mercoledì 7 luglio 2021

Il Pentagono, gli UFO, e le riflessioni di un fisico

Recentemente ha suscitato un certo interesse la notizia che il Pentagono abbia declassificato alcune osservazioni di UFO (intesi espressamente come oggetti volanti non identificati, e non nell'accezione spesso sottintesa di "astronavi aliene") ritenute inspiegabili (o forse sarebbe meglio dire "inspiegate") e risultato di anni di osservazioni (fonte).

Come conseguenza, molti in rete hanno risposto con entusiasmo, soprattutto quelli che equiparano la parola UFO con la prova dell'esistenza degli alieni. Finalmente - dicono - anche il Pentagono, dopo tanta reticenza, ammette quello che loro, gli ufologi, sapevano già in cuor loro: gli alieni sono fra noi.

E comunque, senza arrivare a queste conclusioni estreme, altri vedono in questa declassificazione da parte del Pentagono l'implicita ammissione che ci siano cose non comprese, su cui perfino i militari americani ammettono di non capirci niente, e su cui quindi è il caso di indagare. Non saranno alieni, ma insomma, per dirla come va detta, ci sono cose molto misteriose, e questi misteri sono fra noi!

Io, avendo purtroppo questa laurea in fisica che mi tara la mente, assieme a una trentina di anni di attività come fisico sperimentale, mi sento di fare alcune considerazioni che a me sembrano banali e ovvie, ma che a molti, a giudicare da quello che si legge in rete, evidentemente non sembrano tali.

Tralasciando l'osservazione che gli UFO sono assolutamente insensibili al crescere dei Megapixel e al raffinamento delle tecnologie video, perché nelle foto, puoi avere anche i mezzi del Pentagono, vengono sempre una schifezza (forse non sarebbero UFO se le foto fossero nitide!), la prima cosa da dire è che è normale che qualunque struttura militare, tipo una portaerei, tenga sotto controllo tutto ciò che le ronza attorno, dai pellicani ai droni, fino agli aerei e a qualunque oggetto che si avvicini. E quindi si preoccupi di cercare di spiegare ogni singolo puntino che appare sui loro radar, schermi, sensori agli infrarossi o quello che è.

E quindi è logico supporre che questa attitudine a controllare tutto ciò che si avvicina loro, cosa assolutamente normale per un esercito, soprattutto se proclamato il più potente esercito della Terra, si traduca in pratica in un numero sterminato di ore di filmati e riprese con telecamere infrarosse, sonar, radar, sensori di vario tipo, considerate anche tutte le strutture, le basi, le navi, gli aerei e i sommergibili che appartengono all'apparato militare degli Stati Uniti.

Insomma, partiamo da una quantità di dati ("misure sperimentali", per usare un gergo da fisici) mostruosamente grande. 

Ora mi chiedo: ma vi aspettavate veramente che ogni singola pulce presente in quelle miriadi di filmati fosse perfettamente spiegabile senza ombra di dubbio? Senza lasciare qualche domanda senza risposta? Senza nessuna incertezza sulla sua origine? Io spero vivamente che i militari americani non avessero questa idea!

Lo spero vivamente perché su un numero sterminato di eventi, di riprese, di immagini, di dati catturati sui pixel dei sensori e sui nastri, sarebbe veramente molto strano che non ci fosse nulla molto distante e differente dalla normalità. Su una grande marea di dati "le code delle distribuzioni", come le chiamano i fisici, si fanno vedere in termini di eventi imprevisti e fuori dallo standard.

Una delle prime cose che ci insegnano in laboratorio di fisica è che se misuriamo una quantità il cui valore vero vale zero, e lo misuriamo un numero infinito di volte, magari con metodi molto diversi fra loro, a causa delle fluttuazioni statistiche (e degli effetti sistematici) possiamo ritrovarci valori grandi o piccoli di tutti i tipi, che addirittura vanno, in linea di principio, da meno infinito a più infinito. E' la curva Gaussiana, la dispersione normale degli errori. E' la base dell'analisi dei dati e dell'interpretazione delle misure in laboratorio.

Quindi, nel nostro caso, i militari USA probabilmente stanno osservando proprio la coda della distribuzione. Quegli eventi rarissimi che si presentano come qualcosa di estremamente strano e diverso dal normale (e quindi inspiegabile secondo quello che ci aspetteremmo per una cosa che conosciamo) a causa di una serie di coincidenze, concomitanze e effetti estremamente rari, ma assolutamente fisiologici se il numero di misure effettuate è altissimo, come pure il numero di soggetti. Si aspettavano forse che non ci fossero? Si aspettavano forse di non trovare mai niente di anomalo, su anni e anni di dati raccolti in tutte le loro strutture militari, in tutte le possibili condizioni?

Nella ricerca sperimentale, se faccio un numero di misure molto grande su tante quantità diverse, ho la certezza di ottenere qualche istogramma con dati strani e non descrivibili da ciò che si conosce.

L'altro aspetto su cui poi tanti cadono è l'affermazione, assolutamente sbagliata, che se non si riesce a trovare una spiegazione, allora la spiegazione alternativa, per quanto assurda, deve essere vera. Lo so, lo faceva dire Conan Doyle a Sherlock Holmes, ma Conan Doyle non conosceva l'approccio Bayesiano alla statistica. Questo errore, a onor del vero, il Pentagono non lo fa, ma tanti commentatori lo fanno.

L'approccio Bayesiano, tanto per essere sintetici e concreti, in questo caso si traduce in questo: se la mattina di Natale trovo delle impronte di scarpe sulla fuliggine davanti al camino, e la sera precedente, prima di andare a letto, avevo pulito tutto per bene, e potrei spergiurare che quelle impronte non c'erano, beh... il fatto che io non sappia giustificare l'esistenza di quelle impronte non rende più probabile che allora mentre dormivo sia arrivato Babbo Natale. Posso non riuscire a spiegare l'origine di quelle impronte, ma comunque l'ipotesi Babbo Natale è così poco probabile a priori, che comunque non la considero, anche se non mi viene in mente altro. Io lo so che questo farà infuriare gli ufologi, ma l'ipotesi che ci siano esseri provenienti da altri pianeti che ci gironzolano attorno dopo aver attraversato la Galassia, è così improbabile da essere credibile quasi quanto Babbo Natale.

Vi faccio un altro esempio.

Io faccio parte del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze. Nel Cicap c'è un gruppo che si chiama Gruppo indagini, di cui faccio parte anche io. Al Gruppo Indagini scrivono continuamente persone che sottopongono agli esperti del Cicap tutta una serie di casi ritenuti in qualche modo misteriosi (in genere anteponendo la frase "premetto che io sono una persona molto razionale ma...") e di cui sono state spesso testimoni in prima persona. La quasi totalità di queste persone è assolutamente in buona fede, e non soffre di allucinazioni o turbe psichiche di alcun tipo. E' semplicemente gente che si è imbattuta in fenomeni che ritiene, a torto o a ragione, inspiegabili, e vorrebbe saperne la spiegazione. Certamente, infatti, si tratta di fenomeni che essi non sanno spiegare.

Alcuni casi sono in realtà banali, tipo la foto molto mossa perché il tempo di scatto è lungo, e ha trasformato uno dei presenti nell'ectoplasma evanescente del nonno defunto da poco, il tipo che fotografa il suo riflesso sul box della doccia in bagno e non si riconosce e scambia la sua immagine per una inquietante presenza, un insetto che passa davanti alla telecamera a infrarossi e appare come un improvviso bollo luminoso nel buio, la macchia di muffa che viene scambiata per il volto di Padre Pio (ma io dico: con tutti i miracoli importanti che si potrebbero fare, possibile che certi santi non si schiodano ancora dall'ostinarsi a comparire sotto forma di macchie scolorite su un muro scrostato?). Nessuno di questi esempi, lo sottolineo, è inventato. Per questi casi, che per chi ha scritto al Gruppo Indagini sono inspiegabili, la spiegazione è in realtà ovvia.

Poi però ci sono i casi strani. Quelli che vedi la foto, o il filmato, e dici "e questo cos'è?". A volte, con fatica, e grazie all'intuizione geniale di qualcuno, si riesce a trovare la spiegazione. In alcuni casi rari, che però definirei veramente istruttivi, per quanto la spiegazione fosse semplice, addirittura banale, essa è talmente controintuitiva e fuori dall'immaginabile da risultare veramente incredibile. E poi ci sono casi in cui la spiegazione non la trovi. Ma non la trovi non perché non ci sia, ma semplicemente perché sono probabilmente situazioni particolari in cui non ti viene in mente la spiegazione, che magari è in realtà molto semplice, ma che proprio non ti aspetti. Le code delle distribuzioni, appunto. Quegli eventi che, per circostanze molto particolari e raramente ripetibili, ci appaiono strani e diversissimi da come normalmente appaiono. Un fisico, che ha anche la doppia tara mentale di far parte de Cicap, i casi misteriosi del Pentagono li vede così.