lunedì 23 aprile 2018

Gli UFO che causano problemi all'acceleratore del Cern!

Ebbene si, gli UFO causano problemi all'acceleratore LHC del Cern di Ginevra.  Considerato che la maggioranza della gente delle notizie legge solo il titolo, questo titolo è perfetto per scatenare le fantasie dei complottisti e del popolo dei condivisori compulsivi della rete, il popolo del "non ce lo dicono ma accade realmente".

La notizia può essere letta qui, e magari qualcuno l'avrà inoltrata in rete convinto che descriva quello che ho appena scritto sopra. Sì perché quando si parla del Cern, certa gente lo vede come il male assoluto, il luogo in cui la scienza diventa torbida e usata per le peggio nefandezze e in modo ovviamente supersegreto (ma loro lo hanno scovato su Youtube!).

Tanto per avere un assaggio di cosa scrive certa gente sul Cern, leggete ad esempio questo. E non è il peggio che si trova in giro sull'argomento! Portali verso altri universi che vengono lasciati aperti per dimenticanza sarebbero infatti all'ordine del giorno al Cern, come successo in questo caso. Così come la casalinga, che quando esce per fare la spesa controlla se ha chiuso il gas, il fisico del Cern, quando va a casa la sera, si chiede sempre: "avrò chiuso il portale verso le 32 dimensioni?". A volte capita che se lo dimentichi aperto, e succedono disastri.


Un temporale sopra Ginevra. Secondo gli autori del filmato è un portale verso altre dimensioni incautamente aperto dai ricercatori del Cern.

Considerato quindi il fatto che certi vedono il Cern come la sintesi di tutte le possibili trame oscure che la scienza moderna sia capace di ordire, e considerato che LHC è stato additato come la macchina che potrebbe distruggere il mondo (e se non è ancora successo è solo questione di tempo), la notizia che gli UFO causino problemi all'acceleratore LHC è molto succosa.

Nota:  E' curioso che queste cose se le dicano e le diffondano usando il web, inventato proprio dal Cern. Il web, l'antitesi del segreto, inventato e dato gratuitamente al mondo proprio da quell'istituzione che non vuol far sapere quello che fa! Chiaramente ci deve essere un disegno dietro!

Mettiamoci nella mente del complottista tipo: qui ci troviamo chiaramente di fronte agli alieni, che essendo buoni per definizione (i rettiliani sono un caso a parte), stanno arrivando in nostro soccorso. Se non ci riescono i semplici cittadini a fermare gli scienziati pazzi del Cern, ecco che arrivano i nostri da qualche altra galassia a mettere fine al delirio di onnipotenza della scienza. E quindi ecco gli UFO a fare i dispettucci a LHC.






Invece, per buona pace dei complottisti anti Cern, gli alieni non c'entrano proprio. Però, come spesso accade in questi casi, la notizia è un pretesto per imparare qualcosa di interessante. Vediamo.

LHC, che sta per Large Hadron Collider, è un acceleratore a forma di anello di circa 27 Km di circonferenza, che accelera protoni ad altissima energia in direzioni opposte, con lo scopo di farli urtare fra loro in punti ben precisi, dove sono collocati gli apparati sperimentali che hanno il compito di studiare quello che succede in questi urti.  Accelerare protoni fino a queste energie implica una serie di accorgimenti tecnici, per far sì che i fasci di particelle, in caso di problemi, vengano estratti in modo sicuro, senza che possano danneggiare l'acceleratore stesso. Sebbene infatti l'energia di un singolo protone sia equiparabile a quella di un moscerino in volo, quindi niente di cui preoccuparsi, un intero fascio di protoni ha più o meno l'energia di un Eurostar in corsa. Quindi è essenziale che, in caso di problemi (poi vedremo quali potrebbero essere), il fascio di particelle venga estratto in sicurezza.

Sottolineo che la sicurezza è nei confronti delle apparecchiature dell'acceleratore, e non nei confronti del mondo esterno e della gente. L'acceleratore infatti è collocato sottoterra, e quello che può succedere di grave nel caso di incidente tecnico (ed è successo) è soltanto che si danneggino le componenti dell'acceleratore. Per il resto il fascio di particelle non può produrre danni di alcun tipo alle persone, dato che, durante il funzionamento dell'acceleratore, il tunnel dove esso è collocato è chiuso a chiunque.

Ad esempio ci possono essere delle instabilità nel fascio di particelle, oppure dei problemi di criogenia (i magneti, necessari per mantenere le particelle su una traiettoria circolare, sono di tipo superconduttore, e sono quindi raffreddati quasi allo zero assoluto). Oppure ci può essere un "magnet quench", o un problema elettrico, che altererà la stabilità dei fasci di particelle. In questi casi, per i quali dal manifestarsi del problema può passare un tempo che varia da alcuni secondi a 15 millesimi di secondo, sono stati messi a punto sistemi di protezione che sostanzialmente prendono i fasci di protoni e li fanno uscire dall'acceleratore in modo sicuro e controllato, mandandoli ad arrestarsi contro dei blocchi di cemento.

All'inizio di LHC però, oltre a questi problemi ben noti agli esperti di acceleratori, venne fuori un altro problema: la presenza degli UFO, acronimo che in questo caso sta per Unidentified Falling Objects, oggetti non identificati in caduta.

Il problema degli UFO si manifesta in un tempo brevissimo, che è di 6-700 microsecondi, corrispondente a meno di 3 giri percorsi dai protoni all'interno dell'acceleratore. E i protoni nell'acceleratore vanno alla velocità della luce (non esattamente, ma in pratica è come se). Quindi è un problema che lascia pochissimo margine di intervento, e quando si manifesta esso catalizza una forte e improvvisa instabilità nella traiettoria dei protoni nell'acceleratore, con conseguente e immediata perdita del fascio circolante.

Ma cosa sono questi UFO? Gli extraterrestri e i dischi volanti non c'entrano nulla, ovviamente. Questi oggetti "cadenti" (Falling, e non Flying) non identificati sono microparticelle di polvere delle dimensioni del millesimo di millimetro o anche considerevolmente più piccole, che sono contenute nel tubo dell'acceleratore, nonostante l'altissimo vuoto che viene prodotto al suo interno. Queste microparticelle possono staccarsi dalle pareti del tubo, e cadere a causa della forza di gravità, e nel frattempo caricarsi elettrostaticamente al passaggio dei protoni del fascio, e quindi alterarne la traiettoria tramite il campo elettrico che acquisiscono, al punto tale da far perdere in brevissimo tempo il controllo delle traiettorie dei protoni circolanti. Per proteggere quindi l'acceleratore da una perdita improvvisa dei fasci di protoni circolanti al suo interno, è necessario mettere in atto sistemi ultraveloci di "beam-dump", ovvero di "uscita controllata" del fascio di protoni. Una delle tante difficoltà tecniche che bisogna superare per far funzionare questo strumento ultracomplesso, insomma.

Maggiori dettagli su questi UFO possono essere trovati qui.




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