Le scie degli aerei nel cielo non vanno via? Fanno venire il brutto tempo!
Se uno vi dicesse che, quando gli viene mal di testa, poco dopo gli si scatena il raffreddore, e quindi concludesse con convinzione che la causa del raffreddore è il mal di testa, cosa gli direste? Che sta confondendo le relazioni di causa e effetto, suppongo! Gli direste che non è il mal di testa a causare il raffreddore, ma che invece esso è un sintomo del raffreddore che sta covando. Insomma, che il raffreddore in arrivo è la causa, e il mal di testa l'effetto, anche se ancora il raffreddore non si è manifestato in tutto il suo fulgore di sternuti e fazzoletti usati.
Cosa c'entrano le scie chimiche con tutto ciò? C'entrano perché fra tutte le affermazioni deliranti che i sostenitori del complotto sciachimista fanno sulle scie lasciate nel cielo dagli aerei (che continuano a essere scie di condensa, nonostante le loro strampalate argomentazioni) ce n'è una che viene ripetuta come un mantra, come se fosse la dimostrazione lampante dell'effetto nefasto delle scie degli aerei, e cioè che quando nel cielo si vedono scie persistenti che poi si espandono lentamente fino a traformarsi in nubi, poco dopo si guasta il tempo. Quindi - conclusione aristotelica - le scie degli aerei causano il maltempo.
Su Facebook, luogo dove gli sciachimisti si danno pacche sulle spalle condividendo le loro incredibili scoperte (che "NESSUNO CI VUOLE FARE SAPEREEEEE!!!1!), questo sillogismo è frequentissimo: "si formano le scie, le scie rimangono nel cielo, si addensano in nubi, poco dopo si guasta il tempo, quindi le scie fanno guastare il tempo".
Questo discorso è come il caso del mal di testa che causerebbe il raffreddore: si inverte la relazione di causa-effetto. Infatti le scie degli aerei diventano persistenti e sempre più visibili, fino a trasformarsi in nubi, proprio perché sta per arrivare il maltempo. Questo susseguirsi di eventi accade perché quando sta arrivando il maltempo le condizioni di temperatura, umidità e pressione (che stanno cambiando, altrimenti non arriverebbe il maltempo!) favoriscono il processo della permanenza delle scie nel cielo e della loro amplificazione in nubi, allo stesso modo in cui favoriscono la formazione e l'aumento delle normali nubi.
Vediamo di capire perché. Premetto che, a questo punto, io non mi rivolgo agli sciachimisti. Questi infatti non hanno nessun interesse ad avere risposte alle loro presunte richieste di "chiarimenti". Dicono di pretendere chiarezza dalle istituzioni"ì, ma in realtà chiedono solo conferma senza-se-e-senza-ma alle loro convinzioni. A loro è sufficiente studiare all'Università di Facebook, quella dove basta leggersi un post di 10 righe che finisce con "NON VE LO DIRA' NESSUNOOOO!!!!, FATE GIRAREEE!!!1!" e si passa l'esame. Mi rivolgo invece a chi magari ha letto qualche delirio sciachimista e è confuso, e vorrebbe capire come stanno realmente le cose. A chi è ancora consapevole dell'importanza della ragione, insomma.
Immaginiamo che ci sia bel tempo, ovvero alta pressione, ma che si stia avvicinando una perturbazione, cioè un fronte di bassa pressione. Il maltempo, insomma. Quando la zona di bassa pressione viene a contatto con l'alta pressione, essa non sempre riesce a scalzarla via con un calcio e infilarcisi sotto (quando invece avviene si formano quelle belle nuvolone che salgono alte verso il cielo, e che si chiamano cumulonembi). Quello che spesso succede è che la bassa pressione "scivola" sopra la zona di alta pressione (che, lo dice la parola, sta bella spiaccicata verso il suolo), aggredendola e scalfendola progressivamente dall'alto, lentamente. In questa fase il cielo è ancora sereno, ma negli strati alti del cielo si piazza l'aria piu' fredda, (perché salendo l'aria si raffredda) che lentamente si carica di umidità. In questa fase, a cielo ancora sereno e aria che in alto è fredda e ricca di umidità, se rilasciamo vapore d'acqua nel cielo, questo condensa facilmente, perché trova appunto le condizioni ideali per farlo. E siccome un aereo rilascia, come risultato della combustione nei motori, CO2 e tonnellate di vapore d'acqua (è il risultato di una semplice "reazione chimica", lo dico per i laureati su Facebook), ecco che si formano le scie, ovvero la condensa di quel vapor d'acqua.
A questo punto però queste scie appena formate non se ne vanno affatto, perché trovandosi in una zona dell'atmosfera carica di umidità, catalizzano la condensazione del vapor d'acqua già presente in abbondanza formando nubi. Ecco che le scie si tramutano quindi lentamente in velature del cielo, che diventano persistenti. Nel frattempo questo avviene anche indipendentemente dalle scie degli aerei. In pratica, quando viene brutto tempo, il cielo diventa lentamente lattiginoso, con nubi semitrasparenti e filamentose, che si addensano sempre piu'. Ecco perché la lunga permanenza delle scie nel cielo si associa a volte alla presenza di velature che si intensificano. La causa non sta nelle scie, ma nel mal tempo che sta arriavando.
Insomma, stiamo parlando di una cosa che abbiamo visto tutti milioni di volte, e che avviene da sempre, e che qualunque meteorologo conosce benissimo e saprebbe spiegare meglio di me, se uno avesse solo voglia di ascoltare un esperto della materia invece di avere già le sue idee ben preconfezionate e inattaccabili. Invece secondo gli studiosi di Facebook il tempo che si guasta è un'assoluta novità, che prima non si era mai vista, e che avviene solo da una decina di anni o poco più. In effetti anche Facebook esiste solo da una decina d'anni o poco più.
Cosa c'entrano le scie chimiche con tutto ciò? C'entrano perché fra tutte le affermazioni deliranti che i sostenitori del complotto sciachimista fanno sulle scie lasciate nel cielo dagli aerei (che continuano a essere scie di condensa, nonostante le loro strampalate argomentazioni) ce n'è una che viene ripetuta come un mantra, come se fosse la dimostrazione lampante dell'effetto nefasto delle scie degli aerei, e cioè che quando nel cielo si vedono scie persistenti che poi si espandono lentamente fino a traformarsi in nubi, poco dopo si guasta il tempo. Quindi - conclusione aristotelica - le scie degli aerei causano il maltempo.
Su Facebook, luogo dove gli sciachimisti si danno pacche sulle spalle condividendo le loro incredibili scoperte (che "NESSUNO CI VUOLE FARE SAPEREEEEE!!!1!), questo sillogismo è frequentissimo: "si formano le scie, le scie rimangono nel cielo, si addensano in nubi, poco dopo si guasta il tempo, quindi le scie fanno guastare il tempo".
Questo discorso è come il caso del mal di testa che causerebbe il raffreddore: si inverte la relazione di causa-effetto. Infatti le scie degli aerei diventano persistenti e sempre più visibili, fino a trasformarsi in nubi, proprio perché sta per arrivare il maltempo. Questo susseguirsi di eventi accade perché quando sta arrivando il maltempo le condizioni di temperatura, umidità e pressione (che stanno cambiando, altrimenti non arriverebbe il maltempo!) favoriscono il processo della permanenza delle scie nel cielo e della loro amplificazione in nubi, allo stesso modo in cui favoriscono la formazione e l'aumento delle normali nubi.
Vediamo di capire perché. Premetto che, a questo punto, io non mi rivolgo agli sciachimisti. Questi infatti non hanno nessun interesse ad avere risposte alle loro presunte richieste di "chiarimenti". Dicono di pretendere chiarezza dalle istituzioni"ì, ma in realtà chiedono solo conferma senza-se-e-senza-ma alle loro convinzioni. A loro è sufficiente studiare all'Università di Facebook, quella dove basta leggersi un post di 10 righe che finisce con "NON VE LO DIRA' NESSUNOOOO!!!!, FATE GIRAREEE!!!1!" e si passa l'esame. Mi rivolgo invece a chi magari ha letto qualche delirio sciachimista e è confuso, e vorrebbe capire come stanno realmente le cose. A chi è ancora consapevole dell'importanza della ragione, insomma.
Immaginiamo che ci sia bel tempo, ovvero alta pressione, ma che si stia avvicinando una perturbazione, cioè un fronte di bassa pressione. Il maltempo, insomma. Quando la zona di bassa pressione viene a contatto con l'alta pressione, essa non sempre riesce a scalzarla via con un calcio e infilarcisi sotto (quando invece avviene si formano quelle belle nuvolone che salgono alte verso il cielo, e che si chiamano cumulonembi). Quello che spesso succede è che la bassa pressione "scivola" sopra la zona di alta pressione (che, lo dice la parola, sta bella spiaccicata verso il suolo), aggredendola e scalfendola progressivamente dall'alto, lentamente. In questa fase il cielo è ancora sereno, ma negli strati alti del cielo si piazza l'aria piu' fredda, (perché salendo l'aria si raffredda) che lentamente si carica di umidità. In questa fase, a cielo ancora sereno e aria che in alto è fredda e ricca di umidità, se rilasciamo vapore d'acqua nel cielo, questo condensa facilmente, perché trova appunto le condizioni ideali per farlo. E siccome un aereo rilascia, come risultato della combustione nei motori, CO2 e tonnellate di vapore d'acqua (è il risultato di una semplice "reazione chimica", lo dico per i laureati su Facebook), ecco che si formano le scie, ovvero la condensa di quel vapor d'acqua.
A questo punto però queste scie appena formate non se ne vanno affatto, perché trovandosi in una zona dell'atmosfera carica di umidità, catalizzano la condensazione del vapor d'acqua già presente in abbondanza formando nubi. Ecco che le scie si tramutano quindi lentamente in velature del cielo, che diventano persistenti. Nel frattempo questo avviene anche indipendentemente dalle scie degli aerei. In pratica, quando viene brutto tempo, il cielo diventa lentamente lattiginoso, con nubi semitrasparenti e filamentose, che si addensano sempre piu'. Ecco perché la lunga permanenza delle scie nel cielo si associa a volte alla presenza di velature che si intensificano. La causa non sta nelle scie, ma nel mal tempo che sta arriavando.
Insomma, stiamo parlando di una cosa che abbiamo visto tutti milioni di volte, e che avviene da sempre, e che qualunque meteorologo conosce benissimo e saprebbe spiegare meglio di me, se uno avesse solo voglia di ascoltare un esperto della materia invece di avere già le sue idee ben preconfezionate e inattaccabili. Invece secondo gli studiosi di Facebook il tempo che si guasta è un'assoluta novità, che prima non si era mai vista, e che avviene solo da una decina di anni o poco più. In effetti anche Facebook esiste solo da una decina d'anni o poco più.