Questa storia, che prende spunto da una delle tante teorie strampalate che nascono e si alimentano in rete, oltre a raccontarci qualcosa di interessante e insospettabile ci insegna, o meglio ci ricorda, qualcosa su cui dovremmo veramente riflettere.
Blasting news!!! Secondo gli ufologi sul fondo dell'Oceano Pacifico, al largo della California, è nascosta una base aliena! Lo afferma entusiasta Scott Waring sul suo blog Ufo Sightsings Daily, dove sottolinea anche che non c'è da meravigliarsi per tutti quegli avvistamenti in Messico, con una base sottomarina così vicina! E poi si sa che agli alieni piace andare a sbronzarsi di Tequila a Tijuana, e infatti una volta che tornavano strafatti hanno pure sbagliato rotta, e è venuta fuori tutta la faccenda di Roswell.
E' una base sottomarina enorme - spiega l'esperto - lunga 125 Km e con tunnel tubulari larghi 4 Km, tanto che le probabilità che sia realizzata da un'intelligenza evoluta sono del 100%. E quindi, in virtù di questo, esorta a dotarsi di un drone subacqueo (un'ottima idea regalo per il prossimo Natale) per andare a vederla.
A parte la stima della probabilità, che sarebbe interessante sapere come è stata fatta, sapete come l'ufologo ha scoperto la base aliena? Guardando Google Earth! Era lì, sotto gli occhi di tutti, e nessuno ci aveva mai fatto caso, ma zoomando opportunamente (anche l'ufologo, nel suo meticoloso lavoro di ricerca, a volte zumma) lui l'ha vista subito.
Ridete? Credete sia una scemenza? Una di quelle cose da perculare in rete? Bene, allora guardatevi questa foto, che è la mappa di Google Earth in questione, grazie alla quale è stata fatta la scoperta.
Ridete un po' meno adesso, eh? Vi si è spenta la risata grassa e si è trasformata in un sorrisetto un po' idiota? Certo, un raziocinante, uno scettico non crede che possa trattarsi di una base aliena - e poi sott'acqua, figuriamoci - però lo so che nella vostra testa state pensando "e adesso checcaz è 'sta roba?!" Come è possibile che ci siano righe dritte del genere sul fondo marino? Avete ancora il sorriso canzonatorio sulle labbra, però se adesso qualcuno vi chiedesse cosa può essere quella roba probabilmente non sapreste cosa dire, perché quelle righe dritte sono veramente molto strane.
E' il punto di forza degli ufologi, questo. Non sempre si sa cosa dire, non sempre si ha una spiegazione ovvia e pronta da spiattellare in faccia al credulone di turno, MA - e questo è importante - il fatto che non si sappia trovare una spiegazione non significa che non ci sia una spiegazione. Anche quando Silvan sega in tre pezzi la valletta di turno, ci passa le mano e il cerchio in mezzo e poi la ricompone, non sappiamo dare una spiegazione (io per lo meno non la so dare) ma sappiamo che ci deve essere una spiegazione razionale, perché la possibilità che Silvan seghi effettivamente in tre pezzi la valletta senza che esca una goccia di sangue né un grido da parte di lei, e poi la ricomponga senza lasciare cicatrici è immensamente meno probabile del fatto che ci sia un trucco o una spiegazione ovvia, per quanto sul momento non riusciamo a immaginarla.
Qui è uguale: non sappiamo dare una spiegazione, ma sappiamo anche che la probabilità che ci sia una spiegazione razionale è molto più probabile della possibilità che si tratti di una base aliena sottomarina.
Ma la cosa interessante è proprio nella spiegazione razionale, che così su due piedi non riuscivo a immaginare, e che ho trovato qui, e soprattutto in quello che ci insegna, che discuteremo poi alla fine.
Intanto bisogna dire che di strutture sottomarine del genere su Google Earth se ne trovano parecchie, anche nel nostro Mediterraneo. Ad esempio questa qua sotto è appena davanti alle coste dell'Africa, e sembra la mappa di una di quelle città degli Stati Uniti in mezzo al nulla, dove per andare a comprare i biscotti devi farti 4 Km di macchina.
Su questi tipi di pattern c'è ovviamente chi ci ha visto immediatamente Atlantide, che viene collocato un po' ovunque a seconda della convenienza. Se fosse Atlantide, però, le dimensioni sono tali che ogni singolo isolato sarebbe stato lungo almeno una decina di chilometri, e il tutto renderebbe Manhattan un paesotto. E poi il fatto che di mappe del genere ce ne siano diverse sparse qua e là, tutte simili ma mai uguali, fa già sospettare che più che basi aliene o antiche città perdute si possa trattare di qualche effetto grafico legato al modo in cui si ottiene la mappatura del fondo marino.
E allora domandiamoci: come si fa a misurare la profondità dell'oceano?
Fino alla fine dell'800 si lasciavano cadere funi in mare per vedere quando toccavano il fondo. Un metodo un po' rozzo per mappare tutti i fondali marini, che possono arrivare oltre i 10 Km di profondità. E' del tutto inutile anche l'utilizzo di laser o di onde radio, perché verrebbero assorbiti al massimo dopo qualche centinaio di metri, e se non lo fossero vorrebbe dire che la loro lunghezza d'onda è così grande da non poter fornire alcuna precisione sufficiente sulla quantità da misurare.
Può sembrare strano ma la gran parte delle informazioni utili per mappare il fondale degli oceani viene dalla misura del livello della superficie del mare, che viene determinata tramite radar posti sui satelliti. Infatti il mare sembra piatto, ma non lo è. Non perfettamente. E come è possibile misurare la profondità del fondale da come varia l'altezza delle acque in superficie?
Grazie alla forza di gravità! Infatti se sul fondo del mare c'è una montagna, la roccia che la compone modificherà localmente il campo gravitazionale terrestre rendendolo più intenso, e quindi "attirando acqua" nei suoi paraggi! Ovvero l'acqua dell'oceano tende ad accumularsi in presenza di montagne sottomarine, rendendo la superficie del mare localmente più alta. E al contrario, un fondale molto profondo produrrà un campo gravitazionale localmente meno intenso, con conseguente livello delle acque inferiore.
Di fatto le moderne mappe dei fondali oceanici sono ottenute in questo modo, come ben spiegato qui. Al netto dell'effetto della rotazione terrestre, che trasforma la superficie ideale degli oceani in un ellissoide, e correggendo quindi per questo effetto, la superficie degli oceani può essere più alta o più bassa di un centinaio di metri, nei vari punti della superficie di questo ellissoide. L'altezza media in un dato punto è misurabile, tramiti satelliti, con una precisione di 30 cm. Si parla di altezza media, ovviamente, per tenere conto dell'effetto delle onde. La precisione di questa mappatura del fondale marino non è ovviamente elevata, e la risoluzione è di circa 5 Km. Ovvero le strutture più piccole visibili nella mappa sono grandi 5 Km (fonte).
Grazie alla forza di gravità! Infatti se sul fondo del mare c'è una montagna, la roccia che la compone modificherà localmente il campo gravitazionale terrestre rendendolo più intenso, e quindi "attirando acqua" nei suoi paraggi! Ovvero l'acqua dell'oceano tende ad accumularsi in presenza di montagne sottomarine, rendendo la superficie del mare localmente più alta. E al contrario, un fondale molto profondo produrrà un campo gravitazionale localmente meno intenso, con conseguente livello delle acque inferiore.
Di fatto le moderne mappe dei fondali oceanici sono ottenute in questo modo, come ben spiegato qui. Al netto dell'effetto della rotazione terrestre, che trasforma la superficie ideale degli oceani in un ellissoide, e correggendo quindi per questo effetto, la superficie degli oceani può essere più alta o più bassa di un centinaio di metri, nei vari punti della superficie di questo ellissoide. L'altezza media in un dato punto è misurabile, tramiti satelliti, con una precisione di 30 cm. Si parla di altezza media, ovviamente, per tenere conto dell'effetto delle onde. La precisione di questa mappatura del fondale marino non è ovviamente elevata, e la risoluzione è di circa 5 Km. Ovvero le strutture più piccole visibili nella mappa sono grandi 5 Km (fonte).
Un metodo più preciso è quello di usare le onde sonore, o per la precisione gli ultrasuoni. Si inviano impulsi di ultrasuoni verso il fondo marino e si misura il tempo che impiegano per arrivare sul fondo, rimbalzare e tornare indietro. Si chiama "ecoscandaglio". L'emettitore e il ricevitore di ultrasuoni sono posizionati tipicamente sotto la chiglia di una nave. Conoscendo la velocità delle onde sonore di quella frequenza nell'acqua, si ricava la lunghezza del percorso. Si divide per due e quella è la profondità del mare.
E quindi succede una cosa che alla fine, col senno di poi, era ovvia. Il suono viene sparato in una direzione ben definita, che è ovviamente quella sotto la nave stessa. Direttamente sotto la nave. E quindi, come per incanto, le misure con ecoscandaglio ci danno la profondità dell'oceano lungo la rotta della nave. Ovvero, tradotto in parole povere, quelle righe sono le rotte delle navi usate per ecoscandagliare il fondale. Viene da ridere per come ci sembrava che ci fossero linee dritte in fondo al mare. Non c'è nessuna linea dritta, è la rotta della nave che è dritta!
Ma perché quelle righe stagliano sul fondale circostante? E' semplice: la misura effettuata con l'ecoscandaglio non è in generale perfettamente calibrata con le misure già esistenti delle zone circostanti, effettuate tipicamente con metodi meno precisi, ed ecco quindi che le nuove misure appariranno ben evidenti rispetto alle misure del fondale circostante. Una riga dritta, per la gioia degli ufologi.
Cosa ci insegna tutto questo, a parte il fatto, già detto, che il fatto di non saper trovare una spiegazione razionale non implica che non ci sia una spiegazione razionale?
Ci insegna una cosa fondamentale: essere competenti fa la differenza!
Sembra un'ovvietà ma la cronaca ci insegna che non lo è. Quanto spesso, infatti, crediamo di essere sufficientemente competenti su argomenti che in realtà non conosciamo affatto, tanto da pensare che la nostra opinione possa valere qualcosa?
In questo caso ci troviamo di fronte a righe sulla mappa del fondo marino. Quelle righe, per chi è competente su come si fanno le misure della profondità degli oceani, sono un'ovvietà. Per tutte le altre persone sono al limite dell'inspiegabile. Anche senza voler ipotizzare fantasiose teorie, è difficile, se non si è veramente esperti di come si misura la profondità dei fondali, giustificare il perché di quelle linee. Però un esperto di oceanografia, un competente del settore, avrebbe risposto ai dubbi miei e degli ufologi in 3 secondi.
Questo dovrebbe farci riflettere su tutte quelle volte in cui pensiamo di poter dire la nostra, o quantomeno di discutere con sufficiente consapevolezza, su argomenti che invece necessitano di competenze che non si improvvisano, tipo i cambiamenti climatici, l'evoluzione della specie, le vaccinazioni, il problema energetico, solo per fare alcuni esempi. Su questi argomenti capita di sentire gente che sentenzia dimenticandosi che le proprie conoscenze e competenze sono così scarse rispetto a quelle che sarebbero necessarie per discuterne con cognizione di causa, da rendere grandissima la probabilità di dire cose sbagliate. Spesso ci si dimentica che, in assenza di competenze, prendere una cantonata su aspetti che gli esperti conoscono invece molto bene, è normale! Non solo, ma la mancanza di competenze, se associata a presunzione, è molto facile che generi mostri.
E se si dicono cose sbagliate sulle righe in fondo al mare, beh... pazienza. Ma se si dicono sciocchezze su temi che riguardano la collettività e la salute pubblica perché sopravvalutiamo le nostre competenze, gli effetti possono essere di tutt'altro livello.
Ma perché quelle righe stagliano sul fondale circostante? E' semplice: la misura effettuata con l'ecoscandaglio non è in generale perfettamente calibrata con le misure già esistenti delle zone circostanti, effettuate tipicamente con metodi meno precisi, ed ecco quindi che le nuove misure appariranno ben evidenti rispetto alle misure del fondale circostante. Una riga dritta, per la gioia degli ufologi.
Cosa ci insegna tutto questo, a parte il fatto, già detto, che il fatto di non saper trovare una spiegazione razionale non implica che non ci sia una spiegazione razionale?
Ci insegna una cosa fondamentale: essere competenti fa la differenza!
Sembra un'ovvietà ma la cronaca ci insegna che non lo è. Quanto spesso, infatti, crediamo di essere sufficientemente competenti su argomenti che in realtà non conosciamo affatto, tanto da pensare che la nostra opinione possa valere qualcosa?
In questo caso ci troviamo di fronte a righe sulla mappa del fondo marino. Quelle righe, per chi è competente su come si fanno le misure della profondità degli oceani, sono un'ovvietà. Per tutte le altre persone sono al limite dell'inspiegabile. Anche senza voler ipotizzare fantasiose teorie, è difficile, se non si è veramente esperti di come si misura la profondità dei fondali, giustificare il perché di quelle linee. Però un esperto di oceanografia, un competente del settore, avrebbe risposto ai dubbi miei e degli ufologi in 3 secondi.
Questo dovrebbe farci riflettere su tutte quelle volte in cui pensiamo di poter dire la nostra, o quantomeno di discutere con sufficiente consapevolezza, su argomenti che invece necessitano di competenze che non si improvvisano, tipo i cambiamenti climatici, l'evoluzione della specie, le vaccinazioni, il problema energetico, solo per fare alcuni esempi. Su questi argomenti capita di sentire gente che sentenzia dimenticandosi che le proprie conoscenze e competenze sono così scarse rispetto a quelle che sarebbero necessarie per discuterne con cognizione di causa, da rendere grandissima la probabilità di dire cose sbagliate. Spesso ci si dimentica che, in assenza di competenze, prendere una cantonata su aspetti che gli esperti conoscono invece molto bene, è normale! Non solo, ma la mancanza di competenze, se associata a presunzione, è molto facile che generi mostri.
E se si dicono cose sbagliate sulle righe in fondo al mare, beh... pazienza. Ma se si dicono sciocchezze su temi che riguardano la collettività e la salute pubblica perché sopravvalutiamo le nostre competenze, gli effetti possono essere di tutt'altro livello.
Condiviso :-)
RispondiEliminaLa riflessione finale fa veramente ... riflettere!
RispondiEliminaGrazie!
Però mi chiedo, la nave con l'ecoscandaglio quando vita non fa un angolo retto. Come si spiegano gli angoli retti dei solchi?
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