martedì 22 aprile 2014

La consapevolezza di vivere su un baratro

La natura certe volte sa essere veramente perversa

 

Come vi sentireste nei panni del tipo della foto, se vi portassero bendati e inconsapevoli sulla punta della roccia, vi facessero sedere comodi, e poi vi dicessero di togliervi la benda? Sareste presi dal panico scoprendo che quella che credetevate una comoda posizione è in realtà il bordo di un precipizio che non vi lascerebbe scampo? La recente scoperta della particella di Higgs al Cern di Ginevra, assieme a recenti nuove misure molto precise nel campo della fisica delle particelle elementari, sembra indicare che la nostra situazione nell'universo non sia molto diversa da quella del signore della figura: ci sembra di stare comodamente seduti, ma tutto attorno a noi c'è il baratro. Se riuscirete a leggere fino in fondo, senza arrendervi di fronte a un paio di grafici semplici semplici, scoprirete qualcosa di veramente inaspettato (subdola tecnica comunicativa per convincere il lettore a non cambiare canale!).  


Il bosone d Higgs, scoperto nel luglio del 2012, era il tassello mancante di una teoria, detta Modello Standard, che è in grado di descrivere con grande precisione l'insieme dei fenomeni al momento conosciuti nel campo della fisica delle particelle elementari. La teoria è in realtà in grado di fare previsioni molto accurate sulle caratteristiche di questi fenomeni, e è supportata da innumerevoli evidenze sperimentali. Insomma, si chiama teoria ma è molto di più di una semplice teoria: allo stato attuale delle conoscenze il Modello Standard è lo strumento che i fisici hanno per comprendere il mondo subnucleare.

Secondo il Modello Standard gli effetti del Bosone di Higgs, ovvero quello che i fisici chiamano il Campo di Higgs, riempiono tutto l'universo, e fanno sì che tutte le particelle, attraversando questa specie di presenza nello spazio, ci appaiano avere una massa. Massa che è tanto diversa quanto le varie particelle interagiscono con il campo di Higgs. Ad esempio un elettrone, che è leggero, sarà quasi indifferente alla presenza del campo di Higgs attorno ad esso, mentre il quark di tipo top, che è la particella più pesante finora conosciuta, farà molta fatica a muoversi al suo interno. Il risultato di questa sua fatica è appunto la sua massa molto elevata. In questo momento anche chi sta leggendo questo appassionante scritto si trova immerso, più o meno inconsapevolmente, nel campo di Higgs, al quale deve la sua esistenza in quanto fatto di materia.
Quello che noi comunemente chiamiamo il vuoto, ovvero la configuriazione di energia più bassa possibile, è per i fisici il minimo stato di energia del campo di Higgs, una situazione venutasi a creare nei primi istanti di vita dell'universo e da allora rimasta tale ovunque nello spazio. I fisici delle particelle descrivono il vuoto come la pallina nel disegno: il vuoto è la situazione di minore energia, ovvero il valore del campo di Higgs H per il quale la pallina se ne sta bella comoda e stabile nel fondo dell'avvallamento, circondata da invalicabili pareti. Tutto quello che c'è attorno è di energia maggiore, ovvero tutto quello che non e vuoto ha un'energia maggiore del vuoto. Ovvio no?

Il punto interessante è che la misura della massa del Bosone di Higgs da poco scoperto (circa 125 GeV, ovvero più o meno 130 volte la massa del protone), assieme a misure molto precise di altre quantità che interessano i fisici delle particelle, ha permesso di calcolare la forma e la ripidezza di quelle pareti inviolabili che circondano la pallina, e che le garantiscono di restare sul fondo, ovvero che garantiscono al vuoto di essere stabile e restare per l'eternità lo stato di minore energia. E la sorpresa è che quelle pareti sono tutt'altro che inviolabili, ma anzi, esse assomigliano piuttosto a una collinetta smussata, dalla quale la pallina potrebbe facilmente fuoriuscire, come disegnato nella figura successiva.

Ora, uno potrebbe chiedersi come faccia una pallina, da sola, senza che nessuno la disturbi, senza che nessuno le dia l'energia sufficiente, a scavalcare la collienetta di destra e precipitare di sotto. In effetti una pallina come la immaginiamo normalmente non potrebbe mai farlo da sola. Se la sera la mettiamo nel fondo di un vaso, lì rimane, e non ci aspettiamo, la mattina dopo, di trovarla di fuori in giro per casa.

Però la nostra pallina è un oggetto che obbedisce alle leggi della meccanica quantistica, e in meccanica quantistica possono avvenire cose molto strane. Potrà sembrare strano, ma un concetto così apparentemente stupido e banale come il vuoto, ovvero una situazione in cui non c'è niente, in fisica è in realtà qualcosa di estremamente complicatato, e comprensibile solo con il linguaggio della fisica dell'estremamente piccolo. Il prezzo da pagare e' che per descrivere il vuoto bisogna convivere con le stranezze della fisica quantistica.

E quindi può accadere ad esempio un fenomeno che si chiama effetto tunnel, che prevede che una pallina quantistica (il nostro vuoto, in questo caso) possa acquisire da sola abbastanza energia da scavalcare la collinetta e ritrovarsi dall'altra parte.  Come se un carcerato potesse all'improvviso acquisire da solo sufficiente energia da ritrovarsi al di là del muro che lo separa dalla libertà. Per un carcerato questo rimane solo un sogno, perchè egli è un oggetto macroscopico, ma nel mondo dell'estremamente piccolo questi fenomeni sono normali. E infatti l'effetto tunnel è alla base del funzionamento di svariati dispositivi elettronici. Niente di esoterico, quindi, nè tantomeno di ipotetico.

E quindi cosa significa tutto ciò? Beh, dobbiamo ricordarci che la nostra pallina rappresenta la configurazione che noi chiamiamo il vuoto, ovvero lo stato di minima energia possibile. Ci aspetteremmo che il vuoto fosse una situazione stabile, perennemente stabile. Ci aspetteremmo che il vuoto non possa dare all'improvviso da matto e trasformarsi in energia, e mettersi a produrre particelle a gogò! Certo, il fatto che l'universo esista come tale da più di 13 miliard di anni certamente ci rassicura: il vuoto è certamente sufficientemente stabile da farci dormire sonni tranquilli. Però solo apparentemente, perchè le recenti scoperte mostrano che quello che noi consideriamo come la configurazione di energia minore possibile (cosa c'e' di meno energetico del vuoto?) in realtà non lo è affatto, e anzi, giusto poco poco al di fuori di quella che riteniamo essere la situazione di massima stabilità c'è un enorme baratro dove, casomai la nostra pallina dovesse precipiarci, sarebbero dolori, perchè il nostro universo si trasformerebbe all'istante in un'immenso lampo di energia. E quindi, proprio per colpa dell'effetto tunnel, il nostro vuoto, che ci ha degnato della sua tranquilla presenza per 13 miliardi di anni, potrebbe giocarci questo improvviso scherzetto, e farci sparire tutti, la terra, le galassie, e perfino questo blog appena nato, in un solo attimo. Se questo non avviene è semplicemente perche' la natura ha scelto di rendere questo fenomeno possibile ma molto improbabile.

La natura, infatti, è stata così perversamente gentile da far sì che questa transizione, dal vuoto in cui l'universo si trova adesso, a quello vero che si trova giusto fuori della porta e che ci annienterebbe in un lampo, sebbene possibile grazie all'effetto tunnel, sia tuttavia sufficientemente improbabile da avere dato tempo all'universo di evolversi, da avere permesso la formazione delle galassie, delle stelle, e persino di una stirpe di esseri viventi molto propensa a fare ogni genere di cazzate sul loro pianeta. Il vuoto del nostro universo, dicono i fisici, si trova in una situazione metastabile, come si capisce (spero) nella figura qua a fianco, che adesso vado a spiegarvi.

Il grafico mostra la regione di stabilità del vuoto (in verde, corrispondente a muri invalicabili attorno alla nostra pallina), di instabilità (in rosa, dove non esiste alcun luogo dove la pallina riuscirebbe ad arrestarsi e garantire un vuoto stabile per permettere l'esistenza dell'universo come lo conosciamo), e di meta-instabilità, ovvero una situazione in cui il vuoto è apparentemente stabile, ma che nasconde il rischio di passare di colpo dall'altra parte e precipitare nel baratro, distruggendo l'universo all'istante in una immane produzione di energia. Tutto questo per colpa del famigerato effetto tunnel.

Il nostro universo vive da più di 13 miliardi di anni in questa condizione di precariato. Il punto nella figura rappresenta infatti la situazione del nostro universo. Notate che la posizione del punto dipende dal valore della massa del quark top (riportato sull'asse y), e del bosone di Higgs (sull'asse x). La figura a destra è l'ingrandimento della figura a sinistra, attorno al punto in cui si colloca il nostro universo. La natura è stata così perversa da piazzarsi come il tipo della figura iniziale, giusto sul bordo del precipizio. Cosa le sarebbe costato mettersi comoda al centro della zona verde ? Bastava un quark top appena appena più leggero, o un Higgs di poco più pesante, e si evitava tutto questo guazzabuglio! E invece no, la natura e' andata a scegliere quella sottile strisciolina di metastabilità che garantisce all'universo di vivere abbastanza a lungo, ma sempre a rischio tracollo.

La natura si è sistemata come quei gatti che si acciambellano comodi sulla sottile striscia del davanzale,  del tutto incuranti che di fianco hanno 10 piani di strapiombo.  E a questo punto, però, dobbiamo pure ringraziarla, la natura, perchè se decideva di fare il quark top appena appena più pesante, o l'Higgs un pelo più leggero, non saremmo mai stati nell'universo a gozzovigliare. Anzi, non solo, l'universo stesso sarebbe stato un posto tutt'altro che ospitale.

Perchè tutto questo? Perche questo giocare sul filo dei numeri da parte delle leggi della natura? Non lo sappiamo. Non sappiamo se sia un semplice caso, o se esista un meccanismo a noi sconosciuto che obblighi la natura a scegliere di collocarsi in bilico fra la tranquillità e la catastrofe. A noi umani non resta che prenderne atto, sperando che l'effetto tunnel decida di aspettare a mostrare i suoi effetti. Consapevoli però che stavolta, comunque andra' a finire, non potevamo proprio farci niente.




13 commenti:

  1. e noi che ci preoccupiamo dei contratti a termine....

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  2. Visto che la nostra posizione nella zona di metastabilita' dipende dalla massa del top e dell'higgs, le quali sono ormai conosciute e definite, non ci dovrebbe essere pericolo che il "noi" si sposti verso la zona instabile .... o no?

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  3. L'incertezza sulla massa del top, in particolare, si traduce in una ambiguita' sul punto del grafico. Pero', indipendentemente da questo, la natura ha deciso dove piazzarsi, e li' resta.

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  4. Un paio di domande da ignorante: questa transizione estremamente improbabile deve per forza avere un effetto globale o potrebbe esserci un qualche effetto locale in un qualche punto dell'universo che non impatta sugli altri punti. Poi: il fatto che il vuoto sia metastabile implica che in un qualche punto possa crearsi materia o energia ordinaria dal vuoto? -- Fabrizio

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  5. Parto dalla seconda domanda: la risposta è assolutamente SI! Qualcosa di simile, per inciso, è quello che si pensa sia successo anche nei primissimi istanti di vita dell'universo, sebbene regolato da meccanismi diversi, nella cosidetta "fase di inflazione", nella quale, tramite una fluttuazione quantistica, si e' prodotta la materia, e ha avuto origine l'espansione dell'universo. Sulla prima domanda, i teorici pensano che la transizione potrebbe avvenire in un luogo a caso dell'universo, producendo una bolla di grandissima energia (materia e energia vengono appunto prodotti da questa transizione di fase), e la bolla si espanderebbe a velocita' della luce. Per cui, se questo dovesse ipoteticamente avvenire in un luogo sufficientemente distante, impiegherebbe del tempo per arrivare fino a noi. Tuttavia non ce ne accorgeremmo prima del suo arrivo, perche', viaggiando alla velocita' della luce, quando ne percepiremmo la sua esistenza vorrebbe dire che la bolla e' anche arrivata... E' un po' come l'esplosione di una supernova: quando ce ne accorgiamo vuol dire che la sua luce e' arrivata a noi. E se quell'esplosione portasse con se la nostra fine, non avremmo tempo per accorgercene. Comunque direi che non e' il caso di preoccuparsi...

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  6. Avevo letto che la 'metastabilità' è una caratteristica tipica dei materiali 'allotropici'( quelli che 'esistono' in forme e proprietà diverse)
    Non potrebbe essere una caratteristica anche dell'universo 'esistere con forme e proprietà diverse'?
    Cioè in pratica confermare le teorie del 'multiuniverso' di per se stessa questa situazione di metastabilità?

    Non potrebbe anche che uno stesso universo in evoluzione trasformi le sue costanti 'cambi' le sue caratteristiche per esempio e la situazione di metastabilità evidenzi un corso di mutazione delle leggi ???
    Esistono tante teorie se non erro, più o meno condivise però dai vari fisici, magari faccio un po di confusione tra una e l'altra .
    Tu che ne pensi delle teorie sul multiuniverso?

    Persino la foto del gatto per coincidenza mi ha dato questa impressione :) ......pare sospeso assolutamente tranquillamente 'stabile' ma come tra diverse dimensioni.
    Non potrebbe essere la situazione anche del nostro universo che di fatto non sarebbe l'unico e il solo?
    Ricordo vagamente qualcosa su un multiuniverso a 'bolle' teoria delle bolle.

    Puoi parlarcene?
    Grazie

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  7. Il multiverso è preso in considerazione per spiegare come mai le condizioni dell'universo in cui viviamo sono consone a far si che si possa sviluppare la vita.

    Condizioni diverse nelle costanti fondamentali della natura darebbero risultati drasticamente diversi, con universi non compatibili con la vita, o per i quali sarebbe impossibile la formazione stessa della materia come la conosciamo. In questo senso si colloca quindi anche la posizione in bilico del nostro universo, posto al limite dell'instabilità.

    Il multiverso prevede che possa esistere un numero altissimo di universi (cosa peraltro prevista dal modello inflazionario dell'universo primordiale) ognuno con le sue leggi e costanti fondamentali. La maggior parte di questi universi sarebbe inospitale per la vita, e non ci sarebbe quindi nessuno a porsi il problema di perché l'universo appaia cosi' speciale. Solo in quella ristretta categoria di universi stabili o metastabili sufficientemente a lungo (come il nostro) ci possono essere quindi osservatori (come noi) a porsi il problema. Non esisterebbe quindi nessuna condizione speciale ad hoc per l'unioverso, ma infinite condizioni diverse per infiniti universi, e tra queste solo poche realmente utili per la vita.

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  8. Grazie, si, ieri questo tuo articolo mi ha fatto riflettere e sono andata a fare un pò di ricerche varie.
    Peraltro ti ringrazio della cortesia di rspondere a domande che che per le vostre possibilità saranno pure noiose.
    Mi chiedo se gli scienziati sperimentali si pongano anche domande filosofiche circa l'universo, ieri ho trovato le teorie di Lee smolin, che mi hanno colpita.
    Intanto perchè sono molto vicine a ciò che ho sempre pensato io anche se in maniera vaga sull'universo, ho sempre pensato che i buchi neri si formassero per creare altri universi,una questione di 'fertilità' creativa, poi perchè comunque risponderebbero queste teorie anche a un 'senso' evoluzionistico che spesso altra fisica non da.
    Leggo che la vita esisterebbe su diverse scale di grandezza, tanto grandi da risultare per noi inconoscibili o non ri-conoscibili.
    Quindi 'osservatori' esisterebbero forse anche in altri universi inospitali per la vita solo come possiamo intenderla noi??? Perchè cose così immense per ospitare poi la rarissima possibilità di osservatori???
    E delle teorie sulle questioni del funzionamento 'quantistico' dei microtuboli cerebrali, cosa si pensa tra i fisici sperimentali?
    Io trovo tutte queste cose affascinanti ma è complicato capire a fondo tante cose per i profani perchè vedo che esistono numerose teorie diversificate anche tra i fisici stessi.
    Mi chiedo insomma, una teoria troppo controversa nel mondo accademico avrebbe forse poche possibilità di veder seguire sperimentazioni di qualche tipo per esempio???
    C'è possibilità che rischiate di non prendere in considerazioni teorie che invece potrebbero darvi nuove risposte o aprirvi nuove strade di ricerca???
    Qualche anno fa avevo letto un libro che mi era piaciuto molto, che racconta la storia della fisica ma anche di come la cultura o le politiche dei vari tempi o il pensiero specifico dlle più importanti figure possano condizionarne il corso, possano influenzarne gli sviluppi in un senso o nell'altro.
    Era : "Come gli hippie hanno salvato la fisica" di David Kaiser

    Grazie per l'attenzione

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    1. Gli scienziati sono esseri umani, e quindi si comportano come tali, con annessi errori e modi di comportarsi. E quindi, come tutti, si pongono anche domande che non necessariamente rientrano negli argomenti su cui la scienza puo' rispondere.

      Sempre restando in ambiente scientifico, il numero di articoli teorici proposti, e quindi di teorie o modelli possibli per descrivere i fenomeni naturali, è spropostamente alto. Poi però l'ultima parola spetta agli esperimenti, che decidono quello che è consistente con la realtà dalla semplice potesi possibile. Tanto per dire, in seguito alla possibile evidenza di qualcosa di nuovo osservato qualche mese fa al Cern (e tuttora da confermare raccogliendo piu' dati), sono in breve tempo usciti più di 200 articoli teorici che propongono vari tipi di spiegazioni. Ovviamente, se il fenomeno dovesse essere confermato nei futuri dati, soltanto un numero limitatissimo di queste proposte teorche risulterà vicino alla realtà.

      In questo senso si colloca la proposta teorica sugli effetti quantistici alla base della coscienza che menzioni. Avevo scritto un articolo dove si parlava anche di questo argomento: http://smarcell1961.blogspot.it/2014/06/quantistico-basta-la-parola.html
      A parte l'uso imroprio del termine quantistico che tanti fanno, l'articolo in sè è serio. Ma è un articolo teorico, e quindi soltanto una possibile proposta, non necessariamente vera, e quindi da verificare con esperimenti che, credo, siano molto difficili.

      Sulla possibilità di non prendere in considerazione fenomeni potenzialmente interessanti, o nuove teorie interessanti, ovviamente c'è, in quanto gli scienziati sono anche esseri umani. Però per mia esperienza ti posso dire che la scienza è sempre estremamente aperta a fenomeni strani e incomprensibili (anzi, la scienza VIVE di questo) purcé essi siano osservati e studiati secondo i canoni della scienza. Ti faccio alcuni esempi.

      Quando, verso la fine degli anni 80, venne fuori l'esperimento di Fleischmann e Pons sulla fusione fredda, molti gruppi sperimentali si buttarono a pesce nello studiare questo fenomeno assolutamente imprevisto e inaspettato. Mi ricordo (ero appena laureato) l'auditorio del Cern pieno imballato al seminario di Martin Fleischmann, con decine e decine di domande all'oratore. Se adesso la fusione fredda è guardata con diffidenza è quindi perché tutti gli esperimenti fatti hanno mostrato che il fenomeno o non esisteva, o era dovuto ad altro, o non era ripetibile, lasciando intendere che c'erano sotto effetti che nulla avevano a che vedere con la produzione di energia attraverso nuove leggi fisiche.

      Lo stesso è accaduto per altre improvvise "scoperte" poi rivelatesi false a studi successivi, come la "quinta forza" di cui peraltro in tempi recentissimi si è tornato a parlare, ma in modo e con caratteristiche diverse da quello che era accaduto 30 anni fa), sebbene con lo stesso appellativo.

      Un esempio eclatante è la possibile velocità superluminale dei neutrini, poi rivelatasi un errore sperimentale. Nonostante la comunità dei fisici fosse molto scettica sulla veridicità del risultato (ricordo che, appena appresa la notizia, io e il mio collega di ufficio ci siamo guardati e ci siamo detti "sarà un cavetto!", cosa che poi effettivamente era), si era comunque immediatamente attivata per effettuare altri esperimenti di controllo, perché sarebbe stata una scoperta assolutamente epocale.

      La scienza d'altra parte ha saputo accettare fenomeni stranissimi, come la meccanica quantistica e la relatività, l'espansione dell'universo e la presenza della materia oscura.

      Tuttavia la richiesta che la scienza fa per prendere in considerazione un fenomeno nuovo e strano, è che esso sa studiato usando il metodo scientifico, e che i risultati siano pubblicati in modo esaustivo in modo da poterli controllare e replicare in modo indipendente. Queso è assolutamente fondamentale, ed è il metodo che finora ci ha protetto dal prendere enormi cantonate, e quindi non ammette deroghe.

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    2. Grazie, si forse sulla quinta forza credo di aver letto nel libro di Frank Wilczek : "La leggerezza dell'essere".
      Sulla questione della velocità superluminale dei neutrini credo che alle persone in genere, almeno quelle che seguono minimamente le poche notizie di scienza che vengono date sui media nazionali, sia finita per arrivare solo la prima notizia.
      Forse anche per questo che poi si finisce per fare una gran confusione, già non è una materia semplice.
      Fate un gran bel lavoro comunque, mi piacerebbe tantissimo visitare il Cern!!!
      Chissà, un giorno vedrò se mi sarà possibile.
      Tra l'altro per me che ho lavorato in campi creativi la tecnologica estetica dei colori dell' LHC mi fa l'effetto come di osservare un quadro futuristico.
      Posso farti una domanda? ho letto che siete quasi in 4000 a lavorare al Cern tra fisici sperimentatori e tecnici dei superimpianti.
      Mi era già capitato di incontrare su You Tube un altro Fisico delle particelle appassionato di chitarra elettrica e rock, che mi pare di aver capito lavorasse sul CSM, anzi è un polistrumentista di nome Piotr che ha fatto molto bene una cover di JCS.
      Suonate insieme??? E comunque ce ne sono tanti di fisici appassionati di musica rock???
      Voglio dire, è diffusa questa passione tra i fisici?
      Che interessi sono i più diffusi extra fisica delle particelle?
      Sono curiosa solo perchè è rarissimo purtroppo avere tra le amicizie persone che fanno il vostro lavoro o biologi o cmq professioni che non sono per tutti.
      Lisi Garrett sappiamo che è un surfista per esempio.
      Ecco sarebbe interessante sapere anche qualcosa sul vostro mondo.
      Mi spiace che verso la Scienza non ci sia questo interesse più diffuso che ci dovrebbe essere.

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    3. Piots lavora nel mio stesso esperimento. Ma io suono con un gruppo in Italia. In passato ho suonato con alcune band del Cern. C'è stato comunque un bel programma sul Cern qualche mese fa su Italia 1. Secondo me tra i migliori programmi mai fatti sul Cern. L'unico che abbia mai visto che riportava correttamente l'atmosfera del Cern, senza dargli quella stupida aura di misteroe di luogo irraggiungibile. Si chiamava Tutta colpa di Einstein, e hanno intervistato anche diversa gente che conosco. Sono 3 puntate e le trovi qui http://www.video.mediaset.it/programma/tutta_colpa_di_einstein/archivio-video.shtml

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  9. Aahhhh ma guarda, ma toh!!!!!
    Credo di aver trovato in rete la sua cover di JCS circa due anni fa, ma ho saputo che era un Fisico delle particelle solo perchè sono una curiosona.
    Ho trovato molto creativa l'idea del puzzle sulla chitarra con la foto dell'LHC
    Anche mio marito suona rock per diletto, quindi per vicinanza verso l'ambiente mi ero detta , ma chi è questo polistrumentista ???
    Cerca cerca è saltato fuori il suo sito.
    Sulle prime mi son detta: sarà un omonimia......
    Un Fisico che suona Rock??!!! Si rimane un pò così li per li.
    Ho detto ma va che 'ganzi' sti fisici.
    Non solo hanno un supercervello per le particelle ma va quanti altri talenti hanno, roba da far invidia.
    Sapevo anche da un'intervista Tv che Fabiola Giannotti è una dotatissima pianista.
    Se penso che a nominarla tanti non sanno nemmeno lontanamente chi sia....grrrrrrrrrr
    Cercherò il programma su You Tube, me lo sono perso.
    Grazie

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  10. Purtroppo per il momento non sono riuscita a vedere il programma: Tutta colpa di Einstein
    Peccato sono certa mi sarebbe piaciuto, ho letto qualche recensione, davvero un peccato peraltro che abbiano scelto di trasmetterlo in seconda serata.
    Te pareva che qualcosa di interessante lo mettessero in prima!!!
    Pensavo di trovarlo su You Tube, ma vedo che va visto in Streaming, purtroppo posseggo strumentazioni talmente obsolete che non me lo consentono.
    Ho anche problemi con la captcha ma non per colpa del vostro sito per le connessioni scadenti che ho qui.
    E pensare che mio marito e tecnico elettronico, ma si sà a casa si sta con le cose non ottimizzate .....
    A volte me la devo cavare con il sistema 'casuale' smanetto tutto a casaccio finchè per strano evento probabilistico il tutto non si mette a ri-funzionare.

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