Le grandi dimostrazioni matematiche degli sciachimisti (e come invece misurare realmente la quota di un aereo in volo).
Questo articolo è il prosieguo naturale di un altro articolo (leggi qui) nel quale gli sciachimisti davano ampio sfoggio delle loro profonde competenze matematiche, grazie alle quali riescono a portare inoppugnabili continue prove alla tesi delle chemtrails. La pubblicazione a dispense di queste imperdibili dimostrazioni, rifiutata perfino dalle Edizioni Hobby&Work a favore dei rosari da collezione, avviene clandestinamente su un sito web molto popolare fra i sostenitori del complotto, interamente dedicato al nobile proposito di svelare al mondo questa trama segretissima. Leggo infatti dal sito di riferimento degli sciachimisti italiani l'articolo intitolato: "il calcolo della velocità relativo agli aerei chimici", e siccome il titolo mi ricorda vagamente "Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento", il lavoro di Einstein che segnò l'inizio della Teoria della Relatività, mi incuriosisco: cavolo, di nuovo la matematica, il loro pezzo forte! E quindi mi catapulto nella lettura.
Prima però è necessario un chiarimento: perché tanto accanimento contro gli sciachimisti? Perché tanta ironia sulla loro matematica de noantri? La risposta è ovvia: nel momento in cui qualcuno si organizza per denunciare un complotto che, a suo dire, coinvolge mezzo mondo, e per portare prove pretende di utilizzare la matematica e la fisica padroneggiandole però con la stessa competenza con cui io conosco la scrittura cuneiforme, il minimo che si possa fare è prenderli in giro. Dico questo per coloro i quali, sostanzialmente ignari del dibattito tra sciachimisti e gente normale, si imbattano casualmente in quello che segue. Per gli sciachimisti so già che è un dibattito impossibile.
Nelle prime righe l'articolo afferma (i caratteri in grassetto sono nel testo originale.):
Abbiamo provato, dati alla mano, che gli aerei che vediamo noi sorvolano i centri abitati ad altitudini irrisorie, spesso anche inferiori ai 1.500 metri. Queste, d'altronde, sono le quote necessarie per operare il cloud seeding igroscopico delle nubi basse e diversamente non potrebbe essere, poiché si sfruttano le correnti ascensionali affinché i composti dispersi salgano in quota sino ad abbattere l'umidità sì da eliminare la nuvolosità naturale, sostituita da bizzarre formazioni artificiali (elettroconduttive) che la N.A.S.A. e l'U.S.A.F. definiscono "smart clouds".
A parte le nuvole che sarebbero in realtà "bizzare formazioni elettroconduttive", cosa che di per sè avrebbe bisogno di qualche chiarimento, la frase contiene un'informazione fondamentale: gli aerei che lasciano le scie volano a quote inferiori a 1500 metri. Sarebbe interessante sapere come lo hanno provato, ma continuiamo nella lettura:
(...) proponiamo un altro punto cardine: la velocità. Quale attinenza ha la velocità con le quote di sorvolo non idonee alla formazione di contrails? E' presto detto. Gli aerei commerciali sono progettati per volare (...) alle altitudini di 27.000/38.000 piedi (...). Da quelle altezze gli aerei di linea, è bene precisarlo, non sono osservabili da terraPerfetto. L'articolo è chiarissimo: gli aerei commerciali, che volano a 27000/38000 piedi (anche 39000, n.d.r.), che corrispondono grosso modo a 8200/11800 m) non si vedono da terra. Sono troppo distanti. Nemmeno se ZUMMO?, mi verrebbe da chiedere. Siamo proprio sicuri che da 8200-11800 metri, gli aerei di linea sono troppo piccoli per essere visti? Su questa affermazione perentoria e che non sembra lasciare dubbi, ci ritorneremo con prove alla mano (vere questa volta) perché, lo anticipiamo subito a costo di rovinare la suspance al lettore, è una sonora cazzata.
L'articolo poi continua affermando che un aereo di linea non potrebbe
volare a piena velocità (600/900 Km/h a 1500 metri di quota, perché la
resistenza dell'aria provocherebbe il collasso della struttura.
Ma andiamo avanti:
E' possibile verificare personalmente a quale velocità questi aerei militari, spacciati per velivoli commerciali, sorvolano le nostre campagne e le nostre città. Se, infatti, come mendacemente ci viene spiegato in ogni occasione, questi aeromobili fossero davvero riferibili a "voli di linea" ad alta quota, allora dovremmo constatare che essi incrociano a velocità prossime ai 600/900 km/h. Se, invece, la loro velocità fosse nettamente inferiore a quella di un volo regolare, allora saremmo di fronte ad un "volo di linea fake", con tanto di livree contraffatte.
Verificare "personalmente"? Fantastico, allora verifichiamolo!!!
L'articolo ci spiega quindi come è definita la velocità, il cui calcolo si sintetizza con la formula:
Calcolo Velocità (m/s) = Distanza in metri / Tempo in secondi
E poi procede affermando che:
Il calcolo della velocità è quindi un'operazione abbastanza semplice; maggiori "problemi" si possono, invece, incontrare nell'esprimerla con unità di misura diverse, ad esempio quando è necessario operare la conversione da m/s a Km/h e viceversa. Arriviamo alla risposta per gradi.
Con calma, per carità, non sovraccarichiamo la mente con concetti oltremodo complessi e di difficile assimilazione. D'altra parte per uno che conosce la matematica come descritto qui, non stupisce che il calcolo della velocità, cioè una semplice divisione, spazio percorso diviso tempo impiegato a percorrerlo, costituisca un operazione "abbastanza" semplice. Non proprio semplice, ma comunque "abbastanza". Invece quando si vuol passare da m/s a km/h le cose si complicano, e bisogna procedere per gradi. Eh, qui ragazzi ci troviamo di fronte nientepopodimenoche a un'equivalenza, e le equivalenze si fanno in terza elementare, mica scherzi!
Ma il nostro eroe non si perde d'animo, e continua:
1 m/s = 3,6 Km/h: Trattandosi di una semplice equazione, per calcolare in m/s una velocità nota in Km/h dobbiamo moltiplicarla per 3,6. Viceversa, per passare da Km/h a m/s, la velocità va divisa per 3,6.
Passare da km/h a m/s o viceversa non è un'equazione, ma un'equivalenza. Sono due cose diverse, anche se cominciano entrambe per "eq". Capisco che l'errore possa nascere dal fatto che il curatore dell'articolo utilizzi come consulenti scientifici dei "ricercatori indipendenti" (vedi qui), perché di quelli veri non si fida, ma anche un ricercatore indipendente dovrebbe sapere la differenza fra un'equazione e un'equivalenza. Un ricercatore che confonde un'equivalenza con un'equazione è come un medico che confonde il fegato con la milza. "...eh che volete, sono tutti e due scuri, stanno tutti e due nella pancia, destra e sinistra a volte mi confondo!" Vi fidereste di un medico così? Evidentemente gli sciachimisti si fiderebbero.
Comunque dopo questo dotto preambolo teorico arriviamo alla spiegazione del calcolo delle velocità degli aerei, che dovrebbe essere la "smoking gun", la pistola fumante, la prova incontestabile che quegli aerei che lasciano scie non possono essere ad alta quota, e non possono andare veloci come gli aerei di linea. Leggiamo:
Verifiche sul campo hanno fornito velocità medie di 340 km/h. Abbiamo così dimostrato, seppure indirettamente, che gli aerei impegnati nel "cloud seeding igroscopico" non sono affatto vettori di linea ad alta quota, ma unità militari (e civili) a "quota cumulo"! Infatti, noti due punti di sorvolo "A" e "B", si calcola il tempo di percorrenza e si applicano le formule sopra esposte. Buon divertimento!
Punto. Finito. L'articolo finisce così. Leggo e rileggo e non mi capacito. Come, tutto qui? La superprova è tutta in questa frase che non dice niente? E dov'è la dimostrazione? Semmai c'è un'affermazione e basta. E che razza di spiegazione è questa? Tutto questo popo' di preambolo teorico fra equazioni che sono equivalenze, e calcoli "abbastanza semplici" per dirmi che sono state fatte verifiche sul campo che hanno misurato... e quindi abbiamo dimostrato... punto! Che campo? Come hanno misurato? Dov'è la prova? E la frase finale? Quella dei punti A e B ? Che significato ha una frase del genere per due punti A e B qualunque nel cielo, che possono essere vicini tra loro soltanto 10 metri se sto parlando di due punti A e B che coincidono con la cima di due lampioni, o un miliardo di anni luce se sto parlando di due punti A e B che identificano nel cielo la posizione di due galassie? Ma cosa stiamo dicendo? Come fa uno, dati due punti nel cielo A e B, a sapere a quale distanza relativa essi sono? L'affermazione, così come è descritta nell'articolo, è talmente ridicola che persino un ricercatore indipendente dovrebbe capire che è completamente priva di senso.
Quindi adesso facciamo il pelo e contropelo a questo cumulo di sciocchezze.
Prima però ricapitoliamo i punti fondamentali dell'articolo a cui facciamo riferimento:
- Gli aerei che volano a 10000 metri di quota sono troppo piccoli per vedersi
- Gli aerei che lasciano scie volano invece al massimo a 1500 metri di quota
- Gli aerei che lasciano scie, oltre a volare a 1500 m di quota al massimo, vanno a velocità medie dell'ordine di 340 km/h, cioè molto inferiori a quelle di crociera degli aerei che volano in alta quota, che sono invece dell'ordine di 800-900 km/h.
Cominciamo guardando innanzitutto questa foto, che si trova in rete fra le tante immagini di aerei. L'ho trovata cercando "aerei sole" su Google Immagini. La foto è stata scattata da un fotografo che stava fotografando il sole con speciali filtri, quando si è accorto che un aereo sarebbe passato proprio davanti. Ha quindi aspettato scattando al momento giusto. Questa foto, per inciso, è stata eletta "Astronomy Picture of the Day" il 29 Gennaio 2001. I dettagli della foto si possono trovare qui. L'immagine raffigura un aereo di linea, la didascalia ci dice che si tratta di un MD-11 della McDonnel Douglas, che passa proprio davanti al sole.
Cosa possiamo dire da questa foto? L'aereo, innanzitutto, si vede! E' poco più piccolo del sole. Niente affatto un puntino invisibile, quindi. Quindi se il sole è abbastanza grande nel cielo da essere ben visibile, lo è anche un oggetto di poco più piccolo. Inoltre, noterete, l'aereo lascia le scie, che secondo quanto dicono gli sciachimisti, sono sempre chimiche e solo in casi rarissimi sono imputabili a normale condensa (fonte). Perfetto, siamo esattamente nelle condizioni descritte dall'articolo. Un aereo che lascia le scie, e che quindi deve volare a 1500 metri di quota al massimo. Controlliamo quindi quindi se è vero che esso stia volando a 1500 m di quota.
Volete prima un altro esempio? Guardate questo Boeing 747 della Air India. La foto è descritta in dettaglio qui,
e mostrata nella figura sotto. E' grande quanto metà della luna. E se
la luna si vede bene a occhio nudo, la stessa cosa accade anche a un
aereo che è grande solo mezza luna. Il nostro compito sarà di dimostrare che questi aerei volano a oltre 10000 metri di quota, e in nessun modo possono essere a 1500 m di quota, come chiosa invece l'articolo.
Intanto non sono aerei segreti ma addirittura, nel secondo caso, si distingue benissimo la banda colorata della Air India. Certo, potrebbe essere un fake creato del Nuovo Ordine Mondiale. Sappiamo che i nostri amici credono anche a questo (leggi qui). Ma andiamo avanti con la nostra foto dell'aereo davanti al sole.
L'aereo, dicevamo, è un McDonnell Douglas MD-11 (vedi qui). In particolare la lunghezza della fusoliera, si legge nell prospetto, è di 58 m. Perché ci interessa la sua lunghezza? Perché la geometria ci insegna che possiamo calcolare le dimensioni angolari che deve avere in cielo un oggetto lungo 58 metri, data la sua distanza. Non sappiamo se i ricercatori indipendenti sappiano fare questa operazione, ma assicuriamo loro che è molto semplice.
Infatti un oggetto distante d, e di dimensioni reali L, sottende un arco nel cielo Beta (espresso in radianti), che corrispondono (tramite un equivalenza e non un'equazione) a Beta(gradi) = Beta(radianti) x 57.3, dove 57.3 è il numero di gradi corrispondenti a un radiante (faccio tutti i passaggi per i ricercatori indipendenti e per il curatore dell'articolo, abbiate pazienza...).
Per inciso, ho usato una approssimazione nella formula, equiparando l'angolo con la tangente dell'angolo stesso, cosa che però è del tutto irrilevante per angoli molto piccoli, come nel caso che vogliamo trattare. Lo dico per i precisini, non si sa mai.
Infatti lo stesso discorso vale per un aereo di lunghezza L=58 m di lunghezza posto a una distanza d da chi osserva a terra. L'angolo sotteso Beta dipende dalle dimensioni dell'aereo (58 m) e dalla sua distanza da chi guarda (d). Distanza che, questo è il punto fondamentale, non conosciamo quando vediamo un aereo in volo.
Però qui c'è un aspetto che cambia tutto. Infatti nella figura l'aereo passa davanti al sole. E noi sappiamo quanto è grande il sole e quanto è distante dalla terra, per cui possiamo "calibrare" la nostra misura delle dimensioni angolari dell'aereo rispetto al sole stesso! E quindi possiamo misurare la vera distanza dell'aereo da noi.
Il sole è distante in media d=149.600.000.000 m dalla terra, e ha un diametro pari a L=1.391.684.000 m. Per cui, (L/d) x 57,3 = 0.53. Mezzo grado! Il sole nel cielo sottende un angolo di mezzo grado. Se non ci credete, sappiate che è una cosa ben nota, come ad esempio spiegato qui. Anche la luna sottende nel cielo 0,53 gradi come il sole, e proprio grazie a questa fortuita coincidenza le eclissi di sole per noi terrestri sono così belle.
Pertanto, confrontando le dimensioni dell'aeroplano che vediamo davanti al sole rispetto alle dimensioni del sole stesso, e sapendo che il sole sottende mezzo grado, possiamo calcolare facilmente che angolo sottende il nostro aereo. Il nostro aereo è, righello alla mano, 5,8 volte più piccolo del diametro del sole. Ovvero 0.53/5.8 = 0.09 gradi, che diviso per 57.3 fa 0,0016 radianti. E quindi, applicando la formuletta della prima figura, si ricava che l'aereo della prima fotografia è distante dal fotografo d = 58(le dimensioni dell'aereo) : 0,0016(le sue dimensioni angolari) = 36250 m. Insomma, il nostro aereo è distante da noi 36 km. Facciamo cifra tonda, dato che è privo di senso considerare pure i metri su questo tipo di conti. Tuttavia non cambierebbe comunque niente anche se uno volesse portarsi dietro tutti i decimali. E questa distanza, notate bene, non è misurata coi laser, o con qualche altro strampalato sistema, ma è frutto di un semplicissimo calcolo geometrico.
Perfetto, l'aereo della foto è distante 36 km (e continua a vedersi!). Ma a noi interessa sapere non quanto è distante l'aereo da chi lo ha fotografato, cioè d, ma quanto alto volava in quota, cioè h (vedi figura qua sotto). Noi vogliamo dimostrare che quell'aereo volava a h=10000 m di quota o più, e non a h=1500 m al massimo, come sentenzia l'autore dell'articolo.
Per misurare h, conoscendo la distanza d, abbiamo bisogno di sapere l'angolo Beta di elevazione dell'aereo sull'orizzonte. Ma per questo abbiamo veramente l'asso nella manica. Infatti l'autore della foto ci fa sapere dove e quando ha scattato l'immagine. Parigi, alle ore 11 e 11 del 13 gennaio 2001. E da questo sito riusciamo a sapere che a Parigi, il 13 gennaio 2001 il sole (e quindi anche l'aereo della foto) era alto 18,9 gradi sull'orizzonte, cioè l'angolo Beta della figura.
A questo punto il gioco è fatto. Basta moltiplicare la distanza reale d dell'aereo dal fotografo, che sappiamo essere di 36000 m, per il seno di 18,9, cioè = 0,32, e quello che otterremo sarà h, ciè la quota di volo dell'aereo. Mettiamo i numeri nella calcolatrice, che speriamo non sia anche lei al soldo del Nuovo Ordine Mondiale e sbagli i conti apposta, ... 36000 per 0,32.... e viene fuori 11500 metri!!!!
Ma è proprio la quota di volo degli aerei di linea!!! Quella a cui non è possibile che si producano scie di condensa! Quella alla quale un aereo è assolutamente invisibile! Quella che è categoricamente esclusa dal curatore dell'articolo e dalla sua corte di scienziati indipendenti! Quella quota che invece doveva venire 1500 m al massimo! Complottoooo!!!!!!1!
Per amore di precisione possiamo dire che la stima che abbiamo fatta è affetta da alcune incertezze, tipo le dimensioni dell'aereo rispetto al sole, immaginando che l'aereo sia leggermente inclinato e non perfettamente di profilo. Possiamo immaginare che la rifrazione dell'aria pure cambi di un qualche percento le dimensioni stimate dell'aereo. Possiamo anche avere un mezzo grado di incertezza sulla posizione del sole. Possiamo stimare che il risultato sia preciso entro il 5-10%. Tutto questo si traduce in un'incertezza sulla quota di volo stimata di grosso modo 1 km. Quindi se non sono 11500 m saranno al massimo 10500, ma in nessun modo si raggiungono i 1500 m di quota previsti dagli sciachimisti.
E se l'aereo a passare contro il sole fosse stato invece a 1500 metri di quota, come dice l'articolo, e a 18,9 gradi sull'orizzonte (la posizione del sole a quell'ora come scritto sulla foto) quanto sarebbe dovuto essere grande rispetto al sole stesso? Beh, la sua distanza dal fotografo sarebbe dovuta essere d=1500/sen(18,9) = 4630m. E a quella distanza un oggetto lungo 58m sottende un angolo di 0,71 gradi, ovvero una sleppa grande una volta e mezzo la luna piena!
Per avere un'idea della sciochezza espressa con granitica certezza dall'autore dell'articolo, un aereo del genere che passasse sopra la nostra testa a 1500 metri di quota dovrebbe essere grande piu' di 4 volte le dimensioni del sole (o della luna, che è lo stesso). Un mostro che fa ombra! E secondo gli sciachimisti TUTTI gli aerei che rilasciano scie dovrebbero volare AL MASSIMO a quella quota, e quindi essere tutti visibili con quelle dimensioni. Chissà perché invece li vediamo molto più piccoli!
E se non fossero aerei grandi come quelli di linea, ma ad esempio un caccia militare Tornado, che è lungo 17 m? In questo caso le dimensioni apparenti, a 1500 metri di quota e sopra la nostra testa (allo zenith, si dice) sarebbero di 17/1500 = 0.113 radianti, ovvero dimensioni angolari ben maggiori della luna piena o del sole. Grandissimi, quindi, contrariamente agli aerei che invece vediamo quotidianamente lasciare scie. Per essere piccoli una frazione della luna, diciamo un terzo, questi aerei dovrebbero avere dimensioni reali di 4 metri. Aerei da salotto insomma. Che a questo punto uno si dovrebbe chiedere dove mettono tutte le sostanze da irrorare, e soprattutto che ci azzeccano le foto di aerei con le scie che hanno la forma di un 747!
Quindi, riassumento: abbiamo mostrato che quell'aereo che lascia le scie, e che non ha le dimensioni di un aereo giocattolo ma è invece un normale aereo di linea, vola a più di 11000 m e in nessun modo le sue dimensioni sono compatibili con un aereo che stia volando a 1500 m di quota.
Volete un altro controllo? Non vi fidate? Pensate sia un caso? Benissimo: prendiamo quest'altra foto, descritta nei dettagli qui:
Il sole è distante in media d=149.600.000.000 m dalla terra, e ha un diametro pari a L=1.391.684.000 m. Per cui, (L/d) x 57,3 = 0.53. Mezzo grado! Il sole nel cielo sottende un angolo di mezzo grado. Se non ci credete, sappiate che è una cosa ben nota, come ad esempio spiegato qui. Anche la luna sottende nel cielo 0,53 gradi come il sole, e proprio grazie a questa fortuita coincidenza le eclissi di sole per noi terrestri sono così belle.
Pertanto, confrontando le dimensioni dell'aeroplano che vediamo davanti al sole rispetto alle dimensioni del sole stesso, e sapendo che il sole sottende mezzo grado, possiamo calcolare facilmente che angolo sottende il nostro aereo. Il nostro aereo è, righello alla mano, 5,8 volte più piccolo del diametro del sole. Ovvero 0.53/5.8 = 0.09 gradi, che diviso per 57.3 fa 0,0016 radianti. E quindi, applicando la formuletta della prima figura, si ricava che l'aereo della prima fotografia è distante dal fotografo d = 58(le dimensioni dell'aereo) : 0,0016(le sue dimensioni angolari) = 36250 m. Insomma, il nostro aereo è distante da noi 36 km. Facciamo cifra tonda, dato che è privo di senso considerare pure i metri su questo tipo di conti. Tuttavia non cambierebbe comunque niente anche se uno volesse portarsi dietro tutti i decimali. E questa distanza, notate bene, non è misurata coi laser, o con qualche altro strampalato sistema, ma è frutto di un semplicissimo calcolo geometrico.
Perfetto, l'aereo della foto è distante 36 km (e continua a vedersi!). Ma a noi interessa sapere non quanto è distante l'aereo da chi lo ha fotografato, cioè d, ma quanto alto volava in quota, cioè h (vedi figura qua sotto). Noi vogliamo dimostrare che quell'aereo volava a h=10000 m di quota o più, e non a h=1500 m al massimo, come sentenzia l'autore dell'articolo.
Per misurare h, conoscendo la distanza d, abbiamo bisogno di sapere l'angolo Beta di elevazione dell'aereo sull'orizzonte. Ma per questo abbiamo veramente l'asso nella manica. Infatti l'autore della foto ci fa sapere dove e quando ha scattato l'immagine. Parigi, alle ore 11 e 11 del 13 gennaio 2001. E da questo sito riusciamo a sapere che a Parigi, il 13 gennaio 2001 il sole (e quindi anche l'aereo della foto) era alto 18,9 gradi sull'orizzonte, cioè l'angolo Beta della figura.
A questo punto il gioco è fatto. Basta moltiplicare la distanza reale d dell'aereo dal fotografo, che sappiamo essere di 36000 m, per il seno di 18,9, cioè = 0,32, e quello che otterremo sarà h, ciè la quota di volo dell'aereo. Mettiamo i numeri nella calcolatrice, che speriamo non sia anche lei al soldo del Nuovo Ordine Mondiale e sbagli i conti apposta, ... 36000 per 0,32.... e viene fuori 11500 metri!!!!
Ma è proprio la quota di volo degli aerei di linea!!! Quella a cui non è possibile che si producano scie di condensa! Quella alla quale un aereo è assolutamente invisibile! Quella che è categoricamente esclusa dal curatore dell'articolo e dalla sua corte di scienziati indipendenti! Quella quota che invece doveva venire 1500 m al massimo! Complottoooo!!!!!!1!
Per amore di precisione possiamo dire che la stima che abbiamo fatta è affetta da alcune incertezze, tipo le dimensioni dell'aereo rispetto al sole, immaginando che l'aereo sia leggermente inclinato e non perfettamente di profilo. Possiamo immaginare che la rifrazione dell'aria pure cambi di un qualche percento le dimensioni stimate dell'aereo. Possiamo anche avere un mezzo grado di incertezza sulla posizione del sole. Possiamo stimare che il risultato sia preciso entro il 5-10%. Tutto questo si traduce in un'incertezza sulla quota di volo stimata di grosso modo 1 km. Quindi se non sono 11500 m saranno al massimo 10500, ma in nessun modo si raggiungono i 1500 m di quota previsti dagli sciachimisti.
E se l'aereo a passare contro il sole fosse stato invece a 1500 metri di quota, come dice l'articolo, e a 18,9 gradi sull'orizzonte (la posizione del sole a quell'ora come scritto sulla foto) quanto sarebbe dovuto essere grande rispetto al sole stesso? Beh, la sua distanza dal fotografo sarebbe dovuta essere d=1500/sen(18,9) = 4630m. E a quella distanza un oggetto lungo 58m sottende un angolo di 0,71 gradi, ovvero una sleppa grande una volta e mezzo la luna piena!
Per avere un'idea della sciochezza espressa con granitica certezza dall'autore dell'articolo, un aereo del genere che passasse sopra la nostra testa a 1500 metri di quota dovrebbe essere grande piu' di 4 volte le dimensioni del sole (o della luna, che è lo stesso). Un mostro che fa ombra! E secondo gli sciachimisti TUTTI gli aerei che rilasciano scie dovrebbero volare AL MASSIMO a quella quota, e quindi essere tutti visibili con quelle dimensioni. Chissà perché invece li vediamo molto più piccoli!
E se non fossero aerei grandi come quelli di linea, ma ad esempio un caccia militare Tornado, che è lungo 17 m? In questo caso le dimensioni apparenti, a 1500 metri di quota e sopra la nostra testa (allo zenith, si dice) sarebbero di 17/1500 = 0.113 radianti, ovvero dimensioni angolari ben maggiori della luna piena o del sole. Grandissimi, quindi, contrariamente agli aerei che invece vediamo quotidianamente lasciare scie. Per essere piccoli una frazione della luna, diciamo un terzo, questi aerei dovrebbero avere dimensioni reali di 4 metri. Aerei da salotto insomma. Che a questo punto uno si dovrebbe chiedere dove mettono tutte le sostanze da irrorare, e soprattutto che ci azzeccano le foto di aerei con le scie che hanno la forma di un 747!
Quindi, riassumento: abbiamo mostrato che quell'aereo che lascia le scie, e che non ha le dimensioni di un aereo giocattolo ma è invece un normale aereo di linea, vola a più di 11000 m e in nessun modo le sue dimensioni sono compatibili con un aereo che stia volando a 1500 m di quota.
Volete un altro controllo? Non vi fidate? Pensate sia un caso? Benissimo: prendiamo quest'altra foto, descritta nei dettagli qui:
L'aereo, ci dice il sito dove è pubblicata la foto, è un Boeing 777, ripreso a Boston alle 22 e 57 del 5 dicembre 2006. E anche lui è tutt'altro che invisibile, e lascia le scie. Le sue dimensioni sono grosso modo la metà della luna piena, ovvero circa 0.53x0.5 = 0.265 gradi. E siccome un 777 è lungo 63 m, la sua distanza al momento della foto era, sempre applicando le formulette di prima, di 13600 m. E grazie a questo sito qui possiamo sapere che a quell'ora a Boston la luna era alta in cielo 65 gradi sopra l'orizzonte. E quindi la quota di volo di quell'aereo che emetteva scie era di 13700 x sen(65) = 12300 m. Mettendoci il solito 5-10% di incertezza dovuta alla stima approssimata, viene fuori una quota di volo che non può essere inferiore a 11000 m. Ben diversi dai 1500 m "al massimo" declamati dagli sciachimisti.
Ma veniamo alla velocità, la prova maestra, quella che secondo l'articolo taglierebbe la testa al toro. Non ci è dato sapere come le "verifiche sul campo" abbiano mostrato che la velocità di un aereo che lascia le scie sia di 340 Km/h se non ne viene misurata la distanza. Infatti due punti A e B nel cielo possono avere una distanza relativa tra loro piccola o enorme, a seconda di quanto sono distanti da noi. Non ci vuole un genio a capirlo, direi. Quindi se non misuriamo correttamete la distanza dei punti A e B da noi che guardiamo, non possiamo dire in nessun modo quanto sono distanti i due punti A e B fra loro.
Ma un aereo che viaggiasse, come dice l'articolo, a 340 Km/h e a 1500 metri di quota sopra la nostra testa, oltre ad apparirci enorme tanto da fare ombra, in quanto tempo percorrerebbe diciamo 30 gradi nel cielo? Ovvero 60 volte le dimensioni della luna piena? E in questo caso, notate bene, la velocità che calcoliamo non ha a che fare con le dimensioni dell'aereo, ma dipende solo dalla sua altezza, cioè 1500 m al massimo. Il calcolo è semplice: 340 Km/h corrispondono a 94 m/s (la solita equazione, no, scusate, equivalenza volevo dire!), per cui il tempo impiegato a percorrere 30 gradi nel cielo dovrebbe essere 8.4 secondi. Un po' meno, addirittura, perchè ho fatto alcune approssimazioni a vantaggio della tesi del nostro, approssimando l'arco con la corda (dettagli ultratecnici che solo i ricercatori indipendenti possono comprendere...). Otto secondi per percorrere trenta gradi nel cielo proprio sopra di noi? Beh, io ho fatto la prova. Ho aspettato un aereo con scie al seguito che passasse proprio sopra la mia testa, e ho cronometrato 25 secondi per un arco di 30 gradi. E siccome l'aereo non mi appariva grande come 3 o 4 lune piene, ma era molto piccolo nel cielo, vuol dire che era anche molto distante. E assumendo che la sua quota di volo fosse di 11000 metri, cioè quella dei normali voli di linea, allora 25 secondi per percorrere un arco nel cielo di 30 gradi corrisponde, (sarà un caso?) a un aereo che viaggia a 833 Km/h. Per coincidnza proprio la velocità dei voli di linea, quella "impossibile per rilasciare scie! Aricomplottooooo!!!!!1!.
PS: Un interessante articolo sulle dimensioni apparenti dei vari tipi di aerei confrontati con le dimensioni della luna è leggibile qui