domenica 19 luglio 2015

La straordinaria importanza di fare cose inutili

Il vero motivo per cui la ricerca scientifica è importante.


Alcuni giorni or sono, nello stesso giorno, al CERN di Ginevra è stata annunciata la scoperta di un nuovo tipo di particella chiamata "pentaquark". Nello stesso momento, a svariati miliardi di chilometri di distanza, la sonda New Horizons ci inviava immagini sorprendentemente nitide di Plutone, l'ultimo sperduto pianeta del sistema solare.

Puntuali come svizzeri, in queste occasioni spuntano fuori come funghi i commentatori del web, quelli il cui parere, come dice giustamente Umberto Eco, un tempo restava confinato alle pareti del bar. Normalmente privi di qualunque competenza scientifica, sentono tuttavia prepotente il dovere di manifestare per iscritto il loro dotto parere per chiedersi che senso abbia spendere tempo, risorse umane e denaro per la ricerca di una particella invisibile, rarissima e effimera, o per scattare fotografie di una disabitata palla di pietra distante più 4 miliardi di chilometri.

Lo fanno con quella leggera saccenza tipica degli ignoranti inconsapevoli di esserlo (perché non sapere di essere ignoranti è la caratteristica principe degli ignoranti moderni), sottolineando che i problemi del genere umano sono ben altri, e che le foto di 4 sassi non cambieranno certo le nostre vite, e che bisognerebbe invece spendere tempo e denaro per cose più importanti.

Ad esempio proprio ieri leggevo un intervento che recitava: "per quanto riguarda la prima volta di un Apollo nello spazio, a parte quel primo passo umano sul terreno lunare e la voce di Tito Stagno, cosa ha dato a noi umanità, quel dispendioso seppure audacissimo viaggio sul nostro satellite? Tutti i minerali raccolti su quella superficie immobile e secca di quale utilità ci sono stati?".



E ti cascano le braccia. E allora vorresti loro spiegare cose che ingenuamente supponi debbano appartenere al bagaglio delle conoscenze di base di ciascuno, indipendentemente dal livello di istruzione, così come il fatto che se ti attacchi con la lingua alla 220 rischi la vita. Vorresti ricordare che la ricerca è fondamentale per qualunque tipo di sviluppo tecnologico, e che le ricadute pratiche della ricerca di base ci sono sempre, anche se impreviste e imprevedibili. E fai l'esempio del web, inventato per studiare le particelle, o la microelettronica, inventata per andare sulla luna, o il laser, il computer, la TAC, la PET, la risonanza magnetica, il GPS, i raggi X, le fibre ottiche e gli innumerevoli altri "gadget" tutti figli della ricerca "inutile", quella per la quale non si vede, nel momento in cui viene fatta, alcuna possible ricaduta pratica. Pensi, ingenuamente, che in un mondo in cui i benefici della scienza si toccano con mano tutti i giorni, e dei quali non potremmo più fare a meno, questo banale concetto dovrebbe appartenere ormai a chiunque, ma ogni volta scopri che non è così.


Ma a parte tutto questo, la cosa che veramente deprime è constatare come tanta gente non sappia provare stupore. Non sappia affascinarsi di fronte alla conoscenza. Alla bellezza della conoscenza. Per loro una fotografia dei dettagli della superficie di Plutone o del SUV appena uscito dall'autolavaggio scatenano le stesse emozioni. Vedere davanti a sé una pietra che proviene dalla luna, e che ha passato gli ultimi 4 miliardi di anni su un corpo extraterrestre, ha lo stesso fascino di un sasso raccolto ai giardini pubblici. Sapere che sappiamo fare esperimenti che ci mostrano come era l'universo 13 miliardi e mezzo di anni fa genera lo stesso interesse di una puntata di Oggi al Parlamento. Niente su cui valga la pena soffermarsi, niente su cui valga la pena provare interesse, per non dire meraviglia. Non cura le loro emorroidi, non aiuta la ricrescita dei capelli (perché se servisse a curare il cancro sarebbero comunque sospettosi, essendo probabilmente qualcosa di imposto da qualche multinazionale!) e quindi non serve. Che poi sia la finestra su un mondo che fino a ieri esisteva solo nell'immaginazione, e che pensavamo accessibile solo con la fantasia, per loro non è degno di interesse.  

Eppure è proprio questo il vero motore della ricerca, la cosa che la rende fantastica: la conoscenza. La bellezza della conoscenza. Lo stupore di fronte a ciò che prima non si conosceva, e adesso si conosce. La scoperta che le nuove risposte sono sempre associate a nuove incognite, e quindi la necessità di porsi nuove domande prima non preventivate. A questa gente non interessa la conoscenza perché la conoscenza, apparenemente, non serve. E' una cosa inutile.

In effetti la conoscenza è inutile, perché la specie umana continuerebbe a perpetuarsi anche senza le foto di Plutone o i pentaquark. Magari se qualcuno non avesse avuto il desiderio di conoscere come sono fatti gli oggetti piccoli inventando il microscopio ancora moriremmo di peste, ma la perpetuazione della specie, pur tra varie difficoltà, andrebbe avanti comunque, come va avanti per le gazzelle, le rane o le formiche, le cui conoscenze sono le stesse di quando si sono manifestate come specie viventi.

Eppure la capacità di fare cose inutili, anzi, l'esigenza di fare cose inutili, è forse la cosa che più di tutte ci distingue dagli altri esseri viventi e ci qualifica come umani. E scusate se vi sembra un aspetto marginale! Scusate se è poco! Qualunque altro essere vivente fa solo ciò che serve per vivere. Non perde tempo a fare l'inutile. Non è economico, per un essere vivente, spendere energie e risorse che non servano alla perpetuazione della specie. La gazzella non perde tempo a scalare il Kilimangiaro. I pesci non passano le notti con la testa fuori dell'acqua a guardare le stelle.

L'uomo invece a volte sente il bisogno di fare cose inutili. Inutili per quello che concerne la sua semplice esistenza. Meravigliosamente inutili, come dipingere un quadro, scrivere una poesia, o ingegnarsi per capire come può essere fatta una particella o un minuscolo pianeta distante 4 miliardi di chilometri, e sul quale certamente non andrà mai.

Dal punto di vista fisiologico potrebbe vivere ugualmente bene senza farlo. Il suo cuore continuerebbe a battere, i suoi reni a filtrare il sangue, le sue ossa a sostenerlo. Tuttavia è proprio grazie a questa nostra capacità, che a volte si trasforma in esigenza, di fare cose inutili, che abbiamo una Gioconda, una Divina Commedia, un Duomo di Firenze, i film di Kubrick, le poesie di Ungaretti, i riff di chitarra di Chuck Berry, le sinfonie di Beethoven, le canzoni dei Beatles e dei Led Zeppelin. E anche le foto dei sassi di Plutone. E se uno non riesce a stupirsi di fronte a quelle foto così meravigliosamente inutili, se le guarda e passa oltre e l'unica cosa che gli viene in mente è domandarsi a che cosa potranno mai servire, vuol dire che la regressione a subumano è già allo stato avanzato. E non si può che provare pena per lui.

PS. Per inciso la persona che ha fatto il commento virgolettato sulle missioni Apollo che ho riportato sopra è un noto attore. Una persona che deve il proprio successo all'insopprimibile passione che hanno gli umani verso l'inutile. Paradossale, vero?

60 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Scusa "Anonimo", ho eliminato per sbaglio il tuo cmmento, ma adesso non so come ripristinarlo! Siccome era molto divertente lo riscrivo qua sotto:


      "Dopo aver letto questo articolo, io... beh... sposami, ti prego"

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  2. Condivido, e vorrei contribuire riportando cio' che il piu' grande drammaturgo russo, Anton Checov, in Tre Sorelle, nel 1900 pensava delle cose inutili:

    "ANDREJ
    Sì. Nostro padre, pace all'anima sua, ci ha soffocati con l'istruzione. [...] Grazie a nostro padre, le mie sorelle ed io conosciamo il
    francese, il tedesco e l'inglese, Irina poi sa anche l'italiano. Ma quanto ci è costato!
    MAŠA
    In questa città conoscere tre lingue è un lusso inutile. Neanche un lusso, piuttosto un'appendice superflua,
    una specie di sesto dito. Quante cose inutili sappiamo.
    VERŠININ
    Però! (Ride).Sapete tante cose inutili! Mi sembra che non possa esistere una città noiosa e, squallida al punto
    da non aver bisogno di una persona intelligente e istruita. Supponiamo pure che fra i centomila abitanti di
    questa città, senza dubbio retrograda e rozza, di persone come voi ce ne siano solo tre. Va da sé che non
    riuscirete a vincere la massa grossolana che vi circonda; di giorno in giorno dovrete cedere, poco alla volta, e
    mescolarvi alla folla dei centomila, la vita vi soffocherà, ma non scomparirete, vi resterà un po' di influenza.
    Dopo di voi, di vostri simili, se ne troveranno forse sei, poi dodici e così via, finché finalmente la gente come
    voi costituirà la maggioranza. Fra duecento, trecento anni la vita sulla terra sarà incredibilmente splendida,
    eccezionale. L'uomo ha bisogno di questa vita, e se per il momento essa non esiste, l'uomo la deve
    presentire, aspettare, sognare, ci si deve preparare. Per questo l'uomo deve vedere e sapere più di quanto
    abbiano visto e saputo suo nonno e suo padre. (Ride).E voi vi lamentate che sapete tante cose inutili."

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  3. Sarei curioso di vedere se il "dotto" autore dell'articolo cambiasse opinione se il suo stipendio fosse basato sul tornaconto economico che le citate "meraviglie" producono ;)

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    1. complimenti per non avere capito nulla di quello che c'è scritto. Forse anche meno.

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    2. No, non cambierebbe idea. Come non cambiano idea le centinaia di dottorandi e assegnisti che guadagnano meno di una commessa di un negozio di articoli sportivi.

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    3. visto che da quanto scrive nella biografia è un ricercatore nel campo delle particelle elementari, sì, il suo stipendio è basato sul tornaconto economico che le citate "meraviglie" producono.

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    4. A quel primo terrificante congiuntivo, una stella si è spenta. Meno male che era una stella inutile.

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    5. Anonimo, non ho alcuna pretesa di farti cambiare idea. Ma mi piacerebbe che argomentassi in modo un po' più articolato il tuo pensiero per capire da cosa origina il tuo disaccordo con il contenuto dell'articolo. Da quel poco che dici sul fatto che sono un ricercatore e sull'origine del mio stipendio ho addirittura il sospetto che tu non lo abbia nemmeno capito.

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    6. La ricerca di base non ha prezzo, per tutto il resto procurati una master card

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    7. La ricerca e i congiuntivi interessano poco le masse...

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    8. eccone un altro. Ma voi siete umani o cosa?

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  4. Se esistesse una giustizia, su Repubblica ci sarebbe questo pezzo in prima pagina.

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  5. articolo orribile, privo di senso.

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    1. Commento orribile, privo di senso...

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    2. questo commento invece è bellissimo e sensatissimo, e soprattutto esauriente nelle argomentazioni. Sentiti ringraziamenti al genio che lo ha prodotto.

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    3. Grazie mille per aver condiviso con noi la tua inutile disapprovazione!

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    4. Articolo splendido invece.
      Certo, per capirne il senso bisogna avere almeno due neuroni e una sinapsi, cose che a te mancano.

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    5. E che c'entrano le sinapsi?!?!...le facoltà intellettive negli analfabeti funzionali sono le stesse! Più rispetto per gli uomini capra!!!

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    6. Prima di dire che è privo di senso andrebbe compreso.

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    7. No il senso ce l'ha ed esposto benissimo. Si faccia delle domande...

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  6. Il commento virgolettato e' di un attore indegno di questa qualifica,che vive solo grazie a quella parte, purtroppo tristemente comune, dell'industria dello spettacolo che e' focalizzata sulla piu' superficiale forma di risata e che non saprebbe nemmeno da dove partire nell'affrontare lo splendido pezzo di Chekov citato qui sopra.
    E lo dico da attore e dottorando in materie inutili in un'universita' non italiana, il cui stipendio e' al limite del ridicolo, ma che nonostante si riesce ad affascinare sia per la bellezza delle "inutili" scoperte che in ambito delle scienze umane che per la bellezza delle "inutili" scoperte in ambito delle scienze naturali.

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  7. Comunque vorrei farle notare, egregio smarcell, di quanto sia in errore lamentandosi della gente che non apprezza le cosidette "cose inutili"! Per esempio c'è tanta gente che passa giornate intere davanti alla stessa tazzina di caffè comprata all'apertura del bar, c'è gente che passa giornate intere passando da un autobus all'altro, ed altra che legge i siti degli sciachimisti! Poi ci sono i soliti idioti, quelli che c'hanno sempre un libro in mano...

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  8. 30 minuti di applausi per smarcell.
    Un minuto di silenzio per quelli che hanno commentato senza aver capito un bel niente di tutto quello che ha scritto.

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  9. Questo articolo mi ricorda gli interventi di due suore.
    Una chiedeva ad un ricercatore come mai si spendevano tanti soldi per le ricerche scientifiche (se non erro era la ricerca di base) e il ricercatore rispondeva dicendo che queste ricerche erano importanti anche per chi, come la suora, lavoravano per togliere dalla povertà moltissime persone.
    Mentre la seconda suora era intervenuta sulle persone che spendono moltissimi soldi in cose futili per gli animali domestici (Cibi particolari quando non sono necessari, particolari articoli ultra costosi).
    La risposta, totalmente sguaiata, di una signora faceva capire come certa gente sia talmente ignorante da far capire che bisogna lavorare molto per far capire a certa gente che le vere spese inutili sono altre.

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  10. Grazie autore dell'articolo. Ritrovo la speranza nel genere umano leggendo queste cose. Grazie davvero.
    Ps: per tutti quelli che criticano: pensate solo se l'uomo non si fosse interessato a cose "futili" e "inutili" come migliorare la tecnologia per le telecomunicazioni, adesso probabilmente non sareste qua a scrivere

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  11. Per prima cosa vorrei ringraziare Alex: nel leggere il brano di Checov mi e' scesa una lacrima. Belissimo e azzeccatissimo; Alex sei un grande.
    Seconda cosa, cito dal testo: .... Per loro una fotografia dei dettagli della superficie di Plutone o del SUV appena uscito dall'autolavaggio scatenano le stesse emozioni ... magari ! c'e' gente che riesce a stupirsi molto di piu' per un SUV.
    Terza e ultima: a tutti quei rozzi commentatori senza spessore (perche' se ci fosse spessore nei loro commenti sarebbero stati comunque ben accolti) ricordo che "nati non fummo per viver come bruti" ma se loro proprio insistono .... lorsignori si accomodassero

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  12. A tutti coloro che sostengono l'inutilità di queste ricerche, ricorderei che anche i commenti su Internet sono inutili, e che pertanto, se volessero cortesemente uscire di casa e occupare il 100% del loro tempo facendo qualcosa di utile (qualsiasi cosa il termine significhi per loro), il resto del mondo non potrebbe che beneficiarne. :3

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  13. Visto che nell'articolo è stata citata la Divina Commedia, diventa necessario ricordarne alcuni versi (molto famosi): "Considerate la vostra semenza. Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza."

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  14. Bell'articolo, ma c'è una grossa imprecisione. Il commento non è di un attore ma di Vincenzo Salemme. ��

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  15. Condivido pienamente le riflessioni espresse (seppur un po' pedissequamente) in questo articolo. Sono il primo a credere nella ricerca e a emozionarsi di fronte a certi impressionanti risultati. Trovo però lecito domandarsi a cosa servano. Ricercare significa appunto prefiggersi di trovare qualcosa. Se non c'è obiettivo o oggetto da ricercare non c'è ricerca. Che poi succeda di scoprire cose impreviste e lontane dalle nostre iniziali intenzioni...beh, questo è il bello della scienza. La scienza però si muove per domande non va a caso. E le domande se le pone anche la gente di fronte a tali notizie. Allora perché non rispondere loro (cosa che non è stata fatta in questo articolo)? A parer mio manca l'informazione. Spesso si condivide il risultato ma non la domanda, si presenta qualcosa di già pronto come se il processo non fosse importante. Anche nella scienza purtroppo vigono le leggi del profitto e spesso le conoscenze sono tenute segrete invece di essere condivise e diversi gruppi di ricerca si ostacolano anziché collaborare nell'interesse comune. Quando domani il vecchietto seduto al bar mi domanderà se non sarebbe stato meglio spendere i soldi della Nasa e del Cern per sfamare chi muore di fame e migliorare le condizioni della vita di adesso prima di pensare alla vita di domani, e quando mi chiederà se rimandare di qualche anno tali scoperte sarebbe davvero stato impensabile per il nostro sapere...potrei rispondergli che è un ottuso ignorante incapace di emozionarsi di fronte alle scoperte del nuovo millennio...ma, la scienza mi scuserà, non credo che lo farò.

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    1. La risposta alla tua domanda, Alessio, e cioè qual è l'obiettivo della ricerca, è: la conoscenza. Quando si studiano le particelle o le galassie, o plutone, il motivo, l'unico, per cui questi esperimenti sono pensati e realizzati, è la conoscenza. Nessuno scienziato di LHC è spinto a fare il lavoro che fa perché un domani le sue ricerche avranno una ricaduta (che certamente ci sarà perché la storia ce lo dimostra ampiamente).

      E infine, al vecchietto sei libero di non tacere la risposta, ma invece faresti bene a ricordargli che se quel vecchietto è riuscito a diventare vecchietto e non è morto invece a 50 anni come tanti suoi predecessori, che pure ambivano a diventare vecchietti, è proprio perché alcuni scienziati, ricercando la conoscenza, più o meno casualmente hanno scoperto cose che gli hanno permesso di non schiattare prima.

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    2. Quello che dici è vero, non lo nego. Ponevo soltanto l'attenzione sul fatto che non tutte le ricerche possono essere messe sullo stesso piano e non tutte hanno la stessa urgenza e importanza. Io personalmente non vedo l'ora di vedere l'uomo camminare su Marte ma riflettendoci un attimo preferisco che quella incredibile quantità di soldi che sarebbe necessaria venga spesa nella ricerca medica. Andare su Marte tra 5 o 10 anni non ci cambierebbe poi molto. Scoprire la cura ai tumori tra 5 o 10 anni cambierebbe la vita di molti.

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    3. Certamente curare i tumori e' piu' importante che andare su Marte. Ma non e' detto che dall'andare su Marte non vengano contributi importanti per curare i tumori, che magari non verrebbero dallo studio diretto della cura dei tumori. Voglio dire che la cura del cancro, come qualunque altro grande progetto scientifico, riceve input da tante linee di ricerca diverse, che vanno dalla medicina all'elettronica, all'informatica etc. Ad esempio se 300 anni fa, quando si moriva di peste come topi, uno avesse detto che gli interessava di piu' capire come era fatto il mondo microscopico, molti lo avrebbero giudicato per pazzo. La priorita' assoluta era la cura della peste, di importanza nemmeno paragonabile alla curiosita' di sapere come era fatta la natura nel piccolo. Ma l'invenzione del microscopio, cioe' il risultato di questa curiosita', ha contribuito a debellare il flagello della peste molto piu' di tanti studi diretti sulla peste. Questo per dire che pianificare la ricerca non sempre e' facile, e addirittura non sempre e' la cosa migliore da fare. E comunque un solo giorno dii guerra in Afghanistan costa come tutta la missione su Plutone, e LHC del cern, forse il piu' costoso progetto scientifico finora realizzato, soltanto una settimana di guerra in IRAQ. Quindi stiamo parlando in ogni caso di cifre irrisorie. Non e' dalla ricerca e dalla scienza che vanno sottratti i fondi, qualunque sia la ricerca di cui si sta parlando.

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    4. La ricerca scientifica è per definizione priva di un obbiettivo specifico. Altrimenti sarebbe ingegneria. Tutte le scoperte scientifiche più importanti non servivano a nulla quando sono state fatte: la sfericità della Terra, la distanza del Sole, l'elettricità, la radioattività... eccetera eccetera. Maxwell non pensava certo alle telecomunicazioni quando scoprì le leggi dell'elettromagnetismo.

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    5. La risonanza magnetica nucleare, strumento moderno nella diagnostica medica, non è certo frutto della ricerca medica, ma proviene da "lontanissimi" studi in tutt'altro campo. Tutte le tecnologie utilizzate in qualsiasi laboratorio clinico provengono da conoscenze e tecniche sviluppate e consolidate in altri ambiti (chimico, fisico, informatico, matematico...), per scopi non medici...

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    6. L'epistemologia odierna (cioè lo studio su come funzioni la ricerca scientifica, oltre che su cosa sia la ricerca scientifica) evidenzia tra l'altro quanto spesso i grandi salti scientifici siano stati causati da processi ben poco logici, benché poi il metodo con cui si cerca di comprendere il valore o meno di una teoria (senza entrare nel dettaglio) sia razionale.

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  16. Tagliamo la testa al toro, questo articolo non mi piace. Non per i contenuti che sono PIU' CHE CORRETTI E CHE CONDIVIDO IN PIENO ma per i modi. Denigrare che non la pensa come Voi ridicolizzandoli facendoli sentire inferiori non è il modo giusto per promuovere la Conoscenza. Ora fate un passettino indietro e ragionate anche Voi portatori di verità assolute: veramente volete biasimare chi, non avendo lavoro e magari neanche la sicurezza economica di arrivare a fine mese, critica queste spese per loro eticamente discutibili? Se volete promuovere la scienza forse è meglio che scendiate dal piedistallo e comunichiate con le persone senza arroganza cercando di capire che magari per un padre di famiglia è più importante dare da mangiare a suo figlio piuttosto di Plutone, in cuor Vostro siete pronti a dargli torto?

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    1. Non avrei niente da ridire, Giovanni, con quello che lei dice, se le critiche alla ricerca arrivassero principalmente dalle persone che lei dice, senza lavoro, con scarsa istruzione e in difficoltà economiche (sebbene mio padre, che aveva fatto l'avviamento e era un semplice impiegato, queste cose, le assicuro, non le ha mai pensate). Ma il punto è che queste esternazioni sull'inutilità della scienza vengono molto spesso da persone che avrebbero invece tutti gli strumenti per comprenderne invece l'importanza. Il virgolettato che cito nell'articolo sull'inutilità delle missioni lunari è tratto da un intervento su Repubblica di un noto attore, una persona che sicuramente non ha problemi economici e dovrebbe avere sufficiente cultura e apertura mentale per non dire simili sciocchezze. Chi commenta in questo modo spesso è gente addirittura laureata. Ora, io penso che un laureato, per il solo fatto di esserlo, e indipendentemente dal suo corso di laurea, non può pensare una cosa del genere. Se lo pensa, ha buttato via 5 anni della sua vita. In questo caso è lui che si trova su un piedistallo e deve scenderne, non io.

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    2. Io sono prontissimo a dargli torto. Certo. Perchè il padre di famiglia deve pensare a ciò che gli compete, ovvero occuparsi della sua famiglia. Il problema è che questo padre di famiglia ha diritto di voto e se la maggioranza la pensasse come questo padre di famiglia, la ricerca verrebbe interrotta perchè ci sarebbero sempre situazioni di difficoltà, di povertà, di sofferenza da privilegiare nella destinazione di risorse.
      Sai perchè ci sarebbero sempre? Perchè senza ricerca non si troverebbero soluzioni efficaci.
      L'umanità lo ha scoperto da molto tempo, come ci ricorda un antico proverbio cinese: 'dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita'.
      Ma qualcuno deve aver scoperto prima come si fa a pescare.

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    3. In parte concordo su questo aspetto, anche se rispetto a molte altre uscite sul tema nell'articolo prevale lungamente una bellissima parte costruttiva. Anche secondo me però l'aspetto denigratorio va ancora ripulito.
      La gentilezza nella comunicazione è un'arma fondamentale. Ciò non toglie che sotto altri aspetti l'articolo sia veramente bello.

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  17. Appunto lo scopo della scienza è istruire e non si istruisce una persona sminuendola. Per il signor Anonimo la invito a leggere una riga sopra, la persona la si istruisce ma la si rispetta, se non c'è rispetto non ci può essere dialogo. Invito lei sig. Anonimo a scendere dal famoso piedistallo e vivere questa vita e non giudicare quella degli altri. Il voto del padre di famiglia ha la stessa dignità del suo e non sta a Lei signor Anonimo decidere di cosa deve occuparsi un'altra persona.

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    1. Per fortuna che il compito della scienza nn è istruire, per quello c'è la scuola.
      Dico perfortuna perché altrimenti perderebbe fin troppo tempo...

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  18. Ho avuto la sfortuna di leggere interamente l'articolo di Repubblica scritto dal "noto attore". Me lo sono immaginato lì a riflettere e concentrarsi per partorire quelle critiche che a lui magari saranno sembrate ache argute e originali, ma che, forse nessuno glielo ha detto (neanche i giornalisti che lo hanno ospitato), sono vecchie quanto la NASA. Si chiede se i sassi raccolti su Marte siano serviti a curare il raffreddore o a sconfiggere le zanzare.. E si da anche una risposta: "No!". Capolavoro poi sul finale quando ci dice che l'universo si può scoprire anche facendo un viaggio dentro di sé. Beh, un poeta! Ma lui un viaggetto interiore prima di invitarci a questa sagra di banalità non poteva farlo? Magari riflettendo un po', e cercando di trovare risposte, anche semplici ed immediate come queste:

    http://www.focus.it/tecnologia/innovazione/patatine-spaziali-e-altre-invenzioni-dovute-alla-ricerca-spaziale

    E invece no, è più facile continuare a fare le solite domande banali e pretenziose, e continuare a lamentarsi, giusto?

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  19. A me pare che se la tecnologia faccia passa avanti nelle applicazioni "quotidiane" solo (o quasi solo) come ricaduta delle ricerche "estreme" denoti la presenza di almeno due/tre problemi:
    1) non si hanno ben chiari i problemi che affliggono la comunità umana;
    2) non si ha una seria volontà di risolvere i problemi di cui al punto 1);
    3) scienziati-ricercatori focalizzati solo su campi di ricerca con ritorni mediatici/spettacolari.

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    1. Non sono così d'accordo che le applicazioni pratiche quotidiane siano principalmente il risultato di ricerche "estreme" e che non sia chiaro quali sono i problemi che affligono l'umanità. Prendiamo la cura del cancro, che negli ultimi decenni ha fato passi incredibili. Se vai a vedere la mortalita' di cancro rispetto agli anni 60 trovi un abisso di differenza. Per non parlare delle malattie cardiache. Adesso ti fanno un bypass in day-hospital, negli anni 60 se avevi una coronaria occlusa te la tenevi (e neanche lo potevano diagnosticare) e semplicemente aspettavi il tuo momento. Ma d'altra parte la lotta al cancro o alla sclerosi o al'AIDS, o le altre grandi sfide sulla salute, sono un insieme di conoscenze che vengono non solo dalla medicina ma anche dall'elettronica, dalle nuove tecniche biologiche, dall'informatica... Voglio dire che non necessariamente concentrandosi su uno scopo ben preciso (la cura del cancro in questo caso) si riesca effettivamente a raggiungere il risultato piu' velocemente che non facendo ricerche a piu' ampio spettro, prendendo tutto quello che serve dai vari campi.

      L'aspetto mediatico-spettacolare deriva molto dal fatto che oggi la ricerca scientifica di frontiera, qualunque essa sia, è costosa. E purtroppo devi cercare di venderla bene a chi ti finanzia. Non sempre c'è in chi deve finanziare la ricerca la coscenza dell'importanza e della necessità di finanziare la scienza, che spesso nè tra le prime a essere tagliata se c'è da arraffare qualche soldo, e gli scienziati sono sempre piu' spesso costretti a fare marketing delle loro ricerche.

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  20. Servirebbe, come sempre, solo un pò di buon senso. La ricerca è importante e nessuno può affermare il contrario ed è importante, allo stesso identico modo, anche risolvere problemi molto più pratici come dar cibo a chi purtroppo non ne ha. Si dovrebbe soltanto utilizzare un può di "buon senso" nel distribuire la ricchezza fra le varie parti cercando di prendere in considerazione solo quelle degne di essere finanziate. Di certo il sottoscritto, e spero tanti altri come me, preferirebbe veder togliere risorse a molti altri settori prima di intaccare quelle destinate al campo della ricerca (vedi sport, guerre, show business e chi più ne ha più ne metta...)

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  21. Estrapolare un brano da Checov é un abominio...andava pubblicato tutto il romanzo se non addirittura l'intera produzione comprese le opere giovanili...contestualizzare estrapolando é sacrilego al pari di decontestualizzare intrapolando....la scienza non deve stupire in quanto scopre quello che c'è già...la fantascienza invece può stupire perché frutto del genio e della sua sregolatezza...Augh

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  22. Il noto "avvocato" Giulio Tremonti, già Ministro dell'Economia nel "governo" Berlusconi, ha sentenziato: "con la Cultura non si magna". Secondo questa mentalità, tutte le forme d'Arte, la stessa Scienza e la Filosofia non servono a nulla, solamente a "sprecare" risorse e a formare gente capace di scomodare i "poveri" politici digiuni di conoscenza, esattamente come la maggioranza dei loro elettori. Scienza, Arte e Filosofia non sono sante - abbiamo avuto molte evidenze di vendita della verità, della bellezza e dell'intelligenza al miglior offerente - e non possono schivarsi alle critiche intelligenti che aiutano il loro progresso. Ma vanno difese in tutte le maniere perché sono l'unica vera ricchezza costruita dall'Uomo. Tutte le altre attività umane ne sono grandi debitrici!

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  23. Condivido ogni parola, anche quel sottile filo di dotta ironia che pervade tutto il pensiero di smarcell. Anzi, questa è la cosa che più mi piace: raccontare serie scherzandoci sopra, riuscire a fare esempi divertenti su cose importanti. Riuscire a mantenere una leggerezza sulle cose che potrebbero essere argomentate con formule matematiche.

    Il passaggio più bello è: "I pesci non passano le notti con la testa fuori dell'acqua a guardare le stelle."

    Concludo con una frase del Piccolo Principe che dice una cosa fondamentale per la Ricerca e non solo, anche per la nostra felicità: "l'essenziale è invisibile agli occhi, non si vede che con il cuore".

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  24. perché beatles e led zeppelin e non rolling stones e deep purple?

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  25. L'articolo l'ho trovato bello e molto interessante. Ci sono stati dei commenti un po duri, che a differenza del non condividere, ma portando dei validi motivi, è molto meglio che scrivere due righe in modo negativo e così approfitto per dire la mia.

    Non è che interessano poco alle masse, i congiuntivi e la ricerca, è che la massa ignorante di cui anch'io ne faccio parte, viene tenuta a distanza, dalla istruzione, dal sapere e dalla cultura. Avendoci fatto credere da sempre che con: la ricerca, l'arte e la cultura non si mangia e mangiare ai miei tempi era primario.
    Invece nutre il cervello. Perché se la massa lo sapesse, non sarebbe più la massa dello stadio o degli smartphone, ma una moltitudine di sapere e scopriremmo come ognuno di noi può o potrebbe essere nel suo piccolo una conoscenza e vivere in modo migliore e più consapevole. Ma questo lo scoperto tardi.
    Pensare che noi possiamo solo vivere come polli d'allevamento, equivale a rendere inutile tutto quello che viene inventato o scoperto per vivere meglio. Ed equivale anche a mantenere questo stato delle cose.
    Fortunatamente in internet si trovano pagine di questo tipo, non molte, ma ci sono.
    Io non ho potuto studiare, ma la cosa non mi ha impedito di leggere e di informarmi, chiaramente rimango sempre ignorante, ma ogni giorno sento che mi arrichisco e la cosa mi piace e mi fa vivere contento di quel poco che so. Poco, ma sempre più di ieri.
    Ultimamente intervistano sempre di più, attori, calciatori, come opinionisti, che solo per il fatto di essere alla ribalta, pensano di avere la licenza di parlare a vanvera, un po come fanno anche diversi politici.
    Un'altra cosa importante che ho letto è che tanti non si rendono conto, che gran parte della tecnologia in uso, dall'uso domestico a quella medicinale, è dovuto alla ricerca spaziale e non solo, però è proprio grazie a questi ricercatori, che lo studio sulle malattie è migliorato. Anche se sono sbucati fuori dei tuttologi che dicono, che i vacini e i medicinali per il cancro, sono inutili e pericolosi. Però oggi sono qui in buone condizioni fisiche, grazie alla medicina. Io stesso sono sopravvissuto per ben tre volte, a delle infezioni negli anni '50, grazie alla Penicillina e dopo più di sessant'anni sono ancora qui.
    Io ero per gli Animals e i Van Der Graaft Generator!
    Scusa per il dilungamento e grazie.

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  26. Ero un ferreo sostenitore di esploratori dello spazio.
    Poi ti guardi attorno e vedi che nessuno dei problemi che assillano da sempre l'uomo, è stato risolto.
    Alcuni sono drammaticamente peggiorati, come il "mal di vivere".
    Enormi progressi sono invece stati fatti in campo militare e per caduta anche sulle telecomunicazioni.

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  27. È un articolo splendido e lo condividerei volentieri sulla mia pagina dedicata ai Biologi, se non fosse per i riferimenti alla "sopravvivenza della specie" che è un concetto ormai superato in Biologia da quasi un secolo :)

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    1. Grazie. Però vorrei capire in che senso è superato il concetto di sopravvivenza della specie. Le specie si estinguono se non si adattano ai cambiamenti, e quelle che non si estinguono sopravvivono. Questo è semplicemente quello che intendevo. In che senso questo concetto è superato? Volevo semplicemente dire che il perpetuarsi della specie uomo sarebbe continuato anche senza studiare galassie o atomi, come di fatto è avvenuto per lungo tempo.

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  28. Ho salvato questo articolo nei preferiti nel 2015, ogni tanto torno a rileggerlo ed è sempre un piacere.

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