Sassi e pietre si trasformano nella mente degli ufologi in marziani a passeggio
Da quando la NASA ha mandato le prime sonde su Marte a scattare foto in giro, gli appassionati di UFO sono in subbuglio permanente. Un giorno sì e l'altro pure se ne escono con l'incredibile scoperta di tracce aliene sul pianeta rosso.
Se andate su google-immagini e digitate "alieni foto Marte" vi vengono fuori paginate di foto del pianeta rosso, tutte con l'immancabile circoletto (rosso anche lui, ma alcuni vanno sul fucsia, per cercare un accostamento più ardito) al cui centro fa bella mostra qualche sasso strano, che nella mente degli ufologi in crisi di astinenza appare come un'inequivocabile traccia della presenza aliena.
Sono gli stessi che vedono i dischi volanti nei quadri del medioevo, gli astronauti nei disegni dei Maya, le lampadine nei serpentelli egizi. Su Marte, complici le foto a volte un po' sgranate, la loro fantasia galoppa, e è tutto un fiorire di alieni che stanno li seduti non si sa a fare cosa, facce che fanno cucù dalla sabbia, resti di ossa e animali che si rotolano nella sabbia senza limiti alla fantasia.
In gergo si chiama "pareidolia", ovvero (cit. Wikipedia) "la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme
familiari in immagini disordinate; l'associazione si manifesta in
special modo verso le figure e i volti umani." In pratica più sei fissato con qualcosa e più cose inesistenti ci vedi. Se poi sei anche un po' coglione di tuo, e credi che su Marte ci siano veramente i marziani, questo aiuta. La pareidolia, oltre che visiva, può essere anche acustica, e in questo caso trova libero sfogo fra quelli che si ascoltano le canzoni alla rovescia e in quell'accozzaglia di suoni sconclusionati ci sentono gli inni a Satana (argomento già trattato da questo blog qui,) o si sintonizzano su Radio Murmansk con un Geloso "solid state" degli anni 70 e sentono le voci dei morti (come raccontato qui).
Ad esempio nell'ascensore a casa dei miei, riprodotto nelle venature del legno, c'è un inequivocabile canguro. Un caso? Io non credo! Come faceva il falegname che ha tagliato il legno dell'ascensore a conoscere il canguro se non era mai stato in Australia prima di allora? Ecco, certi ufologi ragionano più o meno così.
E' recente la notizia della scoperta, tra le foto scattate dalla sonda Curiosity, che da un po' di tempo passeggia sul suolo di Marte, dell'inequivocabile immagine di una donna, come si vede chiaramente in figura.
Certamente, cos'altro potrebbe essere se non una donna in abito da sera, con la veste e i capelli mossi dalla piacevole brezza serale marziana, che la sera rinfresca l'aria sui 100 sotto zero? Una donna che, su un masso in posizione precaria, osserva il trabiccolo terrestre che incespica fra le pietre mostrando la profonda scollatura. D'altra parte è noto che i marziani, quando si tolgono quella ridicola tutina argentata, si mettono comodi indossando ampi abiti di seta le donne, e smoking con scarpe con le ghette gli uomini. Sul pianeta rosso l'eleganza è un must. Sui siti ufologici questa immagine ha destato naturalmente grande sconcerto.
Altra presenza marziana famosa è la faccia, ripresa già nel 1976 dalla sonda Viking, che diventa in realtà una normale collinotta se vista con una luce diversa.
Il volto su Marte, che ha tenuto svegli gli ufologi per decenni, adesso, fotografato più da vicino e con luce diversa, è diventato una collinetta fra le tante. |
In mezzo alla pletora di animali, sassi strani e manufatti di tutti i tipi spicca anche un'ammaccatura su una pietra che ricorda inequivocabilmente l'antica croce egizia di Ankh, come chiaramente riprodotto qua sotto. Se non ce la riconoscete che vi devo dire... fatevi vedere da uno bravo. E' talmente evidente!
Quattro buchi su una pietra diventano facilmente la croce egizia di Ankh. |
Ma la mia preferita è la figura qua sotto, che io ho ribattezzato "l'uomo che non ha un cazzo da fare". Si tratta certamente di un pensionato marziano, che avendo maturato gli anni in anticipo, non essendo la Fornero conosciuta da quelle parti, siede sul ciglio di un dirupo e guarda l'infinito sognando che gli aprano un cantiere, una rotonda, le fondamenta di un parcheggio multipiano, o anche soltanto un ufficio postale davanti a cui mettersi in fila prima dell'orario di apertura.
La sagoma di un pensionato che scruta l'infinito sul suolo Marziano. |
A parte tutto questo, c'è invece un problema serio, e cioè giustificare quello che si vede nella foto che viene. Le tracce che si vedono al suolo sono quelle lasciate dalla sonda Curiosity non appena atterrata su Marte. "...Gira di qua, andiamo di là... fammi vedere quel sasso, ...oddio là c'è della sabbia bellissima!...", e ecco il risultato. Adesso... mettiamo che in un futuro non si sa quanto remoto dovesse arrivare qualche extraterrestre su Marte. In viaggio dalla stella X5k_2 verso la Terra, individuata inequivocabilmente tramite i loro potentissimi radiotelescopi come abitata da un popolo sufficientemente intelligente (nonostante alcune preoccupanti anomalie), gli astronauti alieni si fermano su Marte per una sosta tecnica prima dello sbarco, magari una pipì, che poi non hai gli spicci e chissà se sulla terra trovi un bagno. E quindi scendono su Marte e si trovano di fronte il primo manufatto umano, il Curiosity ormai privo di vita, e tutto attorno le tracce che ha lasciato. QUESTE tracce. Domanda: che figura ci facciamo? Cosa potrano pensare, questi extraterrestri, di noi umani? I soliti idioti che dovunque vanno la prima cosa che gli viene in mente è disegnare quella roba li? Spendono anni e anni di lavoro e anche un sacco di soldi, arrivano su Marte e cosa fanno questi terrestri? Disegnano un bel cazzone sulla sabbia, di quelli belli grossi, che tanto su Marte c'è un sacco di spazio. Bel biglietto da visita! Dicono che Marte sia un pianeta ancora geologicamente vivo. Speriamo che ci sia vento sufficiente da cancellarlo prima che gli alieni, quelli veri, se ne accorgano.
Le tracce (vere) lasciate dalla sonda Curiosity sul suolo di Marte. Non ci smentiamo mai, nemmeno su Marte! |