I cibi che fanno bene, quelli che fanno male, e il buon senso.
Alla radio, mentre sono bloccato sulla tangenziale, un ospite in studio parla dei "cibi che fanno bene", e tra una canzone e l’altra magnifica le incredibili proprietà terapeutiche del peperoncino. In particolare imparo che il peperoncino può curare il raffreddore, la bronchite e la sinusite, ha grandi effetti antibatterici e antiossidanti, e che una molecola in esso contenuta ha potenti proprietà antitumorali. Tale molecola avrebbe anche la capacità di bloccare la sensazione del dolore (ma non quella della lingua in fiamme, mi dico mentalmente).
Non sono un medico, né un chimico, e non voglio questionare sul fatto che una data molecola contenuta nel peperoncino possa avere evidenziato, in particolari test in laboratorio, alcune o tutte queste proprietà. Non ne avrei le competenze, anche se in un angolo della mia mente riservo il solito spazio che d’ufficio dedico al dubbio in queste situazioni, ma questi sono problemi miei, dovuti al mio personale scetticismo nei confronti di risultati che dovrebbero essere scientifici e che vengono presentati come “eccezionali”. Sarà che nelle pubblicazioni scientifiche, a cui sono abituato, il tono è in genere tutt'altro, sempre molto "piatto", che diffido in partenza dei toni sensazionalistici in materia scientifica.
Potrebbe però essere vero, perchè, come ripeto, non sono un medico, né un chimico, o un esperto di alimentazione. Ma di una cosa sono più che certo: non sarà mangiando peperoncino che si potrà mai guarire dal raffreddore, dalla bronchite, dalla sinusite, o addirittura dal cancro.
Perché il fatto che il peperoncino
contenga una particolare molecola con importanti proprietà terapeutiche eventualmente verificate in provetta o in altri tipi di esperimenti, non significa affatto che l'alimento peperoncino abbia importanti proprietà
terapeutiche. E' la molecola contenuta nel peperoncino ad avere le proprietà terapeutiche, non il
peperoncino! Infatti la domanda importante, quella che mette ogni cosa
al suo posto, è: quanto peperoncino dovrei mangiare per assumere in dose
utile per la mia salute quella molecola? Senza peraltro sviluppare, in
questo caso più che mai, altri fastidiosi effetti collaterali sui quali l'esperto in studio tace colpevolmente?
Penso che le notizie date in questo
modo possano essere potenzialmente dannose, perché vengono
propinate, spesso con grande superficialità e incompetenza, sotto la
veste di un “importante risultato scientifico”, e come tale sono prese
alla lettera e fraintese da chi non sa come funziona la scienza e allo stesso tempo
si è dimenticato il buon senso.
E immagino quindi gente che, dopo la trasmissione, intraprenderà estenuanti tour de force a base di penne all’arrabbiata immangiabili per quanto sono piccanti, perché si sentono un po’ di naso chiuso e “la radio ha detto che il peperoncino lo fa passare” (se lo avesse detto “la televisione”, poi, non ne parliamo!).
Il buon senso e i medici, invece, ci insegnano che semplicemente bisognerebbe avere un'alimentazione varia e uno stile di vita sano, senza esagerare in cibi grassi, e preferendo frutta, verdura e fibre. Lo stesso buon senso (sempre assieme ai medici) ci ricorda però anche che, se non si hanno patologie particolari, è una sciocchezza intestardirci a ingozzarci di cibi che abbiamo letto fare benissimo e contemporaneamente evitare come la peste quegli alimenti che la Rubrica Salute del quotidiano ha detto che fanno malissimo.
E immagino quindi gente che, dopo la trasmissione, intraprenderà estenuanti tour de force a base di penne all’arrabbiata immangiabili per quanto sono piccanti, perché si sentono un po’ di naso chiuso e “la radio ha detto che il peperoncino lo fa passare” (se lo avesse detto “la televisione”, poi, non ne parliamo!).
Il buon senso e i medici, invece, ci insegnano che semplicemente bisognerebbe avere un'alimentazione varia e uno stile di vita sano, senza esagerare in cibi grassi, e preferendo frutta, verdura e fibre. Lo stesso buon senso (sempre assieme ai medici) ci ricorda però anche che, se non si hanno patologie particolari, è una sciocchezza intestardirci a ingozzarci di cibi che abbiamo letto fare benissimo e contemporaneamente evitare come la peste quegli alimenti che la Rubrica Salute del quotidiano ha detto che fanno malissimo.
E’ sbagliato esagerare in un alimento
credendo che “più ne mangi e meglio stai”, anche se magari non ti piace
neanche tanto, e allo stesso tempo essere convinti che se ti fai una
bistecca alla griglia e ti si bruciacchia un po’ puoi contattare
direttamente le pompe funebri perché in tv hanno detto che la carne alla brace fa venire il cancro. Basterebbe solo usare il buon
senso, la cui mancanza è l’humus su cui attecchiscono e proliferano tutte
le idiozie che circolano e si diffondono in rete su quello che
servirebbe a curare qualunque malattia e quello che invece di qualunque
malattia è la causa.
E soprattutto quel buon senso che ci
dice che, se si sta bene in salute, una dieta sana aiuta a restare in
salute, ma se invece, per sfortuna, si sviluppa qualche patologia che
non guarisce da sola (il raffreddore guarisce da solo, non c’è bisogno
né del peperoncino né dell’ Aspirina!), non saranno vagonate di cibo
piccante, di succo di limone a digiuno o di disgustosa soia a
colazione (se sapessero poi che praticamente tutta la soia al mondo è
OGM!) sciolta nel latte contenente Omega3 (per inciso, per assumere una quantita' di Omega3 utile per l'organismo bisognerebbe bere ogni giorno diversi litri di latte addizionato con Omega3) a curarci, ma i soliti vecchi farmaci, che contengono le molecole
giuste nella quantità necessaria.
Conosco il blog da poco (purtroppo) e solo ora leggo questo articolo ...
RispondiEliminaSono appassionato di peperoncino e desidero rispondere alla domanda "importante": "quanto peperoncino dovrei mangiare per assumere in dose utile per la mia salute quella molecola?"
La fonte che da anni diffonde sul web (in italiano), e nei media in generale, le mirabolanti proprietà del peperoncino è quasi sempre la stessa, un medico che con queste affermazioni si è costruito fama di grande esperto.
Nell'estate del 2014 la diffusione di queste informazioni è stata particolarmente martellante, tanto da spingermi ad avviare una discussione sull'argomento sul forum che amministro (dedicato, ovviamente, al peperoncino):
http://www.pepperfriends.com/forum/topic/12871-quanta-capsaicina-ce-nel-peperoncino/
Il primo messaggio della discussione risponde alla prima domanda fondamentale: quanto principio attivo (capsaicina) c'è davvero nel peperoncino?
Per inciso, la quantità in certe varietà è davvero rilevante.
La spiegazione è tuttavia solo propedeutica al secondo messaggio, quello che veramente mi interessava mettere in evidenza ...
La conclusione, in breve, è che la quantità di peperoncino che potrebbe essere davvero utile alla salute è enorme (non deve ingannare il fatto che per certe varietà si parli di pochi frutti, perché in quei casi la piccantezza è realmente mostruosa, fuori dalla portata della gran parte di chi ama il piccante.
L'entusiasmo di chi da anni diffonde l'informazione che dosi ragionevoli di peperoncino ci aiutano a prevenire/curare i tumori è del tutto fuori luogo ...
Grazie della precisazione. Basterebbe dire che il peperoncino, opportunamente dosato, è buono! Interessante il sito!
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