lunedì 30 ottobre 2017

Dieci secondi per Marcella Labelle Carradori

Questa mattina trovo un messaggio su Facebook, inviatomi da un utente sconosciuto e che non appartiene alle mie amicizie, che cita testualmente: 

"Dì a tutti i contatti della tua lista di Messenger di non accettare la richiesta di amicizia di Marcella Labelle Carradori. È un hacker e ha collegato il sistema al tuo account di Facebook. Se uno dei tuoi contatti lo accetta, verrai attaccato anche tu, quindi assicurati che tutti i tuoi amici lo conoscano. Inoltralo come ricevuto. Tieni premuto il dito sul messaggio. In basso al centro si presenterà l'icona di "inoltra". Clicca sopra e si presenterà  la lista dei tuoi contatti. Clicca sul nome, invia. Grazie"



Facebook mi specifica anche che l'autore del messaggio, chiamiamolo XXX YYY, "ha usato il tuo numero di telefono per raggiungerti".

Sul momento resto perplesso. Controllo chi sia XXX YYY e è un utente qualunque, che non conosco. Non abita troppo distante da me ma potrebbe essere un caso. Nessun suo amico in comune coi miei, e nemmeno nessuno dei suoi amici ha amicizie in comune con le mie.

Il messaggio però ha la struttura e il linguaggio tipici della bufala che si diffonde in rete tramite catena di Sant'Antonio. Come la storia dei segni sul citofono che sarebbero lasciati dagli zingari, e che servirebbero ad altri zingari per sapere se vale la pena andare a rubare a casa tua o sei solo un coglione qualunque (la seconda, se ci credi e diffondi la notizia).

Quindi  perdo 10-secondi-dieci del mio preziosissimo tempo per andare su Google e digitare tre-parole-tre: "Marcella Labelle Carradori".

Il risultato è una lista di pagine che, come supponevo, certificano che si tratta di una bufala che gira da tempo, a volte cambiando il nome del temibile contatto che richiederebbe l'amicizia per hackerarti tutto. Stavolta hanno scelto una donna, essendoci le quote rosa anche in questo.

Dieci secondi.  Allora mi chiedo: quanto tempo ci avrà impiegato lo sconosciuto che mi ha inoltrato il messaggio, gesto fatto certamente in buona fede, per "usare il mio numero di telefono per raggiungermi" (non ho la minima idea di come si faccia né mi interessa saperlo)? Quanto tempo ci avrà perso? E suppongo che non sia solo io, che per lui sono uno sconosciuto, il prescelto ad essere informato di un così terribile evento che incomberebbe sulla mia testa. Lo avrà fatto anche con altri. Quanto tempo ci hai perso, XXX YYY, per fare tutto questo?

Ora, XXX YYY, io so che tu sguazzi su internet. Per imbatterti in questi messaggi, riceverli, inoltrarli e sapere come fare a spargerli in giro per il mondo, devi avere una certa frequentazione della rete che ti ha permesso di raggiungere dimestichezza sufficiente. Devi, insomma, passare un sacco di tempo davanti al computer o al cellulare, sui social network.

Io sono certo che tu sarai stato veramente preoccupato che la signora o signorina Labelle Corradori avrebbe potuto entrare nel mio pc e hackerarmi tutto. Ti ringrazio per la premura. E certamente avrai pensato di fare un'azione meritoria avvertendo il mondo di questo terribile pericolo incombente, magari credendo di aver dato il tuo piccolo contributo nell'evitare una pandemia informatica planetaria.

Però, XXX YYY, possibile che in tutto questo tempo non hai ancora capito che in rete esistono tonnellate di bufale? E certo, la rete ne permette una loro facile diffusione, ma possibile che non hai ancora capito che proprio grazie alla rete ci vogliono 10 secondi per smascherarle?  Cosa cazzo hai imparato dalla tua frequentazione della rete, in tutti questi dopocena che certamente passi sui social network, se non ti sei mai accorto di quanto sia facile controllare una notizia? Di quanto sia facile smentirla, se lo si vuole fare?

Alla faccia dei nativi digitali!

4 commenti:

  1. Ripeto la stessa cosa da anni, fin dai tempi delle mie prime "incursioni" nei commenti del blog di Attivissimo grazie al quale ho conosciuto tutto questo universo di debunker (mi definisco aspirante tale da allora): lo ripeto a parenti ed amici ogni qual volta mi venga inoltrata una catena del menga o mi si chieda "è vero o è una bufala?" riguardo messaggi simili o notizie fake, e puntualmente faccio notare loro che la ricerca su un qualsivoglia motore di ricerca con due o tre parole chiave, o copiaincollando la prima frase per i piú pigri, darebbe loro lo stesso risultato che ottengo io e con meno passaggi che non chiedendomi consulto ed attendendo risposta.
    Nisba.
    Tempo l'ondata di scemate successiva ed il copione si ripete, identico.

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  2. Io adotto da sempre questa "tecnica" ed è così che ho conosciuto Attivissimo, BUTAC, chiedi le prove, ecc. Però mi viene da chiedermi come mai le bufale girano e le smentite no? Perché Xxx Yyy gira le bufale e non anche le smentite? Ora faccio girare questo articolo!

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  3. fatto girare più volte anche nel mio profilo fb, ma niente da fare.
    Alla parola d'ordine "FAI GIRARE!" si muove il mondo

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