venerdì 20 luglio 2018

Psicologia degli scienziati fai-da-te.

Sono sempre esistiti, non c'è niente di nuovo. Sono quelli che hanno la passione per la scienza, tipicamente per la fisica di frontiera, pur non avendo fatto studi specifici e pur facendo tutt'altro nella vita, e che tuttavia si autoconvincono che la loro passione sia sufficiente per riuscire a dare contributi fondamentali al progresso scientifico. E quindi, forti di questa convinzione, si inventano teorie più o meno strampalate, e le propongono al mondo. Una volta avevano vita dura ad emergere e sbandierare le loro "scoperte", ma oggi, col web, i social network, e le mailing list dei ricercatori carpite dalla rete, è tutta un'altra storia.

Da questo tipo di pseudoscienziati escludo quelli in malafede, che sono probabilmente la maggior parte. Questi sono ben consapevoli della loro incompetenza, e cercano semplicemente di guadagnarci soldi, e quindi venderti qualcosa, qualche tipo di cura miracolosa, un corso di guarigione quantica, o una sbrodolata di ovvietà spacciate per consigli a cui nessuno aveva mai pensato prima. Oppure ti chiedono soldi per continuare i loro inesistenti studi, tipo per comprare un microscopio elettronico che costa mezzo miliardo di euro, e che comunque non saprebbero nemmeno usare, perché il microscopio elettronico non lo vendono con le istruzioni come i comodini dell'Ikea, e se non sei un esperto del campo, al massimo lo usi come appendiabiti. Di questi non voglio parlare.

Gli scienziati fai-da-te che intendo io, si dividono in due tipologie.

Gli incazzati. Sono quelli che sono convinti di aver fatto la scoperta epocale che butta nel cesso tutti i libri di fisica finora scritti, ma si sentono osteggiati o ignorati dalla scienza ufficiale. Si sentono vittime della potentissima lobby dei fisici teorici, che vuole a ogni costo tacitare le loro rivoluzionarie scoperte, e si considerano quindi la voce libertaria che l'establishment scientifico vorrebbe sopprimere.

Esempi di questo tipo ce ne sono a tonnellate. Tipo un paio di scocomerati che, con frequenza più o meno mensile, mandano e-mail chilometrici a una lista infinita di fisici, che va dal direttore del Cern giù giù fino a includere anche me, in cui, oltre a elencare le loro scoperte, schiumano rabbia e minacciano di interpellare il Tribunale dell'Aja, l'Onu e Amnesty International, denunciando la scienza in toto, colpevole di ignorare deliberatamente le loro scoperte, con lo scopo di voler insabbiare quello che, secondo loro, darebbe una svolta all'umanità.

Tanto per dare l'idea di cosa stiamo parlando, uno di questi sostiene che il Bosone di Higgs scoperto al Cern non sarebbe altro che un atomo di Xenon,  che casualmente ha una massa simile all'Higgs, e che sarebbe quindi stato scoperto dagli esperimenti mentre stava tranquillamente vagando dentro Lhc per i cavoli suoi. Il tipo si è fatto tutti i calcoli sulla densità dello Xenon in atmosfera, e insomma, secondo lui è chiaro che l'Higgs è in realtà un atomo di Xenon. Visto che i fisici a cui si è rivolto non hanno ritrattato la scoperta, ma presumibilmente lo hanno perfino ignorato, il tipo in questione ha scritto al comitato del Nobel chiedendo che vengano tolti un tot di premi Nobel assegnati su questo argomento e su altri correlati, perché, secondo lui, frutto di ricerche fraudolente.

Questa categoria è la manifestazione patologica di una categoria ben più vasta, che include tutti quelli che, senza alcuna competenza, sviluppano teorie sull'universo, sulle particelle elementari e sui temi fondamentali della fisica, e li propongono in rete, sui social, sui loro siti web. All'interno di questa grande cerchia, c'è la seconda categoria:

I falsi timidi. I falsi timidi si propongono all'inizio dicendo: "io avrei pensato che... ma non potrebbe forse essere che... io non ho competenze ma supponiamo che...".  Timidamente, insomma. Ma poi, quando gli spieghi che non può proprio essere come dicono loro, a quel punto si trasformano, da Dottor Jekyll a Mister Hyde. A quel punto non se ne fanno una ragione che, secondo gli esperti, la loro Teoria del Tutto, che mette in relazione le onde gravitazionali con il big bang e l'impazzimento della maionese, non sia valida.

Per inciso, queste teorie fai-da-te sono sempre molto ambiziose. Non è che si limitano a cercare di spiegare qualcosa di molto specifico e limitato, tipo perché quando hai fretta ti ritrovi sempre uno davanti a te che si avvicina lentissimo al semaforo facendo scattare il rosso, ma poi lui passa lo stesso. No, in genere puntano al top, tipo unificare le interazioni fondamentali, o spiegare l'origine della materia oscura, il problema dell'antimateria, quello che c'era prima del big bang, e amenità simili.

E a quel punto è inutile che gli dici che la sua teoria fa acqua da tutte le parti, perché loro ti rispondono: "ma che ne sai che non può essere così?" Del tipo: "se non si sa cosa sia la materia oscura, perché non può essere fatta di antimateria? O di guanciale per l'amatriciana? Chi può dire che non è così?" Su Facebook ci sono alcuni gruppi di interesse scientifico dove ogni tanto questi tipi fanno incursione generando flames mostruosi, nei quali in breve tempo si arriva a fare affermazioni inequivocabili sulla moralità delle rispettive madri, e che inevitabilmente costringono i moderatori a bloccare i commenti.


E poi il chiodo fisso dello scienziato fai-da-te è Einstein. Lo scopo della vita di tutti quelli che appartengono a questa categoria sembra essere quello di dimostrare che la teoria della relatività è sbagliata. E quindi passano il tempo a scervellarsi proponendoti orde di gemelli che partono e vanno in tutte le direzioni, e si mandano segnali di luce, sincronizzano orologi, precipitano dentro buchi neri, tutto con lo scopo di dimostrare che la relatività è sbagliata e loro, post-tetelgrafonici in pensione, finalmente lo hanno scoperto.

Perché hanno letto "teoria della relatività", e pensano che la teoria della relatività sia solo una teoria. Una cosa che potrebbe essere vera ma forse anche no - chi può dirlo! - dato che è una teoria. Non sanno, invece, che la teoria della relatività, in particolare la teoria della relatività ristretta, che è quella contro cui più di tutto si accaniscono (forse perché la teoria della relatività generale è molto più difficile?), si chiama teoria perché i fisici hanno un vocabolario che è al massimo di un centinaio di parole. In realtà è una "teoria" che, negli ultimi 100 e passa anni, è stata rivoltata come un calzino da una miriade di esperimenti che mai hanno mostrato disaccordo con le previsioni.

Ma soprattutto non sanno che la teoria della relatività ristretta è parte integrante di una quantità di fenomeni che essi osservano quotidianamente, e con i quali convivono ignari, tipo tutti i fenomeni elettrici. Non sanno che se la relatività fosse sbagliata, quei fenomeni che vedono tutti i giorni non potrebbero avvenire. La teoria della relatività ristretta, ad esempio, è un tutt'uno con l'elettromagnetismo, e se la dinamo della loro macchina funziona e gli ricarica la batteria, è perché è vera la teoria della relatività.

6 commenti:

  1. Perché tanta severità? Se non innescano flames, a me sono simpatici. A volte, con quegli strani nick, è difficile distinguerli dagli altri

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  2. P.S. Certo che è molto difficile capirsi, solo per iscritto.

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  3. Esiste una terza categoria che sta emergendo negli ultimi anni e che dal mio punto di vista sono particolarmente pericolosi. Sono gli scienziati dell'ultima ora. Si tratta generalmente di medici che dopo anni di servizio all'improvviso iniziano a fare "ricerca". Spesso si tratta di persone in buona fede ma totalmente all'oscuro del corretto processo da cui a partire dall'idea si prosegue poi a sperimentare, pubblicare ed infine divulgare. Invece da una semplice sperimentazione puntano a pubblicare incappando su qualche rivista predatoria ed infine esaltati da questo effimero successo iniziano a diffondere immediatamente chissà quali incredibili risultati.

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  4. Ne avevo scritto brevemente anch'io. http://ravennapensa.blogspot.com/2017/12/i-mattoidi.html
    Devi ammettere che molti di loro sono anche simpatici.
    PS. Ho avuto fra le mani un testo autopubblicato da un'antirelatista romagnolo di cui non ricordo il nome. Era un testo scritto a biro e se ricordo bene contestava la relativita basandosi anche sul fatto che alcune formule tendevano a n/0 che per lui non avevano alcun senso. E lo dimostrava con operazioni in colonna con decine di decimali senza usare la notazione esponenziale. Roba degli anni 70 credo.

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  5. Hai dimenticato quelli che mandano alle ortiche i principi della termodinamica con motori ad acqua sotto autoclavi e simili...

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  6. Io più che preoccuparmi della relatività mi preoccuperei di avere una macchina con la dinamo al posto dell'alternatore ;)

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