domenica 22 febbraio 2015

Voci dall'oltretomba

Un classico esempio di digital divide

 

Fra tutti i presunti fenomeni paranormali c'è quello di chi sostiene di poter registrare le voci dei morti. Il che per inciso sottintende, cosa non da poco, che i morti possano parlare e farsi anche capire. In genere è gente che si dota di enormi registratori a bobine che andavano di moda più di venti o trenta anni fa, e in laboratori alla Meucci consumano chilometri di nastro lasciando aperto il microfono sperando di imprimere le testimonianze vocali dei defunti.

Quando capita di registrare qualcosa si sente tipicamente qualche rumore indistinto del tipo Radio Londra, che naturalmente, a seconda del proprio stato emotivo, può essere interpretato come una semplice pernacchia della radio o come l'inconfondibile voce di Zia Luigina che dice: "mo' ve lo posso di', eravate tutti dei grandissimi fiji de 'na mignotta".

In gergo tecnico si chiama "pareidolia acustica", e è un fenomeno che gli psicologi conoscono molto bene. In pratica, di fronte a suoni indistinti, senti quello che vuoi sentire, come quando gli Shampo facevano le canzoni dei Beatles in napoletano, e intonando "e zizze" sembrava che cantassero Day Tripper con l'accento di Liverpool.

Sembra che tutto cominciò nel 1959, quando il regista Friedrich Jurgenson era intento a cercare di registrare la voce di alcuni uccelli sulla finestra della sua casa di campagna per mezzo di un magnetofono (che fosse il mitico Geloso coi tasti colorati che avevo anche io?). Nel riascoltare il nastro si accorse che si udivano voci lontane e mormorii, che lui stesso non aveva percepito direttamente. Naturalmente ipotizzò che tali voci appartenessero a persone defunte. Che altro potevano essere, altrimenti? Figuriamoci, era la conclusione più ovvia! Lasci un microfono acceso con un apparecchio che in confronto il microfono del prete è l'impianto dei Pink Floyd, e se viene fuori qualche suono indistinto sono sicuramente i morti che non gli è parso vero di poter dire finalmente qualcosa al mondo dei vivi! 

Già me li vedo: "ragazzi, ragazzi, c'è un microfono incustodito!!! Dai facciamo uno scherzo!" Avranno iniziato sicuramente con: "A, A Prova. Si sente? Uno-due-prova. A A.", dato che in fin dei conti anche per loro era una novità, e poi piano piano ci avranno preso gusto.
La cosa curiosa è che, secondo i cultori di questa pratica:

1) la ricezione è qualitativamente migliore e si hanno maggiori eventi positivi con apparecchiature elettroniche piuttosto economiche ed affette da un certo rumore di fondo. Rido. Come si fa a prendere seriamente un'affermazione simile? E' come gli occhiali ai raggi X, il mito di quando ero ragazzetto. Quelli che, secondo la pubblicità, permettevano di vedere la gente nuda. In realtà erano occhiali con delle lenti che praticamente erano più opache di un fondo di bottiglia zigrinato, e che ti facevano vedere il mondo in maniera completamente indistinta. A quel punto il vedere le donne nude (con gli uomini nemmeno la pubblicità si sbilanciava) dipendeva solo da quanto eri arrapato. Qui è uguale: più si sente male, e meglio ci senti le voci che vuoi sentire.

2) Altri invece affermano che le voci realmente genuine le si possono scoprire e studiare solo con apparecchiature assolutamente professionali ma che tuttavia, realisticamente, sarebbero al di fuori della portata economica e della capacità di utilizzo di qualunque radioamatore anche "evoluto" e probabilmente dei "normali" laboratori Radio-TV. Traduzione: le voci dei morti si potrebbero sentire bene solo con impianti audio che però non esistono, e quindi tanto vale usare prodotti scadenti, per cui si ritorna di nuovo al punto 1.

A parte tutto, il solito vecchio buon senso dovrebbe servire da linea guida.

La prima cosa da dire è che se si lascia un microfono acceso e nella registrazione si intuisce qualcosa di inaspettato, che sia la voce di un defunto è la cosa più improbabile che si possa immaginare. Sicuramente molto meno probabile di un rumore esterno, o di qualcosa di imprevisto, o magari di uno scherzo. E' come dire che se sono convinto di avere lasciato gli occhiali sul mobile dell'ingresso, e poi non li trovo piu', do la colpa ai fantasmi invece di ammettere che non mi ricordo dove li ho messi. Si chiama Rasoio di Occam, questa cosa di non aggiungere spiegazioni fantasiose quando ce ne sono già di semplici, e è alla base della metodologia scientifica. Ma andiamo oltre.

Ammettiamo per un attimo che i defunti, dall'aldilà, qualunque cosa esso sia, siano in grado di incidere la loro voce su un nastro. Siccome non esiste nessun filo, cavo, ripetitore, guida d'onda o fibra ottica che colleghi il registratore con l'aldilà, siccome addirittura nessuno al mondo, nemmeno il papa, ha la prova che esista l'aldilà, dato che è una pura questione di fede, questo sarebbe una cosa di per sè pazzesca. Una cosa incredibile. E una cosa incredibile, per diventare credibile, ha bisogno di prove incredibili!

E poi sorgono due domande: la prima è che per gente (si fa per dire) capace addirittura di parlare da morta e farsi sentire dai vivi, è così difficile scandire un po' meglio le parole? Non dico parlare come il Bollettino dei Naviganti, ma già che avete fatto tutto questo sforzo, almeno fatevi capire, eccheccavolo! Fate tutta questa iradiddio di impresa e vi perdete proprio sul finale, che sbiascicate che sembra che avete la bocca impalugata da una fetta di castagnaccio? Non ci sono logopedisti da voi?

E poi ci si chiede: ma com'è che questi defunti, che riescono a fare questa cosa incredibile di emergere da un mondo parallelo e sconosciuto, interfacciarsi non si sa come con il mondo reale fino a essere capaci addirittura di modificare l'allineamento degli atomi di un nastro magnetico in modo che ne emergano frasi più o meno comprensibili qualora esso venga ascoltato in un apposito strumento, com'è che questi defunti così ganzi non riescono a fare la stessa cosa con un hard disk? Con una chiavetta usb? Con un cd? Perché se gli lascio una micro SD (già formattata, toh, voglio essere buono!) non sono capaci di registrarci le voci in formato mp3? Perchè hanno bisogno proprio di un nastro magnetico e di un vecchio registratore a bobine? Magari anche un po' scassato? Guarda caso proprio la cosa che più lascia spazio ai trucchi, alle truffe, agli inganni?

Che nell'aldilà non si siano ancora adattati col digitale? Che ancora vadano con le valvole? Che il digital divide affligga anche l'oltretomba? Che stiano rimandando continuamente la scadenza del passaggio al digitale perché ancora non si sentono pronti? "Si avvisano i signori defunti dei cerchi dal 21 al 36 che il passaggio al digitale paradisiaco è stato prorogato fino al 1 giugno del 2015. Dopo quella data non sarà più possibile comunicare con i vivi tramite le vecchie cassette C90, neanche se al cromo". Cavolo, si è adattata mia madre al digitale, che ha più di 80 anni, e nell'aldilà, con quel po' po' di scienziati che hanno, ancora stanno li a trappolare con le radione di legno grandi quanto una lavatrice e i magnetofoni Briovega? Che delusione ragazzi, onestamente vi facevo meglio!

2 commenti:

  1. Adesso ne racconto una io. Quando andavo alle superiori, c'era un professore (sarebbe meglio dire "provolone") di diritto appassionato di sedute spiritiche. Ora, c'era anche una mia compagna di classe che andava sciorinando a destra e a manca di essere una "medium". Inutile dire che non passò molto per organizzare una seduta a cui avrebbe partecipato tutta la classe o quasi. Si decide la data: un pomeriggio a casa del provol... ehm, del professore. Il mio compagno di banco, tra l'entusiasmo di tutti, offre di portare il suo vecchio registratore, guarda caso a bobina. Ebbene, questo aggeggio io e lui, appassionati di musica, lo usavamo spesso per fare delle sovraincisioni, perché aveva un tasto che permetteva di registrare senza cancellare. Ci guardammo e fu un attimo: lo scherzo era già deciso! Registrammo preventivamente dei suoni soffusi, delle voci angeliche e parole sussurrate incomprensibili. Poi, al momento della seduta spiritica, lui fece partire la registrazione senza cancellare. Quando riascoltarono fu l'apoteosi! Il pro...fessore voleva chiamare giornali, tv, forse anche l'esercito e i pompieri! Entusiasta fino al midollo! Penso sia ancora convinto dopo trent'anni di essere riuscito ad aprire una finestra su un'altra dimensione. Le risate che ci facemmo io e il mio complice... beh, le lascio all'immaginario di chi legge... :-)))

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  2. per gente (si fa per dire) capace addirittura di parlare da morta e farsi sentire dai vivi, è così difficile scandire un po' meglio le parole?

    Direi che non è sempre vero.
    Talvolta le parole sono comprensibilissime e senza alcun dubbio.
    Anni fa, incuriosito da questi fenomeni, trovai (e acquistai) un libretto della celebre (nel campo) Gabriella Alvise. Il libro aveva allegata una cassetta con le registrazioni di voci dall'aldilà (purtroppo tutto è andato perso in vari traslochi).
    Ricordo però una chiarissima e nitidissima frase: "Se ne deve fare ancora di poster!" detta da un ragazzo morto in un incidente ma riconosciuto dai genitori, che ne avevano anche spiegata la ragione. Poco prima della disgrazia, il ragazzo aveva attaccato un poster nella sua camera.
    Ora è ovvio che un tizio defunto, che sa che i genitori sono in ascolto, si preoccupi innanzi tutto dell'arredamento della stanza (nella quale non rientrerà più) e non, ad esempio, di rasserenare il padre e ela madre sulle sue condizioni di anima disincarnata.
    Ma magari aveva litigato con la famiglia, e non aveva voglia di discorrere con loro.
    C'è gente che l' "incomunicabilità generazionale" se la porta dietro per tutta la vita.
    E qualcuno anche dopo.

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