giovedì 26 marzo 2015

Per una rasatura perfetta: Rasoio di Occam!



In un articolo pubblicato online nella rubrica "scienza" (ebbene si) da un noto settimanale, è visionabile un filmato che contiene spezzoni girati negli anni 30 del secolo scorso dove si vedono alcune donne che, camminando, portano all’orecchio la mano nella tipica posa di chi sta parlando con un telefono cellulare.

A commento di questo video, l'articolista ipotizza che le donne in questione possano essere viaggiatori provenienti dal futuro di allora, corrispondente al nostro presente. D'altra parte, che altro potrebbe essere? Che si stiano soltanto grattando l'orecchio? Potrebbe essere, ma è molto più facile che provengano dal futuro!

A parte che bisognerebbe chiedersi a questo punto che gestore avrebbero avuto, nel 1930, e dove tenevano i ripetitori, quello che colpisce è l’approccio alla questione. Infatti per spiegare qualcosa di apparentemente strano, ovvero persone che sembrano conversare al cellulare quasi 100 anni fa, si inventa una spiegazione che e’ immensamente più  incredibile di quello che si tenta di spiegare.

Questo approccio lo si ritrova in tutti i cosiddetti “misteri”, nei quali la spiegazione introdotta per giustificare quello che ci appare di non immediata comprensione spesso supera ogni razionale immaginazione.

Dalle macchie sfuocate riprese dalle telecamere a circuito chiuso, per le quali si invoca la presenza di un fantasma, ai cerchi nel grano, per i quali si preferisce l’ipotesi dell’astronave extraterrestre al banale e prevedibile gruppo di burloni nostrani, alle linee di Nazca, dove per alcuni la spiegazione più  ovvia e naturale è che siano piste di atterraggio per gli alieni (per inciso, che delusione questi alieni, capaci di attraversare anni e anni luce di galassia e che poi, una volta arrivati, hanno bisogno di quattro linee tracciate coi sassi come riferimento per atterrare!), la soluzione proposta è di gran lunga meno credibile di qualunque spiegazione tramite fenomeni noti, per quanto questa ci possa apparire forzata.
 
In contrasto a questo modo di procedere, uno dei principi fondamentali della metodologia scientifica è il cosiddetto “Rasoio di Occam”, espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese William of Ockham, noto in italiano come Guglielmo di Occam. Questa “linea guida” afferma sostanzialmente che a parità  di fattori, la spiegazione più  semplice è sempre da preferire, e se per un dato fenomeno esiste già  una teoria che lo spiega, è inutile o addirittura controproducente aggiungere una nuova ipotesi.

Quindi, nel nostro caso, se si può  ragionevolmente ipotizzare che le signore del filmato stessero portando all’orecchio un qualunque oggetto dell’epoca piuttosto che un telefono cellulare, anche in virtù della scarsa definizione delle immagini, di per se poco conclusive, non serve introdurre nuove ardite ipotesi. Anche perché, è bene ricordarlo, il fatto che una spiegazione basata su fenomeni noti sembri in disaccordo con ciò che si è osservato, in nessun modo rende valida una qualunque teoria alternativa, soprattutto se strampalata (leggi qui).


Nel caso in questione uno potrebbe liquidare il discorso dicendo che si tratta ovviamente di una cretinata, e che il giornalista molto furbescamente ha cavalcato l'onda della creduloneria che a tanti piace, per raccogliere più click sull'articolo, e quindi far guadagnare di più il suo datore di lavoro. E quindi, di fronte alla malafede, è inutile scomodare il rasoio di Occam. Infatti il Rasoio di Occam trova la sua piena applicazione proprio nella scienza.

Infatti, sebbene alcuni possano percepire il Rasoio di Occam come una manifestazione della chiusura della scienza verso le novità  (che comunque e’ una affermazione assolutamente falsa, perché la scienza vive di novità), esso ha rappresentato e rappresenta uno degli ingredienti che hanno permesso e permettono alla scienza di progredire nella comprensione dei fenomeni naturali. Il rischio (ed ecco perché  le spiegazioni non necessarie possono essere addirittura controproducenti) e’ altrimenti quello di inventarsi fenomeni che non esistono, e scervellarsi per tentare di spiegarli con altrettante ipotesi che non hanno riscontro nei fatti. Senza il “Rasoio di Occam” si rischia di imboccare una miriade di binari morti.

Tuttavia, ogniqualvolta le teorie e le conoscenze esistenti non erano sufficienti a spiegare i nuovi fenomeni che venivano osservati, la scienza ha saputo inventare e fare sue le spiegazioni più  ardite. E chi dice che la scienza è chiusa alle novità e rifiuta di prendere in considerazioni le scoperte sconvolgenti di sicuro non conosce la teoria della relatività e la meccanica quantistica.

3 commenti:

  1. Purtroppo "chi dice che la scienza è chiusa alle novità" conosce l'aggettivo 'quantistico' e lo applica a a castronerie gnù age vibrazionali con doppio salto quantico carpiato.

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  2. L'articolo di Panorama è scritto in maniera particolarmente furba: la tesi del viaggiatore nel tempo viene citata per dare colore all'articolo ma il lettore viene spinto a rigettarla usando il proprio buon senso. E' qui che si inserisce una seconda spiegazione molto meno assurda a cui viene dato credito dall'articolista: che sia il prototipo di un cellulare sperimentato dalla Dupont anni prima dell'invenzione "ufficiale"? E via di citazione della fonte, ossia il nipote della ragazza della foto che ci mette a conoscenza delle indiscrezioni rivelategli da sua nonna.

    Questa è la vera bufala: che è innanzitutto una cretinata nella terminologia, perché semmai avrebbe senso parlare di prototipo di walkie talkie essendo una comunicazione diretta tra 2 dispositivi e non certo di una rete cellulare. Anche riferita in questo secondo modo si tratterebbe comunque di una colossale sciocchezza:
    - un prototipo di walkie talkie era efffettivamente stato inventato nel '34, ma non con quel livello di miniaturizzazione: era uno zaino che si portava a spalla. La miniaturizzazione richiesta da quel presunto aggeggio richiede tecnologie che verranno messe a punto diversi decenni più tardi (foto qui https://www.google.it/search?q=Handie-Talkie+gross+1934&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=bgAZVZa-H5PvaJLQgeAF&ved=0CAcQ_AUoAQ&biw=1920&bih=965#imgdii=_&imgrc=a5tHOp7G1UFmJM%253A%3B0Z4KVredDwtiXM%3Bhttp%253A%252F%252Fupload.wikimedia.org%252Fwikipedia%252Fcommons%252Fc%252Fca%252FScr300.png%3Bhttp%253A%252F%252Fen.wikipedia.org%252Fwiki%252FWalkie-talkie%3B576%3B768 )
    - le persone intorno non sembrano affatto colpite da questa tecnologia iper-avveniristica e fantascientifica: davvero il personale della Dupont era così abitutata alla tecnologia da futuro da non mostrare più alcuna curiosità a riguardo? Viene da pensare che sia più credibile la storia del crononauta
    - la Dupont in quell'epoca non faceva ricerche di questo tipo, ma produceva sostanze chimiche ed esplosive


    la storia del viaggiatore del tempo, essendo di fatto rigettata sia dal buon senso di chi legge che da quello di chi scrive, a mio avviso spinge psicologicamente a dare maggiore credito alla spiegazione che segue in 2 modi:
    - per differenza: è più facile accettare una cosa incredibile se prima ne hai sentita una molto più assurda
    - chi scrive mostra di avere un senso critico sapendo rifiutare la tesi del crononauta, sembra perciò più autorevole quando dà l'altra spiegazione (ok, le bufale le abbiamo citate e accantonate, ora veniamo alle spiegazioni vere)

    Quell'articolo di Panorama è una porcheria, e quella persona che l'ha scritto dovrebbe vergognarsi per sé e per la categoria che rappresenta.
    Fabrizio Bisi

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  3. Beh non lo so se sono solo io però dopo aver provato rasoio di occam sono tornato subito a quelli elettrici... Troppe irritazioni

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