martedì 3 ottobre 2017

La risposta è dentro di te... epperò è sbajata!

Ultimamente la parola in voga fra il popolo informato è "Libertà di scelta". Libertà di scelta se vaccinare o no, e eventualmente quali vaccinazioni fare, e anche come e quando, e in quanti richiami, e a che età, l'importante è che si debba essere liberi di scegliere. Basta affidarsi a quelle stantie regole ammuffite della scienza medica: qualunque cittadino ha il diritto di decidere autonomamente!

E sulla cura del cancro o di malattie gravi? Anche li, libertà di scelta. Per carità, in questo caso la scelta è legittima. Mentre nel caso delle vaccinazioni la scelta, se sbagliata, ha effetto non solo su chi la fa (o la impone al proprio figlio), ma anche sul resto della collettività (cosa che ai liberi di scegliere proprio non entra in testa), nel caso del cancro o di altre patologie gravi, l'effetto in linea di principio ricade solo su se stessi. O magari sui figli se una scelta inappropriata finisce per lasciarli orfani, o ne aumenta fortemente la probabilità.

E' poi notizia recente di una mamma informata che, durante il parto, ha intimato ai medici di non tagliare il cordone ombelicale al neonato, perché secondo le sue convinzioni sarebbe caduto naturalmente da solo. Più o meno come succede coi denti da latte: dopo la fatina dei denti, ecco la fatina del cordone ombelicale. Anche in questo caso è stata invocata la libertà di scelta, e i medici, il cui primo intento è di salvare il bambino, hanno dovuto interpellare la procura per sapere come comportarsi di fronte a una richiesta che non si verificava dai tempi del Pleistocene.

C'è un aspetto curioso in tutte queste storie, e cioè che quando si invoca la libertà di scelta, la scelta che si fa, o che si vorrebbe fare, è sempre quella sbagliata. Proprio come diceva Quelo nell'interpretazione di Corrado Guzzanti. Infatti uno ingenuamente potrebbe pensare che, essendo libero di scegliere, ci sia magari un 50 e 50. Uno dice voglio essere libero di scegliere, e per curare una polmonite, tra antibiotici e omeopatia scelgo (liberamente) i primi. No, quando uno invoca la libertà di scelta inevitabilmente sceglie sbagliato. E' matematico. Evidentemente c'è qualcosa che tocca. Evidentemente il problema non è nella scelta, ma nel credere di saper scegliere con cognizione di causa su certi argomenti sui quali, nonostante ci si sia informati, si resta in realtà ignoranti, e contemporaneamente ritenere che le linee guida date dagli esperti del campo siano in realtà messe lì apposta per fregarti. In tutte queste libere scelte informate in realtà la scelta è dettata semplicemente dal pregiudizio.



E quindi il problema è che non c'è nessun progresso in questa falsa ricerca di libertà quando si tratta di decidere su argomenti di tipo scientifico, perché in realtà, mascherato dietro il diritto di scegliere, c'è sempre il ricorso all'irrazionale, al sentito dire, al ciarlatano, all'inutile se non al dannoso. Coloro che, operando queste libere scelte, credono di non farsi fregare, sono in realtà i primi a farsi fregare.

2 commenti:

  1. Per paradosso, un genitore ti potrebbe rispondere
    «Voglio avere la libertà di scelta se essere stupido o meno. Posso farlo?».

    Sulla notizia della mamma che non voleva si tagliasse il cordone ombelicale: ma perché, a 'sto punto, non lasciano i bambini nella pancia? Così stanno al sicuro, no?

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  2. E' ovvio: più avanzato è il livello raggiunto, più probabile è che un qualunque cambiamento sia in peggio. E più diventa difficile per una persona comune essere al passo nella comprensione.

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