venerdì 7 ottobre 2016

Confondere intrattenimento con giornalismo

C'è chi crede che Le Iene facciano giornalismo di inchiesta.


E' notizia recente dell'intervista de Le Iene a Eleonora Brigliadori, ex presentatrice tv e personaggio dello spettacolo, oggi convinta sostenitrice della "terapia" Hamer contro il cancro. Il virgolettato è perché la "terapia" afferma cose del tipo che se hai un tumore la causa è in qualche tuo trauma passato che non hai metabolizzato. Tipo che se hai un cancro alle ossa è perché a ginnastica alle elementari ti prendevano in giro perché non sapevi fare la capriola, o cose del genere. Quindi l'ex presentatrice, forte delle sue convinzioni, afferma ai microfoni de Le Iene che la chemioterapia e le altre terapie convenzionali non servono, anzi sono dannose, perché per guarire dal cancro basta stare bene con se stessi e curare i traumi psicologici. Curati i traumi psicologici il cancro sparisce così come è venuto. Suppongo che le stesse cose avrebbe il coraggio di dirle anche ai genitori di bambini di un anno con la leucemia, cioè che i loro figli hanno il cancro per colpa dei traumi passati!


Ma a parte i deliri della Brigliadori e di quelli come lei (ce ne sono troppi, purtroppo, non molti ma comunque troppi), deliri che non vale neanche la pena di confutare, perché si rischierebbe di dare loro un minimo di autorevolezza che proprio non meritano, la cosa che mi lascia perplesso è il plauso che tanti tributano al programma Le Iene per questa coraggiosa intervista. Lo stesso programma che aveva "svelato" all'opinione pubblica anche i vaneggiamenti della Dottoressa Mereu (finalmente radiata dall'albo), che sostiene anche lei di abbandonare le terapie ufficiali, qualunque sia la malattia, e fare cose del tipo infilarsi una medaglietta della Madonna in vagina (questo se donna; se uomo non specifica l'alternativa). Quella Dottoressa Mereu che viene osannata acriticamente da una corte di sostenitori senza-se-e-senza-ma, anche questa per fortuna limitata ma in ogni caso troppo ampia, considerate le assurdità che questo (ex) medico dice.

Le Iene sono lo stesso programma, però, che aveva portato alla ribalta anche il caso Stamina, glorificando questa volta il suo promulgatore, tale Davide Vannoni, laureato in Scienza della Comunicazione, il quale sosteneva di curare con infusioni di non ben identificate cellule staminali cose ritenute dalla medicina ufficiale inguaribili come la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa che porta velocemente all' impossibilità di movimento, di respirazione, e infine alla morte. Le Iene, che hanno deriso la Brigliadori e le sue esternazioni in campo medico, sono lo stesso programma che aveva tranquillamente ignorato il parere degli esperti sulla non esistenza di terapie efficaci contro la SLA, e sulla certa non affidabilità scientifica della cura proposta (a caro prezzo, decine di migliaia di euro a trattamento) da Vannoni. Lo stesso programma che aveva spacciato Vannoni come eroe solitario contro la saccenza autoocelebrativa della scienza ufficiale. Lo stesso programma che aveva alimentato per puro calcolo di profitto (la cara, vecchia audience) le speranze, poi rivelatesi vane, dei familiari di pazienti, che erano scesi in piazza proclamando Vannoni come il Don Chisciotte del momento.

Sì perché bisogna dire questa cosa molto chiaramente: alcuni credono che Le Iene facciano giornalismo di inchiesta, ma invece sono semplicemente un programma di intrattenimento come mille altri, attento unicamente all'audience. E quindi, strizzando l'occhio agli ascolti, gli autori del programma hanno gioco facile con scocomerate come la Mereu o la Brigliadori. Non si va controcorrente a dare addosso a una che ti dice che se vuoi guarire dal diabete devi smettere l'insulina e metterti un santino nel culo! Non ci vuole coraggio, non si va contro il sentimento nazionalpopolare degli italiani, né si sfidano poteri intoccabili. E soprattutto non c'è il pericolo di inimicarsi la "gggente", né di andare a toccare i sentimenti della massa. In particolare quella massa che guarda la tv.

Ben diverso invece è andare a dire ai genitori di bambini che la scienza giudica al momento incurabili, che i loro figli sono effettivamente incurabili, e che quel santone che millanta terapie miracolose (a caro prezzo) li sta illudendo, e in pratica truffando. E' molto più difficile in questo caso andare contro chi promette di alleviare il dolore, di dare una speranza, dicendo come effettivamente stanno le cose. E' sicuramente impopolare dire a un genitore, che vede nel movimento semi-involontario del figlio dopo il trattamento di Vannoni una speranza per suo figlio, che quel movimento ci sarebbe stato probabilmente comunque anche senza terapia, e che Vannoni se ne sta approfittando per fargli credere quello che non sarà. Se lo si facesse si direbbe la verità, ma si apparirebbe impopolari, cinici e insensibili alle tragedie altrui, e quindi si perderebbe audience, che è l'unica cosa che interessa a programmi del genere.

7 commenti:

  1. Tutto da sottoscrivere. Ma sarebbe da aggiungere che Le Iene non diventano improvvisamente attendibili anche in altri casi, tipo quando si inventano altre finte inchieste che invece piacciono al lettore-tipo di questo blog, tipo sul presunto convento che non paga l'ICI o su pezzi propagandistici su droghe gender eutanasia o altre campagne ideologiche di moda.
    Saluto.
    Alpha T

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    1. Visto che questo blog non ha mai parlato di questi argomenti, nè avrebbe interesse a farlo, non so in base a cosa pensi che ai lettori di questo blog piacciano le false inchieste sulle droghe gender (?!) o le sltre cose che dici. Comunque non importa.

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  2. Non entro esattamente nei meriti dell'articolo in se che tratta dei modi di fare televisione, peraltro io nemmeno seguo il programma pur conoscendolo per la sua notorietà.
    Però l'argomento medicina e cure diciamo che mi ha sfortunatamente toccato da vicino e perciò vorrei dire almeno che il ruolo delle 'emozioni vissute' nonchè delle 'credenze' nel rispondere o meno bene alle prescrizioni più varie che siano tradizionali o alternative è stato messo in luce da lungo tempo anche dai Biologi ormai e i Biologi sono scienziati mi risulta, per esempio sono notissimi Candace Pert e Bruce Lipton.
    Lasciamo pure perdere le interpretazioni spesso a carattere soggettivo a volte pure bizzarro delle più varie sante o santone folkloristiche.
    Personalmente per onore di cronaca non ho visto soluzioni al mio problema ( un tumore alla tiroide diagnosi del 2010) ne da parte della medicina ufficiale tradizionale ne dalle cure alternative ne integrando le due, diciamo che vivo una situazione di stand by non miglioro ne peggioro.
    Anzi per quello che è la mia esperienza personale quando ho totalmente rifiutato l'una e l'altra cura mi sono persino sentita direi meglio a dispetto dei valori non propriamente in norma.
    La medicina ufficiale non sa come curare una tiroide in disordine se non asportando per renderti di fatto poi schiava di un farmaco a vita, il che per me non equivale a essere o sentirmi 'guarita' nel caso, quindi per me questa soluzione non sarebbe una reale soluzione, anzi la vedo come una specie di stato di 'morte' ma è l'unica che mi viene proposta.
    Quindi nonostante il parere contrario ovviamente della medicina ufficiale finora ho rigettato l'idea dell'operazione.
    L'aspetto anche psicologico del paziente che andrebbe valutato nella sua totalità anche 'emozionale' non è tenuto in minima considerazione.
    La medicina mi spiace ma nonostante le sue competenze chimiche dovrebbe cominciare a prendere in considerazione ogni paziente come un mondo a se e cominciare a fare indagini tenendo conto di questo presupposto anche per curare meglio con la chimica stessa o capire di più ciò che non riesce a capire.
    Io ad esempio pur riconoscendo il ruolo delle emozioni attribuisco una enorme importanza ai fattori ambientali del come e dove uno vive, ma non ho mai sentito un medico che mi abbia chiesto se fossi percaso disturbata o vessata da fattori ambientali, questi per me hanno invece inciso parecchio sulla risposta sempre negativa che io ho dato ad ogni forma di cura.
    L'atteggiamento di certe persone in ogni caso è di non vedere la morte o il rischio di morte come uno spauracchio da combattere a tutti i costi con l'artiglieria pesante ma come piuttosto un evento naturale da affrontare con coscienza se così è.
    E' proprio una filosofia paradossalmente di vita che spesso hanno le persone con inclinazioni poco materialiste.
    Non mi piace il termine spirituali.
    Mi rendo conto sia difficile da capire per altri che hanno altre visioni.
    In ogni caso è solo per ribadire che la medicina deve cominciare a mettersi in discussione e tentare nuove vie e approcci e soprattutto dovrebbe 'pretendere' migliori condizioni ambientali per tutti.

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  3. oltre al fatto che sono convinta che quel servizio sia stato concordato. la Brigliadori ha deciso di interpretare la parte della pazza invasata, e ha pensato di avere la sua convenienza (del resto, non se la filava più nessuno da anni, adesso invece partecipa a trasmissioni come ospite. ovviamente questo le riesce bene in un paese sottosviluppato come il nostro, con un livello televisivo degno del livello culturale medio della popolazione). le iene invece cavalcano l'onda di quello che i cerebrolesi teledipendenti che guardano il loro programma possano trovare interessante o divertente. quello che è davvero triste è che l'italiano medio non abbia ancora capito che non c'è differenza fra la Brigliadori e Vannoni. e soprattutto, come dici tu, consideri una trasmissione come questa (ma non solo questa, ce ne sono altre apparentemente più "serie" che cavalcano bufale e complottismi - Report per esempio) come "informazione".

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    1. Conosco come personaggio la Brigliadori , non ho la sensazione che sia in cattiva fede, lei ha combattuto una sua dura battaglia con un tumore al fegato in maniere completamente fai da te se non erro ed è riuscita a spuntarla, peraltro quale miglior pubblicità il suo bell'aspetto in forma e raggiante, era diciamo forse più apprezzabile finchè si limitava a riportare la sua personale esperienza e finita li, cosa che non è vietata da nessuno mi sembra.
      Mettersi a fare la divulgatrice missionaria come di un culto l'ha immediatamente esposta a contestazioni più pesanti.
      La vedo poi un po troppo incline a ritualistiche New Age che hanno fatto decisamente il loro tempo.

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    2. Sarebbe comunque interessante, nello specifico, dare un'occhiata alla diagnosi di questo tumore, per sapere se la sua millantata sconfitta del tumore stesso con metodi alternativi (una crema, dice lei) sia effettivamente reale.

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  4. Certo sarebbe stato interessante poter verificare più approfonditamente su ecografie, tuttavia senza voler fare l'avvocato del diavolo, io avevo letto del suo percorso che assolutamente non riguarda una crema miracolosa ma tutto un iter di adozioni di stili di vita e di coscienza, mi risulta che sia sostenitrice delle teorie Hameriane, aveva adottato una dieta rigidamente vegana, è nota per la cosiddetta urinoterapia ( pratica che personalmente trovo aberrante ma se lei ci credeva così fortemente, peraltro pure gli astronauti con i dovuti processi chimici traggono l'acqua dalle urine ho letto sul sito della Cristoforetti)
    E in ogni modo è stata tutta una serie di elaborazioni di percorsi alternativi in cui primaditutto lei riponeva fiducia, si trova la storia completa in rete in ogni modo.
    Il tumore si è risolto attraverso un processo particolare di cui non ricordo il nome, una specie di evento catartico.
    Mancano appunto le verifiche ecografiche quelle che ritengo siano le più importanti per chi ha mente assolutamente scientifica.
    Che esistano casi di 'remissione ' anche spontanea per motivi sconosciuti è noto anche alla scienza ufficiale che non sa darsene spiegazioni.

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