Si è svolto a Cesena, dal 29 settembre al 1 ottobre 2017, il XIV Congresso del Cicap, chiamato anche Cicap-fest. Ve lo racconto come io l'ho vissuto, attraverso alcune parole chiave in rigoroso ordine alfabetico.
Arancione. E' il colore delle magliette dei volontari che si sono fatti un mazzo tanto per rendere possibile l'evento. Rifiutando con nobile gesto l'assegno di 10000 euro offerto dalla delegazione rettiliana che governa la provincia di Forlì-Cesena, hanno tuttavia accettato di indossare una maglietta arancione, con l'intento subdolo di essere confusi col popolo no-vax. Una tipica azione di depistaggio e disinformazione in cui il Cicap è maestro.
Badge. Ognuno ha il badge col proprio nome e cognome al collo.
Serve per riconoscere gli altri e farsi riconoscere. Io devo cercare un
tipo che mi ha contattato per mail, ma non so che faccia
abbia, e quindi confido di leggere il suo nome sui badge dei partecipanti. Nel frattempo
tengo il mio nome ben in vista sperando che pure lui mi veda. Per motivi
ancora sconosciuti alla scienza scopro però che comunque il badge si gira sempre dalla parte dove non c'è il nome. Dopo il
problema della fetta di pane con la marmellata, che ti si spatacca
sempre inevitabilmente sui pantaloni, sarà il caso di capire anche questo mistero.
Bastone di James Randi. Ha un pomo a forma di teschio che vedrei bene per mia zia. Farebbe un figurone quando va a ritirare la pensione. Ali di pensionati si aprirebbero al suo arrivo all'ufficio postale, 40 minuti prima dell'orario di apertura.
Bed & Breakfast. E' dove sono a dormire. Pulito, economico e centralissimo, quando arrivo mi accoglie un ragazzotto che mi intomella una pezza di 20 minuti per illustrarmi le facilities della struttura. Mentre parla, in casa, indossa strani occhiali da sole e un cappello da baseball, e soprattutto pronuncia spesso la frase "io e mia madre". Mi guardo attorno sospettoso, in cerca di sedie a rotelle e tende della doccia. Alla fine si meriterà 5 stelle di recensione su Tripadvisor.
Cabina orgonica. E' una cabina di legno e metallo autocostruita
da un pensionato di Corridonia, in provincia di Macerata, all'interno
della quale il suddetto, invece di andare a guardare i lavori stradali
come tutti i suoi coetanei, si chiude dentro per ore misurandosi la
temperatura, che - e qui entra in gioco il Cicap - misteriosamente sale. Un mio
suggerimento per riportare la cosa alla normalità: proiettare all'interno della
cabina orgonica, per far svagare il pensionato, il documentario "betoniere nel mondo".
Chiave del bagno degli uomini (del lato destro del teatro, il mio preferito). Scompare misteriosamente dopo il
primo giorno, obbligando gli utenti a grandi "occupatoooo!". Appurato che non è stata rimossa dalle forze dell'ordine per questioni di
sicurezza in vista della visita del Papa, probabilmente è stata rotta da qualche emulo di James Randi
in un gioco di prestigio venuto male.
Costellazioni. Se ne parla nella sessione delle indagini, a
proposito dei pattern che vengono fuori dall'unire le stelle. Quella del
Toro, ad esempio, disegna inequivocabilmente il tracciato della metro di Roma
senza la linea C. Segno che già i babilonesi avevano capito che non era
cosa.
Debunker. Nuovo complesso mestiere non retribuito nato nel 21esimo secolo, che soppianta ciò che un tempo si esauriva nell'affermazione "non dire cazzate". Il debunker, oltre a essere esperto della materia di cui si parla, deve aver seguito almeno un master in teoria della comunicazione, e avere avanzate competenze di psicologia, filologia, sociologia, retorica e ermeneutica, pena il rischio di urtare l'animo sensibile e delicato di chi afferma che la poliomielite è scomparsa perché in questi ultimi 40 anni ci siamo lavati più spesso le mani.
James Randi. Scende dal taxi indossando un mantello nero, e sembra uno del Grifondoro. Se fossi stato in lui avrei trasformato tutti quelli che gli chiedevano continuamente foto e autografi in fan monotematici di Gigi D'Alessio.
I maxischermi piazzati dall'amministrazione comunale trasmettono l'arrivo di Piero Angela al teatro Bonci sulla Cicapmobile (cit. Stefania Pizzin). |
Firmacopie. Neologismo che indica il tavolo dove si siedono gli
autori delle relazioni per firmare autografi e copie dei loro libri.
Piero Angela è ovviamente il più richiesto, e davanti al suo tavolo c'è
una fila interminabile. Fa tenerezza, perché accontenta tutti con grande
gentilezza e dispensando sorrisi mentre scrive lunghe dediche del tipo "al mio
caro amico Stefano Marcellini dedico questo libro ma mi chiedo: perché
cazzo non se lo compra e basta?" Per sua fortuna Piero Angela è un nome
corto. Se si fosse chiamato Pieralessandro Mastrolorenzi, come il mio compagno
di scuola delle elementari, che ogni volta che doveva scrivere il nome
sul quaderno doveva andare a capo due volte, sarebbe intervenuta Amnesty
International a far sgomberare questo scempio del firmacopie.
Frase. Gli amici di Torino mi chiedono di fare da testimonial per "Chiedi le prove", fotografandomi col cartello di Chiedi le Prove in mano. E mentre inquadrano mi dicono di pensare a una bella frase che spieghi perché mi piace Chiedi le prove.
Il risultato è che tutta la mia attività cerebrale durante lo scatto
della foto è protesa a trovare una frase intelligente da dire. Oltre a
non trovarla, vengo con una faccia particolarmente ebete, che più che
per "chiedi le prove" sarebbe adatta alla campagna "chiedi un assistente sociale".
Gruppo B. Imparo che il mio gruppo sanguigno implica che non posso
vantare origini dall'Oceania e nemmeno dalle Americhe. Avessi avuto il gruppo O sarebbe stato possibile, ma per il gruppo B non c'è pezza. Non potrò mai
spacciarmi per la reincarnazione di uno sciamano Azteco e scrivere un libro sulla guarigione quantica.
Ipnosi. Se ne parla nella sessione finale sulle indagini. La lista degli
effetti elencati dal relatore è praticamente identica alle
sensazioni che si provano durante la visione del gran premio con la
parmigiana di melanzane sullo stomaco.
Libri. Leggo tra i titoli "il ruolo del bario nel gioco
d'azzardo". Era il "baro". Queste scie chimiche cominciano finalmente a fare
effetto.
Lobo dell'orecchio. Imparo da Telmo Pievani che è un oggetto
inutile, risultato del lento schiacciamento del viso in seguito
all'evoluzione. Un chiaro disegno della natura in previsione della nascita di
Bulgari e Cartier.
Momofuku. Ringrazio Gigi Cappello che me lo ha ricordato. Non so come abbia potuto dimenticarmene. Momento epico del congresso, che stava per distruggere in un attimo il mito di Silvan. Durante lo spettacolo, il famoso mago chiede a qualcuno del pubblico scelto a caso una serie di domande del tipo "con quale bella donna vorresti essere a cena" etc, le cui risposte alla fine compariranno (magicamente) già scritte dentro un contenitore sigillato etc etc. Tra le varie domande, chiede a un tipo delle prime file in quale ristorante vorrebbe essere. E il tipo risponde "Momofuku". Silvan strabuzza gli occhi (rischiando il distacco della guancia) e dice "eeeeehh?!?!?" e certamente pensando che solo i cagacazzi del Cicap potevano scegliere un nome del genere. La cosa va avanti per un po', finché non si chiarisce l'esatto spelling del nome del ristorante. Ma il dramma che nessuno vede è quello che siperpetua dietro le quinte, dove gli assistenti di Silvan devono (suppongo) scrivere correttamente il nome del ristorante sul foglio che poi apparirà magicamente sigillato dentro la scatola, che è in bella vista sotto gli occhi degli spettatori fin dall'inizio del gioco.
Momofuku. Ringrazio Gigi Cappello che me lo ha ricordato. Non so come abbia potuto dimenticarmene. Momento epico del congresso, che stava per distruggere in un attimo il mito di Silvan. Durante lo spettacolo, il famoso mago chiede a qualcuno del pubblico scelto a caso una serie di domande del tipo "con quale bella donna vorresti essere a cena" etc, le cui risposte alla fine compariranno (magicamente) già scritte dentro un contenitore sigillato etc etc. Tra le varie domande, chiede a un tipo delle prime file in quale ristorante vorrebbe essere. E il tipo risponde "Momofuku". Silvan strabuzza gli occhi (rischiando il distacco della guancia) e dice "eeeeehh?!?!?" e certamente pensando che solo i cagacazzi del Cicap potevano scegliere un nome del genere. La cosa va avanti per un po', finché non si chiarisce l'esatto spelling del nome del ristorante. Ma il dramma che nessuno vede è quello che siperpetua dietro le quinte, dove gli assistenti di Silvan devono (suppongo) scrivere correttamente il nome del ristorante sul foglio che poi apparirà magicamente sigillato dentro la scatola, che è in bella vista sotto gli occhi degli spettatori fin dall'inizio del gioco.
Nerone. Il protagonista di una delle prime fake news della storia. Pare infatti che con l'incendio di Roma non c'entrasse niente. Ingiustamente
incolpato, per ripicca ha dato la colpa ai cristiani, solo perché quella
volta non c'era ancora la Boldrini. E poi diffondere memes con scritto
"Et Boldrini quod facit?" ancora non aveva preso piede, visto che erano
scritti su lastroni di marmo da 300 chili e farli girare sarebbe stato un filo scomodo.
Nostradamus. Nella sessione delle indagini si parla di
possibili interpretazioni di alcune centurie del famoso monaco. Direi che il problema da chiarire su Nostradamus non è cosa intendesse dire, ma se hanno poi preso lo spacciatore che lo riforniva.
Papa. Saputo del congresso del Cicap, Papa Francesco ha organizzato in concomitanza una sua visita a Cesena con la segreta speranza di incontrare Garlaschelli per cazzeggiare parlando di madonne piangenti.
Si vociferava, giorni prima, di imponenti misure di sicurezza che
avrebbero bloccato il transito di auto e perfino pedoni attorno al centro di Cesena
nel tratto compreso fra Oslo Sud e il parco del Serengeti. Invece quando esco dal mio albergo alle 8 di mattina non c'è nessun blocco, e i pensionati scorazzano liberi con le mani dietro la schiena come tutte le mattine presto.
Polonio. Imparo che la carne di Caribù è particolarmente ricca di Polonio radioattivo, e che perfino le fragoline di bosco contengono sostanze che, se prese in eccesso, sono tossiche. Il cotechino invece non viene menzionato, come pure la finocchiona.
Scambi di persona. Uno dei relatori, al coffee break, si avvicina a Silvano e gli fa: "Tu che fai il neurologo vero, dimmi un po', ma i tremori essenziali..."
Schermi. Originariamente piazzati in giro per la città per mostrare le immagini della visita del Papa, il loro uso è stato dirottato per diffondere il trionfale arrivo di Piero Angela al teatro Bonci a bordo della Cicapmobile, mentre fende ali di folla osannante che sventola copie benedette del libro "Indagine sul paranormale".
Silvan. La sera prima dell'inizio del congresso i suoi trucchi sono accatastati nel retropalco, appena scaricati dal suo camion. Il colpo d'occhio è quello della tomba di Tutankamon appena scoperta. Cerco con lo sguardo la mitica cassa dove rinchiudeva Raffaella Carrà, e da cui si vedeva solo l'ombelico (di Raffaella Carrà, non di Silvan),
ma non la trovo. La tentazione di entrare dentro una cassa qualunque
per vedere se vengo improvvisamente trasportato nella quinta dimensione è
fortissima, ma resisto. Si racconta di gente che si è nascosta nella
scatola con le spade e l'hanno ritrovata assieme all'uomo di Similaun. Che poi la dentro di sicuro non prende nemmeno il cellulare.
Slides. Sul tema "Naturale fa bene", una
presentazione sul fatto che naturale non significa necessariamente più
sano. Dopo la scoperta del bosone di Higgs presentata da Fabiola
Gianotti, un altro interessante studio scientifico rovinato dall'uso del
comic-sans.
Scritta Cicap. Sul palco c'è una scritta Cicap in blu che
starebbe bene in salotto, come oggetto di design in un ambiente arredato moderno e essenziale. Magari attaccata alla spina in modo che si
illumini. Che poi inviti a casa l'ospite terrapiattista-sciachimista e invece di
farlo sedere sul divano lo fai accomodare sulla P di Pseudoscienze.
Trenitalia. Dopo tre giorni di misteri e di ipotesi infondate, finalmente una certezza: l'Intercity per il ritorno è in ritardo di 20 minuti, che durante il viaggio diventeranno 40, e mi permetteranno di perdere la coincidenza. Sono di nuovo nel mondo normale.
Ciao! Ci sono stato anche io due giorni e non saprei descriverlo meglio!
RispondiEliminaLorenzo
Leggere il tuo commento è stato esilarante, di certo l'umorismo non ti manca....ci siamo diverti molto con questa descrizione dettagliata. Cari saluti
RispondiEliminaMarco Begnardi e Paola (Guastalla)
L'importante è aver appurato che i cotechini sono meno nocivi delle fragoline di bosco ...
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