mercoledì 27 febbraio 2019

La differenza fra la scienza e la pseudoscienza

Cosa si nasconde dietro quello "pseudo" in più o in meno.


Cosa rende diverse nel metodo la scienza dalla pseudoscienza? Quali sono le differenze che ci permettono di distinguere le due discipline? Questa è una lista, certamente non esaustiva, degli aspetti che ritengo caratterizzanti di una disciplina rispetto all'altra. Però se dovessi scegliere il punto più importante, sceglierei l'ultimo, che sintetizza il diverso approccio delle due discipline nei confronti del mondo.

1) Le esperienze personali nella scienza non contano. La pseudoscienza invece basa le sue verifiche su "a me è successo che... e quindi funziona". Nella pseudoscienza è normale trovare testimonianze del tipo: "io avevo la polmonite, ma ho preso la tisana di melissa tre sere di seguito e mi è passato tutto". Da cui si conclude che la tisana di melissa serve a curare la polmonite. La differenza rispetto alla scienza sta nel fatto che quest'ultima si preoccupa anche di contare tutti quelli che hanno preso la tisana di melissa ma poi sono finiti all'ospedale per polmonite trascurata. E confronta quale dei due numeri è più rilevante...

2) La scienza cerca di smentire se stessa, la pseudoscienza cerca invece conferme. Questo è un punto fondamentale che è tutto sommato poco noto. Quando si crede di aver fatto un'importante scoperta scientifica, l'atteggiamento scientifico è quello di cercare l'errore, ovvero di falsificare la presunta scoperta. Si va in cerca di tutti i possibili effetti che potrebbero aver inficiato la misura, facendoci credere quello che invece non è. La pseudoscienza ignora completamente questa prassi, e si basa generalmente su affermazioni impossibili da confutare, per confermare tesi precostituite. Della serie: il Professor Silvanski afferma che, essendo tutti immersi in un campo vibrazionale energetico positivo, possiamo guarire dalle malattie applicando la simbiosi quantica, e infatti un ragioniere di Montorio al Vomano è guarito dalla sciatica immergendosi in una vasca piena di pietre colorate. Nella pseudoscienza mancano totalmente le misure quantitative, e non esiste alcun atteggiamento critico verso le proprie affermazioni.

3) La scienza ha un linguaggio chiaro, la pseudoscienza usa termini a caso. Questo è un aspetto cruciale. Ne avevo già parlato in dettaglio qui.. La scienza si preoccupa di definire i concetti e i termini che usa, in modo che qualunque persona con conoscenze della materia comprenda di cosa si stia parlando, e sia in grado di verificare, e eventualmente smentire, le affermazioni o le scoperte. La chiarezza e la coerenza del linguaggio rendono quindi la scienza universale, e sono uno dei suoi punti di forza. La pseudoscienza usa invece termini vaghi e usati a caso, senza preoccuparsi di definirli. E quindi mescola energia, forza, potenza, e concetti non definiti come energia vibrazionale positiva (positiva rispetto a cosa?), potenza cosmica, campo quantico di guarigione, modificando e aggiustando continuamente i termini usati. Il risultato è che l'affermazione pseudoscientifica non può essere mai contraddetta, perché è impossibile entrare nel merito. Come fate a dialogare con uno che usa termini a caso, e che non specifica che cosa intende? In questo modo la pseudoscienza si svincola automaticamente da qualunque forma di controllo. Anche dal punto di vista sperimentale, il controllo diventa spesso impossibile. Un esempio? L'omeopatia. Gli omeopati affermano che la data sostanza serve a curare una certa malattia. Però poi sostengono che, essendo la cura sull'individuo e non sulla malattia, qualunque test a doppio cieco è praticamente inutile per certificare la validità del rimedio. Però poi citano specifici test in doppio cieco a supporto dell'omeopatia, se questi vanno a favore dell'omeopatia. Ci notate una certa incoerenza?

4) La riproducibilità. Per entrare a far parte di un libro di scienze, un risultato scientifico deve essere riproducibile. Bisogna quindi specificare come è stato ottenuto, in modo che altri scienziati, in modo indipendente, possano essere in grado di replicarlo ottenendo risultati simili. La pseudoscienza, invece, si disinteressa totalmente del controllo: basta che qualcuno sostenga che funzioni, che con lui ha funzionato, che con suo cognato ha funzionato, e è sufficiente.



5) La scienza è coerente con se stessa. La pseudoscienza prende dentro tutto. Se una scoperta cozza radicalmente con ciò che già si conosce, la scienza quantomeno drizza le orecchie, prima di accettarla acriticamente. Se eventuali test indicassero che i pomodori non obbediscono alla legge di caduta dei gravi come tutti gli altri corpi, e che giusto un attimo prima di spataccarsi per terra hanno una leggera indecisione, si cercherebbe di capire il perché di questa incredibile anomalia (e sarebbe una scoperta epocale!). Questa cosa, per inciso, è successa esattamente in questi termini con i neutrini che, ad un certo punto, sembravano andare di pochissimo più veloci della luce, una cosa che avrebbe sovvertito molte delle conoscenze riportate sui libri di scuola. La reazione della comunità scientifica è stata che magari!, sarebbe stata una scoperta epocale, ma prima di crederci e esserne certi era necessario fare un bel po' di controlli aggiuntivi. Controlli che, per la cronaca, hanno evidenziato un errore nella misura. Per la pseudoscienza invece, tutto fa brodo. Oggetti volanti non identificati, fantasmi, ombre misteriose sullo specchio, macchie di muffa sui muri a forma di alieno, fondi del caffè con le sembianze del nonno morto, vibrazioni cosmiche e meno cosmiche, tutto quanto coesiste allegramente nel calderone del tutto è possibile, e se volete aggiungere qualcosa di nuovo, c'è spazio per tutto, e niente contraddice niente. Un esempio per tutti? Le scie chimiche. Secondo i sostenitori della loro esistenza servirebbero, nell'ordine, a produrre malattie per vendere più medicine, a farci morire con lo scopo di ridurre la popolazione mondiale (che intanto però aumenta alla faccia del complotto, e poi se riduci la popolazione mondiale vendi anche meno medicine!), a causare inondazioni, a scatenare terremoti, a cambiare le correnti oceaniche, a invertire l'asse del campo magnetico terrestre, a alterare il clima, a far piovere di più, a causare siccità, a spruzzare nanomacchine che, inalate, permettono il controllo della popolazione, e altre amene spiegazioni, tutte contemporaneamente vere. Lo stesso succede se chiedi chi è a capo del complotto. Dalla CIA all'INPS, ci trovi tutti. E non è una battuta! Leggetevi per divertimento l'organigramma dei responsabili del complotto in Italia, redatto dal guru degli sciachimisti italiani (fonte). Poi ogni nazione avrà ovviamente il suo organigramma diverso. A proposito, a San Marino cercano personale, perché in così pochi non ce la fanno a fare tutto.

6) Lo scienziato vuole pubblicare in Peer Review. La pseudoscienziato sul proprio profilo Facebook.  Pur con tutti i suoi difetti e limiti, la peer review è considerata dalla comunità scientifica una forma di garanzia che un certo risultato sia stato ottenuto seguendo la corretta metodologia scientifica. La pseudoscienza si disinteressa completamente di questo aspetto. Nella pseudoscienza sono tutti per uno, e non capita mai che ci si smentisca a vicenda. Avete mai sentito una diatriba fra cromoterapisti sull'uso del colore verde nel trattamento delle gastriti? Lo pseudoscienziato apre un sito web, un profilo Facebook, oppure scrive un libro o tiene conferenze in giro, e quello basta e avanza per avere l'autorevoleza sufficiente.

7) La pseudoscienza ignora l'importanza delle competenze specifiche. Si può essere farmacisti, presentatrici tv o disk jockey e sentenziare di immunologia, si può essere elettricisti in pensione e pretendere di saper prevedere i terremoti, si può essere laureati in scienza della comunicazione e millantare di poter curare la sclerosi laterale amiotrofica, nonostante gli esperti di tutto il mondo dicano sia al momento impossibile. La pseudoscienza, disinteressandosi totalmente del controllo, si disinteressa anche delle competenze di chi spara affermazioni.

8) Il rasoio di Occam: una linea guida nel metodo scientifico. Se per un certo fenomeno esiste già una spiegazione semplice,  è controproducente e in generale metodologicamente sbagliato inventarsene un'altra più complessa. Un principio generalmente disatteso dalla pseudoscienza, che non esita a inventarsi guarigioni dovute alla meccanica quantistica per spiegare ciò che guarisce normalmente anche senza fare niente. Allo stesso tempo, l'apparente l'incapacità di spiegare un certo fenomeno tramite ciò che si conosce già, non rende affatto valida l'ipotesi alternativa, soprattutto se questa è strampalata. Se sul momento non so spiegare una luce che vedo nel cielo, questo non rende affatto probabile che si tratti di un'astronave aliena.

9) Il progresso scientifico mira a una migliore comprensione del fenomeno che viene studiato. La pseudoscienza invece si disinteressa di comprendere i fatti, ma è sostanzialmente una serie di pratiche e di procedure sconnesse fra loro. Trecento anni di gravitazione universale hanno portato a capire in dettaglio il moto dei pianeti attorno al sole. Invece duecento anni di omeopatia ci ripropongono esattamente le stesse pratiche ideate dal suo inventore, e formulate in un'epoca in cui ancora non si conoscevano né virus, né batteri, né la chimica. E in 2000 anni l'astrologia non è cambiata di una virgola, salvo includere l'effetto dei nuovi pianeti, ma solo dopo che la scienza li aveva scoperti, e aveva quindi informato gli astrologi della loro esistenza.


10) E infine, last but not least: le scoperte scientifiche portano sempre nuove domande, nuovi problemi aperti. La convinzione di tanti è che il progredire delle conoscenze scientifiche corrisponda al diminuire delle cose che non si sanno. Sbagliatissimo: il progresso della conoscenza scientifica implica sempre nuovi interrogativi, che prima della scoperta erano semplicemente inconcepibili, perché non si avevano le conoscenze necessarie per porseli. Tanto per dirne una, ai tempi di Galileo una domanda a cui la scienza (Galileo stesso) cercava di rispondere era cosa fossero le comete. Oggi sappiamo bene cosa sono le comete, ci siamo perfino atterrati sopra con una sonda, e ci chiediamo però se le comete possano aver portato la vita sulla terra. Un bel salto di qualità sul tipo di domanda, che 400 anni fa non sarebbe stata nemmeno ipotizzabile. La pseudoscienza, al contrario, non si pone mai domande, e è perfettamente statica nel tempo. Non si chiede perché i fiori di Bach servano a curare gli stati d'animo, o perché maggiore è la diluizione e maggiore dovrebbe essere l'effetto, o perché la Luna nel Sagittario dovrebbe favorire la gastrite. La scienza è interessata a comprendere le cose, la pseudoscienza se ne disinteressa totalmente. La pseudoscienza è come un team di meccanici che invece di cercare di capire come fare a far funzionare un'auto al meglio, assembla pezzi scelti a caso senza criterio, e alla fine non si preoccupa neanche di controllare se quella macchina funzioni.




3 commenti:

  1. Caro mio, io comincio invece a pensare che la storia delle scie chimiche abbia un qualche fondamento: le colossali min**iate senza senso alcuno che vengono smelmate in giro sul web (nei hai citate alcune in questo post e sono pure quelle meno demenziali) non possono essere partorite da cervelli normali. C'è questo sito http://indipezzenti.blogspot.com che mette alla berlina codesti ciarlatani evidenziandone la totale assurdità di quanto scrivono. Quello che fa più impressione è però la "parata finale", come la chiama l'autore, una serie di screenshot di commenti postati sui social da dementi comuni; da chiedersi come mai non ci siamo ancora estinti. Ripeto: un cervello normale non può partorire roba del genere: ci deve essere qualcosa di veramente potente nell'aria ;-)
    Ciao :)
    hotrats

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  2. E così ho scoperto che anche io faccio parte del complotto delle scie chimiche.
    Che complottista pasticciona, non me ne ero proprio accorta!

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