Una carrellata dei miei misteri preferiti in fisica
Questo è un elenco, certamente non esaustivo, dei problemi fondamentali in fisica. Delle cose che non si sanno, e che crediamo importanti, perché hanno a che fare con la nostra comprensione del mondo. Alcuni sono problemi importanti, altri meno, altri forse ci appaiono come problemi importanti perché tutto sommato sappiamo poco di come funziona il mondo. Certi problemi sono forse più seri per me che per altri. Molti di questi problemi hanno a che fare con la fisica delle particelle, sia perché essa ha la pretesa di poter descrivere le leggi fondamentali della natura, sia perché la conosco meglio che altri settori della fisica. Ogni scarrafone è bello a mamma sua, insomma. E' una lista che va letta con la consapevolezza che un giorno, in alcuni casi forse anche presto, avremo le risposte, che però inevitabilmente faranno scaturire altre domande, che adesso non riusciamo a immaginare. Per quelli che credono e dicono che la scienza abbia la pretesa di scoprire tutto, ricordo che 400 anni fa, quando quel pisano si mise a far cadere gli oggetti giù per un piano inclinato, e a guardare la luna e Giove con un cannocchiale che adesso non lo venderebbero neanche al Lidl, l'unica cosa che sembrava ancora da scoprire era cosa fossero quelle lucine che si vedevano nel cielo di notte. Adesso sappiamo cosa sono quelle lucine, ma il processo che ci ha portato a questa risposta ha scaturito una moltitudine di nuove domande, che prima non potevamo neanche immaginare perché non avevamo le conoscenze per immaginarle. E' il bello della ricerca, honey!
La materia oscura. Molte osservazioni inequivocabili di tipo astrofisico indicano che il moto delle stelle attorno alle galassie, la dinamica degli ammassi di galassie e altri fenomeni astrofisici non sono spiegabili tramite gli effetti gravitazionali della sola massa visibile in termini di stelle o di gas. L'ipotesi della materia oscura implica quindi l'esistenza di qualcosa che agisca gravitazionalmente sulla materia ordinaria, ma che abbia un effetto pressoché nullo tramite le altre interazioni fondamentali, risultando di fatto invisibile. Infatti l'emissione o l'assorbimento di luce implicherebbe una interazione di tipo elettromagnetico da parte di questa ipotetica materia. Fino ad alcuni anni orsono, le ipotizzate particelle Supersimmetriche neutre più leggere erano considerate ottime candidate per la materia oscura. Peccato che finora, dal punto di vista sperimentale, della Supersimmetria non ci sia traccia. Magari si scoprirà in futuro, o magari semplicemente la Supersimmetria non esiste. Esistono anche altri candidati per la materia oscura, nell'ambito delle particelle elementari, come ad esempio gli Assioni, ma finora le ricerche dirette sono risultate vane. C'è anche chi ipotizza che la materia oscura non esista, e che il moto anomalo di stelle e galassie sia dovuto a una correzione della Relatività Generale a grandi distanze. Bisogna però aggiungere che la materia oscura è un ingrediente fondamentale per spiegare come la materia dell'universo primordiale si sia aggregata per formare le galassie e in generale le strutture complesse presenti oggi nell'universo, cosa che la gravità modificata non riesce a fare. Insomma, un vero mistero.
L'energia oscura. Se la materia oscura è un mistero, l'energia oscura lo è ancora di più. Recenti osservazioni sull'espansione dell'universo mostrano che in passato l'universo si espandeva più lentamente. Ovvero l'universo accelera nella sua espansione. Non sappiamo cosa origini questo fenomeno. Anzi, basandosi sulle leggi fisiche note, l'effetto della forza di gravità dovrebbe rallentare l'espansione dell'universo. L'energia oscura sembra quindi qualcosa che è associato allo spazio prodotto dall'espansione stessa dell'universo, una forza repulsiva la cui origine è in ciò che chiamiamo "vuoto". Al momento non esiste nessun meccanismo conosciuto in grado di spiegare questa cosa.
Il valore della costante cosmologica. Il più grande errore di calcolo della storia! Sappiamo che il vuoto in fisica è molto più complesso del vuoto dei filosofi, e che i processi quantistici contribuiscono all'energia del vuoto, tramite tutte le possibili particelle virtuali che possono popolare il vuoto stesso. E quindi non solo coppie di elettrone-positrone, ma anche tutte le possibili particelle più pesanti su su fino a particelle con la massa di Planck. Applicando la fisica che conosciamo, quella stessa fisica che nella teoria dei campi ha dato risultati straordinariamente precisi, è quindi possibile calcolare quella che dovrebbe essere l'energia del vuoto. Peccato che il calcolo teorico differisca di 120 ordini di grandezza dal valore misurato. Chiaramente c'è qualcosa che ci sfugge, ma non sappiamo cosa. Però, per giustificare un errore d 120 ordini di grandezza, questo qualcosa deve essere piuttosto importante!
Le costanti fondamentali. Perché hanno i valori che hanno? Non intendo i valori numerici, che dipendono ovviamente dalla scelta delle unità di misura. Intendo che cosa determina la velocità della luce? E la carica elettrica unitaria, e la costante di gravitazione universale? Esistono dei meccanismi, nelle leggi della natura, che fanno sì che le costanti fondamentali debbano avere proprio quei valori?
Collegato alla domanda precedente: esiste il Multiverso? Il nostro universo è chiaramente un universo in cui le leggi fisiche e le costanti fondamentali sono tali da permettere la vita. Messa così è una tautologia, dato che altrimenti non saremmo tutti qui a porci il problema, che esiste solo perché esistiamo. Se l'universo fosse inospitale per la vita, non ci sarebbe nemmeno nessuno a chiedersi come mai. Ma la domanda è: è un caso, o esiste un meccanismo fisico, insito nelle leggi della Natura, che fa sì che l'universo debba essere necessariamente tale? Certi modelli sulle prime fasi di vita dell'universo prevedono che possa essere avvenuta ciò che in gergo si chiama "inflazione". In pratica l'universo avrebbe subito una fase breve di enorme espansione, con il risultato di rendere ciò che chiamiamo "Universo" soltanto una delle innumerevoli porzioni del vero Universo, tutte scorrelate fra loro da rapporti di causa e effetto, e tutte con condizioni diverse fra loro in termini di costanti della natura. La maggioranza di questi universi avrebbero quindi condizioni del tutto inadatte alla vita, e solo in alcuni, invece, i valori delle costanti della Natura la renderebbero possibile. In questi ultimi, e solo in questi, quindi, esisterebbero eventuali esseri pensanti a porsi il problema. Esistono già osservazioni sperimentali che sono in accordo con le caratteristiche previste dal modello inflazionario dell'universo, e questo è uno dei grandi problemi che potranno ricevere input importanti dai futuri esperimenti sullo studio dell'universo primordiale.
Dove è finita l'antimateria? Le leggi della Natura non fanno praticamente alcuna differenza fra materia e antimateria. A parte alcune piccole differenze che coinvolgono processi legati alle interazioni deboli, particelle e antiparticelle seguono esattamente le stesse leggi fisiche. Quindi la domanda è: perché, se la Natura non distingue fra i due tipi di materia, in giro ce n'è solo un tipo fra i due? Dove è finito l'altro tipo, quello che noi chiamiamo antimateria? Quale meccanismo a noi sconosciuto ha fatto sì che la Natura se ne sia sbarazzata? Al momento non abbiamo la risposta.
Il collasso della funzione d'onda. Cosa fa sì che, effettuando una misura su un sistema quantistico (ad esempio un elettrone), la natura "scelga" fra tutti i possibili stati in modo casuale? Che cosa causa questa transizione? C'è qualcosa che ci sfugge, oppure il mondo è realmente quantistico, e la pretesa di descriverlo secondo la nostra logica umana è destinata a fallire?
Cosa c'è dentro un buco nero? Visti da fuori, i buchi neri sono sorgenti di campi gravitazionali così intensi da impedire perfino alla luce di uscirne. Li osserviamo, e li sappiamo descrivere molto bene, e le osservazioni corrispondono con ciò che ci prevede la Teoria della Relatività Generale. Ma cosa c'è dentro un buco nero, in quella che chiamiamo "singolarità?". Nella singolarità le nostre leggi fisiche non possono essere applicate, e falliscono miseramente. Quindi cos'è in realtà un buco nero? La gravità quantistica potrebbe spiegarlo?
Esiste vita altrove nell'Universo? Questa secondo me sarebbe una scoperta veramente epocale. Non mi riferisco agli omini verdi con la capoccia gigantesca e il collo sottile degli ufologi. Mi riferisco a una qualunque forma di vita, anche molto basica. Sarebbe una scoperta fantastica, sia per l'immenso campo di studi che aprirebbe, ma anche e soprattutto perché ci dimostrerebbe che l'unicità e la specialità di noi umani da tanti declamata e millantata, di unico e di speciale non ha nulla.
Fa piacere leggere Marcellini: didattico ma cmq rigoroso.
RispondiEliminaDel mio aggiungo che per quel che mi riguarda l'interrogativo più amletico è perché le costanti fondamentali sono tali.
Sotto sotto c'è la questione del "principio antropico": la modellizzazione della realtà materiale non è che per un caso dipenda in larga misura da noi stessi? Dal modo di come funziona la nostra mente?
Il telescopio di Galileo non era poi tanto male. E poi lui aveva n cielo pulito che noi ce lo sogniamo.
RispondiEliminaGrazie della bella lista, l'errore dei 120 ordini di grandezza mi ha fatto ridere!
Pure il fatto che l'espansione dell'universo avvenga a velocità superiore a quella della luce è cosa ben curiosa.
RispondiEliminaIn realtà però è una cosa ben capita. L'universo si espande con un tasso di espansione, che è in realtà MOLTO piccolo. Sono 70 Km/s per due punti distanti 3 milioni e mezzo di anni luce (un Megaparsec). E' la costante di Hubble. Questa velocità è piccola, molto piccola. Tanto piccola che su distanze "brevi" (ad esempio la distanza fra le galassie relativamente vicine) i moti locali, regolati dalle dinamiche locali fra le galassie, rendono l'espansione dell'universo irrilevante.
RispondiEliminaSoltanto su distanze maggiori di molte decine di milioni di anni luce l'espansione dell'universo domina sugli altri moti, tanto che a grandissime distanze puoi avere due galassie che si allontanano reciprocamente a velocità superori a quelle della luce. Ma questa non è la propagazione di un segnale che va più veloce della luce. E' lo spazio su cui appoggiano le galassie che si stira, e se consideri distanze molto grandi, questo stiramento si traduce in una velocità relativa superluminale.
Ma il semplice fatto che a "piccole" distanze, dove per piccole si intende anche un ammasso di galassie, la velocità di espansione sia ampiamente inferiore a quella della luce, sottolinea il fatto che non si tratta di un reale superamento della velocità della luce, e che non c'è niente di misterioso in questo.
Il tasso di espansione dell'universo è dato dalla costante di Hubble, che vale 72 Km/s ogni Megaparsec di distanza. Questo si traduce nel fatto che ogni distanza si allunga di 7,4 miliardesimi ogni secolo. Un'inezia! Una galassia 200 milioni di anno luce da noi, fra un secolo sarà solo 1,5 anni luce piu' distante! Lentissimo! E'solo quando si considerano distanze enormi che questo numero eccede la velocità della luce. Ma è chiaro che non c'è nessuna propagazione superluminale, dato che la stessa espansione, su distanze molto piccola, ci appare un'espansione molto lenta.
Certamente, ma lo trovo comunque una cosa piuttosto curiosa
EliminaIo metterei la freccia del tempo. È un argomento poco investigato, ma principalmente perché non sappiamo nemmeno bene come fare progressi.
RispondiEliminaMah, guarda, onestamente messa in questi termini non sono d'accordo. A livello microscopico, allo stato attuale, la freccia del tempo non esiste, se non per una categoria di eventi di nicchia nell'ambito delle interazioni deboli, per le quali c'è "violazione di CP", che corrisponde anche a violazione di T, ovvero una differenza delle leggi della Natura per inversione temporale (dato che CPT è una simmetria conservata in Natura, se si viola CP per forza di cose deve essere violata anche T). E' la violazione che in linea di principio dovrebbe essere responsabile dell'asimmetria fra materia e antimateria nell'universo, e in questo senso è inclusa nella lista che ho fatto.
EliminaPerò la violazione di CP (e quindi di T) che si osserva è troppo piccola per giustificare come mai l'Universo sia fatto di un unico tipo di materia.
A livello macroscopico, invece, la freccia del tempo è legata alla complessità e al numero degli stati. Una goccia di inchiostro in un bicchiere si diffonderà, e non succederà mai il contrario, cioè che una soluzione acqua-inchiostro da sola si separi. Ma questo non è vietato dalle leggi fisiche, ma è solo incredibilmente improbabile, dato che la grande moltitudine di stati DIVERSI in cui le molecole sono mescolate ci appare identica, e ben distinguibile da quei pochi casi in cui le molecole sono ben separate nel liquido. Così come, se gli atomi del pavimento si coalizzassero, potrebbero spingere simultaneamente i cocci di un vaso tanto da riassemblarlo e spingerlo facendolo salire fino alla mensola da cui era caduto. Non è vietato dalle leggi fisiche, ma è solo mostruosamente improbabile.