martedì 21 marzo 2017

Wormholes e un esempio di come NON comunicare la scienza.

Di fronte a una notizia di tipo scientifico, un indicatore molto efficace per misurarne il livello di "bufalicità" è il tono sensazionalistico con cui viene proposta. Se ad esempio leggiamo: "scoperta la cura del cancro" possiamo essere praticamente certi che si tratti di una bufala, o comunque di una esagerazione, e che la realtà, nella migliore delle ipotesi, è molto da ridimensionare. Magari è soltanto la scoperta di una molecola che in vitro mostra di avere la capacità di combattere certe cellule tumorali, e da questo a dire che è stata scoperta la cura del cancro c'è un abisso di differenza.

La notiziona scientifica del momento, proposta con toni altisonanti e strombazzanti da tutti i giornali, e rimbalzata dai social networks (e ovviamente anche dagli ufologi e dai fuffari di ogni tipo), è questa: "Interstellar aveva ragione: i viaggi nello spazio-tempo sono possibili." E nell'articolo si legge che:
"Non più solo fantascienza: i cunicoli che permettono di viaggiare nello spazio e nel tempo, i cosiddetti wormhole, adesso possono essere costruiti in laboratorio: sebbene su una scala piccolissima, dimostrano per la prima volta che attraversare il tempo è possibile e, in attesa di futuri viaggi intergalattici, promettono di rendere più potenti gli attuali dispositivi basati sulle nanotecnologie."
Di fronte a cotanto scritto la lancetta del mio bufalometro personale è immediatamente schizzata a fondo scala. 

Tanto per cominciare, i viaggi nello spazio-tempo sono già possibili da un bel po'. Ad esempio io, tutte le mattine, quando prendo il mio treno da pendolare compio un viaggio nello spazio-tempo. Non sarà emozionante come in un film di fantascienza (anche se i treni dei pendolari a volte sono capaci di scatenare emozioni molto forti...) ma è comunque un viaggio nello spazio-tempo. E così tutti gli esseri viventi e inanimati di questo mondo, qualunque cosa facciano, compiono continuamente viaggi nello spazio-tempo. Anche una pietra che sta ferma si muove nello spazio-tempo, che in quel caso è solo il tempo.



Ma a parte il titolo sconclusionato, l'articolo lascia intendere che i wormholes, questi fantasiosi buchi che si manifesterebbero in prossimità di difetti dello spazio-tempo tipo un buco nero, e che connetterebbero zone arbitrariamente distanti dello spazio-tempo stesso, adesso finalmente esistono e sono stati creati in laboratorio. In piccolo per adesso, così piccolo che non ci passerebbe neanche una formica, ma in un futuro magari non troppo lontano - lascia presagire l'articolo - ci potremo imbucare perfino Adinolfi e spedirlo per un viaggio verso l'ignoto.

Invece, ad un'analisi un filo più attenta di quale sia realmente la scoperta scientifica di cui si sta parlando, l'articolo in questione diventa soltanto un esempio di pessima comunicazione scientifica.

Il lavoro scientifico che spiega correttamente di cosa si sta parlando è questo. In pratica è una ricerca sulle proprietà dei fogli di grafene, un materiale costituito da strati di singoli atomi di carbonio. Se i fogli di grafene vengono collegati fra loro da nanotubi di carbonio, un altro tipo di "oggetti" estremamente interessanti dal punto di vista fisico e tecnologico, e se nei pressi dei nanotubi si introduce un'impurità, allora lungo i nanotubi fluisce corrente con caratteristiche di superconduttività (resistenza elettrica nulla), ovvero avviene una trasmissione di energia fra un foglio di grafene e l'altro. La cosa interessante è che le proprietà di questi fogli interconnessi sono descritte al meglio utilizzando la stessa matematica che descrive i wormholes, quelli dei viaggi nel tempo. Ma l'analogia finisce qui: il formalismo matematico in comune.

Non c'è nessun viaggio nel tempo, ne ipotizzato ne futuribile. L'enfasi di questo studio andrebbe eventualmente sulle sue possibili interessantissime applicazioni tecnologiche, e non sui viaggi nel tempo alla Interstellar, che non c'entrano proprio nulla. Per andare a vedere i dinosauri o visitare Alpha Centauri e tornare per cena - facciamocene una ragione - questa ricerca non ci sarà di alcun aiuto.

Quindi si tratta soltanto di un esempio di come una pessima divulgazione riesca a perdere l'occasione per spiegarci qualcosa di realmente interessante. Perché la ricerca è in effetti veramente interessante.

Però permettetemi un dubbio. Il dubbio è che il giornalista non abbia fatto tutto da solo, ma che il ricercatore intervistato ci abbia messo del suo, e abbia calcato la mano sulla storia dei viaggi nel tempo per farsi un po' di propaganda. O quantomeno che sia stato così poco chiaro col giornalista da essere totalmente frainteso. Altrimenti non mi spiego come un giornalista che quasi certamente non sa nulla di relatività generale e di wormholes possa essersi inventato tutte quelle cose di testa sua.

E infatti nell'articolo ci sono dei virgolettati che lasciano perplessi. Magari i virgolettati non sono veri fino in fondo, però leggere una frase (virgolettata) come questa qua sotto fa certamente dubitare che sia solo opera del giornalista.

"Il problema di partenza - ha osservato Capozziello - era spiegare l'esistenza di strutture che, come i buchi neri, assorbono tutta l'energia di un sistema senza restituirla: in pratica ci si trovava di fronte ad una violazione del principio di conservazione dell'energia". Una delle spiegazioni possibili, ha detto ancora il fisico, ipotizza che lo spaziotempo sia 'bucato': "è un'ipotesi molto affascinante e futuristica, che implica la possibilità di passare da una zona all'altra dello spaziotempo come di collegare fra loro universi paralleli".
Visto che la ricerca di cui si sta parlando condivide con i wormholes cosmici soltanto il formalismo matematico che ci sta sotto, a che serve calcare così tanto la mano sui viaggi nel tempo, se questi studi con i fogli di grafene e i nanotubi non c'entrano nulla?

Il rischio che si corre con questo tipo di divulgazione è di passare al grande pubblico un'immagine della scienza da luna park o da film di fantascienza di serie B, con lo scienziato che passa le giornate a tentare di trasformarsi in mosca. Quella scienza che non esiste nella realtà, ma che, presentata come tale al grande pubblico, scatena immediatamente perplessità e scetticismo molto più che interesse. Attira attenzione, certo, ma non in senso buono. Attira piuttosto fuffari a gogò, scatenando le loro morbosità, e contemporaneamente suscita critiche da parte di tutti quelli che, pur non sapendo niente di scienza e di metodo scientifico, sentono il dovere morale di prendere posizione contro la scienza che si crede onnipotente. E infatti già si leggono in giro commenti sul fatto che la scienza debba porsi dei limiti, che debba avere al centro l'uomo, e tutto il solito sciocchezzario che ben conosciamo.

Non solo, ma siccome i viaggi nell tempo non c'entrano nulla con questa ricerca, il risultato è che il pubblico potrà dire: "Guarda che banda di cazzari questi scienziati! Hanno sparato questa storia dei viaggi nel tempo per farsi pubblicità e invece non era vero niente!".

E magari potranno a questo punto pensare che siano altrettante sparate quelle sulla necessità di vaccinare la popolazione, sul fatto che oggi il cancro con le terapie convenzionali è curabile molto meglio che 30 anni fa, o magari sul riscaldamento globale. A questo punto, infatti, qualcuno potrà dubitare che sia anche quella una sparata a effetto per farsi pubblicità. Insomma, questo modo di comunicare al grande pubblico la ricerca scientifica può dare visibilità sul momento, può attirare l'attenzione, ma certamente non giova alla scienza né a chi la pratica. Soprattutto se si fa il mestiere di scienziato, sarebbe bene esserne consapevoli.


martedì 14 marzo 2017

Il Cern esclude l'esistenza dei fantasmi? Siamo seri, please!

Leggo in questo articolo che Brian Cox, fisico e noto divulgatore scientifico (molto bravo, peraltro) ha dichiarato in un programma della BBC che gli esperimenti effettuati all'acceleratore LHC del Cern di Ginevra escludono l'esistenza dei fantasmi. Infatti, spiega Cox, nel Modello Standard delle particelle elementari non esiste alcun meccanismo che possa descrivere e giustificare il passaggio di informazioni e di energia dalla vita alla morte, perché se così fosse gli esperimenti ne avrebbero osservato le evidenze. E poi, siccome i fantasmi non sono esseri materiali, allora devono essere fatti di energia, e quindi questo violerebbe il secondo principio della termodinamica. E altre tecnicaglie del genere.

Ora, premesso che io non credo all'esistenza dei fantasmi, penso tuttavia che queste affermazioni siano spazzatura che uno scienziato dovrebbe evitare come la peste. Lo sono dal punto di vista scientifico, perché l'eventuale esistenza dei fantasmi è qualcosa che già di per sé esula per definizione dalle leggi fisiche note. Ed è chiaro quindi che chi crede ai fantasmi crede anche al fatto che questi ultimi possano infischiarsene di quello che è vietato dai libri di fisica, e crede anche che esista un tipo di realtà (chiamiamola come ci pare) e un tipo di fenomeni che possono fare incursioni nel nostro mondo senza tuttavia creare scompensi al Modello Standard o a qualunque altra legge fisica. Non ci vuole un fisico del Cern per comprendere che se si crede ai miracoli, all'angelo custode, o più in generale al divino e all'ultraterreno, si è anche convinti che ciò che avviene in quel mondo parallelo non segua troppo alla lettera i libri di fisica.

Ma soprattutto sono spazzatura perché in nessun modo possono contribuire a convincere chi crede ai fantasmi che le sue convinzioni, violando il Modello Standard e le leggi sull'entropia, allora sono sbagliate.  Anzi, eventualmente li convinceranno che anche gli scienziati, quando ci si mettono, sanno essere decisamente stupidi.


Usare le misure di LHC per smentire l'esistenza dei fantasmi è più o meno come sostenere che non ci possono essere panini alla mortadella in orbita attorno a Urano perché a quelle condizioni di temperatura e pressione così estreme i ciccioli di grasso della mortadella non riuscirebbero a mantenere la loro consistenza. Se uno crede che ci possano essere panini alla mortadella in orbita attorno a Urano, le spiegazioni scientifiche sul perché non potrebbero esserci gli fanno un baffo, penso. E se il discorso può comunque avere una logica con i panini alla mortadella, perché questi sono oggetti reali e ben noti, che seguono sempre le leggi fisiche, figuriamoci con i fantasmi, che nessuno ha mai visto, e che per definizione non obbediscono alle leggi della natura. Quindi, mi chiedo, a chi si rivolge Brian Cox con la sua affermazione? Chi crede di convincere, se non riesce nemmeno a convincere me, che ai fantasmi credo tanto quanto al panino in orbita attorno a Urano?

Ma soprattutto, qual è il rischio che si corre nel fare queste dichiarazioni così alla leggera, spacciandole per scientifiche, e usando la scienza seria per tirare conclusioni su aspetti che già in partenza esulano dalla realtà empirica? Brian Cox, con la sua uscita, forse ha creduto di mettere i puntini sulle i da scienziato su questo argomento senza però capire che l'argomento non è di scienza.  E facendo questo non ha compreso che questo genere di affermazioni è il modo miglior per sputtanare la scienza! Il miglior modo per farsi deridere da chi già guarda con diffidenza la scienza, da chi la ritiene supponente e affetta da manie di onnipotenza, da chi pensa che gli scienziati credano di essere sempre nel giusto, dai vari Benedetti Croce che guardano gli scienziati con fastidio e disprezzo. Da chi, insomma, non capisce un cavolo di scienza, e contemporaneamente non aspetta altro per attaccarla.

Fare divulgazione scientifica è un'attività sacrosanta, e molto seria. E' importante per far capire in modo semplice e contemporaneamente il più possibile corretto cosa studiano gli scienziati e perché è importante che lo studino. E' importante per far capire ai cittadini che cosa la scienza può dare alla società. E dato che i cittadini alla fine sovvenzionano la ricerca scientifica, la divulgazione serve a rendere loro partecipi dei risultati che, con le loro tasse, hanno contribuito ad ottenere. Ora, se io non sapessi nulla di scienza e di fisica di LHC, e non sapessi quindi che a LHC non ci si sogna proprio di studiare i fantasmi ma anzi, non ci si pone neanche lontanamente il problema della loro esistenza e di come potrebbero eventualmente interagire con la materia dell'universo, se non sapessi tutto questo, sarei veramente sorpreso e negativamente stupito dalle affermazioni di Brian Cox, perché appaiono di una puerilità veramente disarmante. Sarei decisamente infastidito dal sapere che è preoccupazione degli scienziati del Cern di dimostrarmi la non esistenza dei fantasmi. Brian Cox, con la sua sparata, fa apparire gli scienziati come una banda di scemoni che credono che i fantasmi non possono esistere perché non sono descritti dal Modello Standard! Ripeto, io non credo affatto all'esistenza dei fantasmi, ma sono certo che se esistessero così come vengono immaginati, se ne fotterebbero alla grande delle nostre Lagrangiane e dei nostri diagrammi di Feynman!

Quindi mi rivolgo a Brian Cox: Brian, sei un bravissimo divulgatore, hai il carisma di chi riesce ad acchiappare il pubblico e farlo affascinare, caratteristica che pochissimi scienziati hanno. Usa queste tue doti per spiegare la scienza come hai dimostrato di saper fare, e lascia perdere la tentazione di fare il tuttologo e sconfinare su argomenti che non c'entrano niente con la scienza. Non fare come certi scienziati nostrani, tipo certi matematici che presi dal delirio dell'omniscienza hanno riempito gli scaffali delle librerie con saggi che trattano dall'esegesi biblica ai rimedi per la gastrite. O come certi particellai in pensione, che sono convinti di avere in tasca le prove scientifiche dell'esistenza di Dio e intanto confondono meteo con clima. Continua ad affascinarci come sai fare, perché lo sai fare bene, ma lascia stare 'ste cazzate sui fantasmi.

mercoledì 1 marzo 2017

Quando si cercano le cause di fatti che non esistono.

Cose pazzesche che succedono quando non c'è cultura scientifica.



Si dice spesso che in Italia manchi la cultura scientifica, ed è vero. Cultura scientifica che non è sapere di scienza (anche se la cosa può aiutare) ma conoscere e fare proprio il modo tipico della scienza di approcciare i problemi. E perché la carenza di cultura scientifica nella società può rappresentare un problema? Perché possono succedere cose pazzesche e impensabili come questa.

Siamo a Canneto, frazione di Caronia, spesso chiamato semplicemente Canneto di Caronia, un paesetto in provincia di Messina. La foto qua sotto lo mostra in tutta la sua estensione. Le classiche quattro case in riva al mare, con la ferrovia che lo taglia in due. In alto un albergo, qua e là case di pescatori e di vacanze, una strada provinciale e sostanzialmente niente altro.  Il cerchio rosso individua la zona che ha portato alla ribalta delle cronache questo paese: una cinquantina di metri lungo una stradina.
Canneto di Caronia (ME). La zona in rosso è quella influenzata dai "misteriosi" fuochi.

I primi fatti risalgono all'inizio del 2004, quando hanno cominciato a verificarsi alcuni incendi e combustioni di oggetti di varia natura: fili e apparecchiature elettriche, ma anche poltrone, divani, letti e suppellettili di vario tipo. I fatti si ripetono nel tempo, e sebbene i media riportino che coinvolgono l'intero paese, in realtà essi avvengono solo nella zona del riquadro ovale della foto: una cinquantina di metri e alcune case lungo una stradina senza sbocco. Tutto il resto, ferrovia, albergo, spiaggia, strada provinciale e le altre case, resta nella assoluta normalità.

Gli incendi, che si susseguono nel tempo, vengono subito catalogati dai media, dagli abitanti e in primis dalle autorità locali come "misteriosi". Addirittura c'è chi parla di cellulari che si accendono da soli, morie di pesci, fuochi fatui e altri fenomeni "inspiegabili". Talmente inspiegabili che, dopo due anni di brancolamento nel buio, viene finalmente istituito il Gruppo Interistituzionale per l'Osservazione dei Fenomeni (che ti viene subito da dire: me cojoni!) con ordinanza emergenziale della Protezione Civile (fonte). Leggetevi l'articolo citato perché ne vale veramente la pena. Tutto questo prevedeva anche una collaborazione tra Stato Italiano e Regione Siciliana anche nello stanziamento di fondi. Secondo questo gruppo, Canneto di Caronia "è stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata".

Alcuni tra i misteriosi fuochi di Canneto di Caronia: in senso orario un tubo di lavatrice, un ciuffo d'erba, della carta sul pavimento, una poltrona, un asciugamano da bidet, il muro di un sottoscala.


E per cercare di capirci qualcosa erano stati interpellati anche la Protezione Civile, l'Esercito, la Marina Militare Italiana, l'ARPA, l'INGV, l'Aeronautica Militare, l'Istituto Idrografico della Marina Militare, il Ministero delle Comunicazioni e altri enti istituzionali di vario tipo. Una lista non completa delle misure effettuate per cercare di scoprire la causa dei fuochi è elencata qua sotto (fonte):
 
Campagna di telefoto e rilevamento aereo condotta dall’Aeronautica Militare
•Campagne di misure dei parametri fisici, geofisici e geochimici, condotte dall’INGV (Sezioni di Catania e Palermo)
•Campagna oceanografica condotta dalla Nave “Galatea” dell’Istituto Idrografico della Marina Militare su uno specchio di mare esteso, antistante la zona costiera di Canneto (magnetometria, parametri fisici e chimici, sedimentologia)
•Campagna di rilevamenti e misure con georadar
•Campagna di rilevamenti magnetometrici a terra e di monitoraggio dei campi elettrici ed elettromagnetici condotti dalla Marina Militare
•Campagna di monitoraggio dello spettro radioelettrico condotta dal Ministero delle Comunicazioni e dall’ARPA Sicilia e misure dei parametri ambientali e meteo-climatici condotta dal SIAS – Regione Siciliana
•Mappatura di tutti gli utilizzatori dello spettro radioelettrico presenti in un raggio di diversi chilometri centrato su Canneto, curata dal Ministero delle Comunicazioni
•Campagna di rilevamento aereo, misure e mappatura dell’intensità totale del campo magnetico terrestre condotta con tecnologia d’avanguardia dall’INGV su un’ampia zona di mare compresa tra I’Isola di Ustica e le Isole Eolie
•Campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici tuttora effettuata e in via di ulteriore potenziamento
•Campagne di rilevamento nel visibile e nell’infrarosso (IFR-FLIR) condotte in terraferma e da piattaforma aerea, con il supporto di mezzi aerei e specialisti della Marina Militare.

A quel punto il paese diventa meta di "esperti" di tutti i tipi, tra i quali, oltre a quelli degli enti istituzionali sopra citati, abbondano anche maghi, sensitivi, rabdomanti, ufologi, esorcisti, e ovviamente la troupe di Voyager, che in queste situazioni ci sguazza sempre (vedi filmato).

La conclusione di questo po' po' di cape tante è che i misteriosi fuochi hanno cause altrettanto misteriose che coinvolgono misteriose esercitazioni militari, gli USA, la Nato, potenze elettromagnetiche inimmaginabili, tecnologie sconosciute e ovviamente gli ufo, che prontamente compaiono sopra le case di Canneto, fotografati immancabilmente mossi e sfuocati nonostante questa iradiddio di mezzi.


Due ufo nel cielo di Canneto di Caronia, ripresi con la tipica alta definizione che contraddistingue questo genere di foto.

Il tutto è efficacemente sintetizzato dal titolo di un quotidiano online, che sentenzia: "Fuochi di Caronia, verdetto finale: tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre"  Bello quell' anche, come se in sostanza gli alieni fossero in combutta con i terrestri. Come se ci avessero detto, "fate voi, avete carta bianca a appiccare incendi. Poi se abbiamo un fine settimana libero facciamo un salto anche noi a incendiare qualche credenza". Come se si sapesse quali sono le tecnologie non terrestri.

Il presidente dell CUN, il Centro Ufologico Nazionale, precisa durante un dibattito televisivo che "una volta escluse tutte le cause terrestri, la spiegazione è automaticamente non terrestre (mentre lo scrivo mi sale il crimine!)". Vale la pena a questo proposito quotare il contenuto di un suo intervento pubblico, perché illuminante sulla profondità del pensiero di chi veniva invitato ai dibattiti pubblici sui fatti di Caronia (fonte).
"Pinotti (il presidente del CUN, n.d.r) si è quindi soffermato sulla vicenda di Canneto di Caronia a proposito della quale la chiave interpretativa ufologica è stata avallata perfino dalla commissione istituita dal governo. Peraltro i treni d'onda provenienti dal mare e scagliati contro la piccola località sarebbero dannosi per gli abitanti; a proteggerli basterebbe una sorta di adeguata gabbia di Faraday, che tuttavia non è stata realizzata."
Una gabbietta di Faraday attorno a tutto un paese, dai! E che ci vuole, un lavoretto da niente! Deve aver visto molti film giapponesi di Gozzilla, il presidente del CUN. Quelli dove il generale giapponese intimava: "costruite una recinzione di alta tensione tutta attorno a Tokio!", e dopo mezz'ora arrivava il sottoposto che trafelato diceva: "recinzione costruita, generale!". Che poi magari se ci sono alte frequenze è pure inutile!

E comunque a questo po' po' di esperti non viene in mente che se ci fossero stati questi spaventosi campi elettromagnetici, questi avrebbero avuto effetto sui metalli, sui binari del treno, sulla linea elettrica, sulle ringhiere dei balconi, e non sui pezzi di plastica, le poltrone, e gli asciugamani da bidet. E sempre a questo po' po' di esperti non viene nemmeno in mente di spiegare come mai tutto quanto avviene soltanto in quei 50 metri di stradina, mentre su tutto il resto del paese gli spaventosi campi elettromagnetici non fanno accadere niente di niente. Che burloni questi alieni, che in combutta con potenze militari misteriose accendono i loro potentissimi raggi fotonici e cosa fanno? Li puntano contro un cul de sac di una stradina di Canneto di Caronia e bruciano l'asciugamano da bitet della signora Concetta, o la coperta del letto di zio Turiddu! Decine di Gigawatt di potenza (lo dicono gli esperti) per bruciare un divano Dondi! D'accordo che sono brutti che non si guardano, ma mi sembra francamente esagerato venirci apposta da un'altra galassia solo perché non ti piace una poltrona! Evidentemente nel loro pianeta gli alieni non hanno la spending review.

Comunque, mentre le autorità ovviamente brancolano nel buio (e come potrebbero fare altrimenti, di fronte a fenomeni causati da tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre?), soltanto una voce suona fuori dal coro: quella di Marco Morocutti, ingegnere elettrotecnico e membro del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze. Morocutti, su suggerimento di un tecnico della Tim che casualmente aveva potuto prendere visione di alcuni reperti incendiati, aveva analizzato a sua volta alcuni oggetti tra quelli che avevano preso fuoco, e aveva osservato una cosa tanto semplice quanto sorprendente in tutta questa girandola di ipotesi fantasiose: che agli oggetti era stato dato fuoco! (video).

Ad esempio un contatore elettrico dell'Enel, di quelli che abbiamo in tutte le case, appariva bruciato nella plastica esterna, ma dentro era completamente integro e intatto. Segno che il fuoco era stato appiccato fuori, e non si era sviluppato dentro i dispositivi elettrici. Quindi non era stato causato da fenomeni sconosciuti e immani potenze, come sostenevano gli "esperti", ma molto verosimilmente era stato banalmente incendiato. E lo stesso per tutti gli altri oggetti analizzati da Morocutti. In particolare i fili elettrici avevano tutti la gomma bruciata all'esterno, ma dentro erano intatti. Cosa piuttosto strana per un incendio che sarebbe stato causato dagli spaventosi campi elettromagnetici che viaggiavano all'interno dei fili.

E alla luce di tutto ciò si era permesso di dire pubblicamente, in più occasioni, che gli incendi erano molto probabilmente dolosi, e aveva consigliato i carabinieri locali di piazzare qualche telecamera nascosta qua e là. Queste dichiarazioni sono state ovviamente derise dalle autorità locali, oltre che dai vari "esperti" (videovideo).

Inascoltato il Cicap, i fuochi sono andati avanti per anni, si sono interrotti per un certo periodo e poi sono ripresi. Infine, per farla breve, il maresciallo dei carabinieri del luogo si è deciso a mettere finalmente qualche telecamera nascosta, che in poco tempo ha registrato per una cinquantina di volte un ragazzotto del luogo, il figlio del presidente del comitato locale di vittime degli incendi (fonte e fonte), che appiccava fuochi qua e là. C'è un filmato, uno fra i molti a disposizione degli inquirenti, in cui lo si vede passare accanto a una macchina col finestrino aperto, guardarsi attorno, buttarci dentro qualcosa e poi allontanarsi tranquillo. Dopo qualche minuto si vede il fumo uscire dalla macchina, e accorrere i pompieri. Era il figlio di quello che si era fatto portavoce nel chiedere rimborsi per chi dagli incendi aveva subito danni. In questo filmato il padre del colpevole (quando ancora non era stato scoperto) racconta a un ufologo come sia avvenuto un incendio nella stanza in cui suo figlio si trovava da solo! Ovviamente catalogandolo come misterioso e inspiegabile. La spiegazione, insomma, era già sotto il naso di tutti, se solo quei tutti avessero avuto il cervello collegato.

Tecnologie anche aliene, campi elettromagnetici di potenza inimmaginabile, e invece era un ragazzotto di 25 anni, che all'inizio dei fatti era un adolescente, come quasi sempre avviene in questi casi di "Poletergeist". Adolescente che si sarà divertito come un pazzo a fare queste cose. Immaginatevi uno che da fuoco per scherzo al bracciolo di una poltrona e per tutta risposta le autorità chiamano la Marina Militare che piazza un incrociatore a 10 miglia dalla costa a fare rilevazioni coi radar! Da fuoco a un filo elettrico con l'accendino, e la Protezione Civile fa effettuare studi geomagnetici sulle anomalie del campo magnetico terrestre nella zona compresa fra le isole Eolie e Ustica. Brucia un cestino della carta straccia e arrivano gli ufologi a dire che ci sono chiare tracce di intervento alieno. E' il sogno di qualunque adolescente annoiato!

E dopo questa scoperta, quali sono state le reazioni di chi aveva chiesto aiuto all'Aeronautica, all Marina Militare e agli Ufologi? Eccole! Comprensibili, perché svegliarsi una mattina e constatare di essere un pirla senza se e senza ma non deve essere bello.

E dove sta la mancanza di spirito scientifico in tutto questo? Sta nel fatto che, a parte Morocutti e quel tecnico della Tim, nessuno, NESSUNO, si è preso la briga, in quei dieci anni, di effettuare una perizia tecnica sugli incendi. Si è deciso fin dall'inizio che erano misteriosi, e come tali si è proceduto. E quindi si è cercato di dare spiegazioni a fenomeni assunti come misteriosi, decidendo senza alcun motivo che fossero state impiegate potenze spaventose e per forza di origine altrettanto misteriosa, (fenomeni misteriosi implicano spiegazioni misteriose) contravvenendo alla più elementare regola del procedere scientifico (ma oserei dire anche del buon senso), e cioè che prima di cercare spiegazioni per un certo fenomeno, è essenziale assicurarsi che il fenomeno sia reale! Altrimenti si rischia, come in questo caso, di perdersi a cercare spiegazioni fantasiose per fatti che in realtà non sono mai avvenuti, o sono avvenuti in modo completamente diverso.

E comunque la cosa che lascia veramente stupefatti è come in dieci anni, DIECI ANNI!, né all'ARPA, né alla Marina Militare, né all'Aeronautica Militare e a tutti gli altri enti istituzionali che sono stati interpellati e si sono prestati a usare i propri mezzi per effettuare misure e rilevazioni, sia venuto in mente di alzare la mano e chiedere: "scusate, ma perché ci fate piazzare un incrociatore a pattugliare la costa, perché volete che facciamo le misure coi radar e i rilevamenti geomagnetici, i carotaggi e i voli coi jet sopra questo paese di quattro case? Ci dati uno straccio di motivo per cui credete che sia necessario fare queste cose?" E se il risultato è un enorme quanto ridicolo sperpero di denaro pubblico, uomini e mezzi, per un fatto che poteva invece essere risolto in un paio di pomeriggi, beh, permettete che a uno gli girino un attimo i cosiddetti!

Ah, quasi mi dimenticavo! Una volta arrestato il piromane, gli incendi misteriosi sono improvvisamente terminati. Si vede che gli alieni si sono presi paura delle telecamere nascoste!


Se volete avere un'idea del mare di idiozie che si sono dette su questa storia, guardatevi questi filmati (1 e 2, 3)