Ieri ho letto un articolo dell'Airc, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, sui presunti rischi per la salute del forno a microonde. L'articolo si può leggere a questo link. La domanda a cui l'articolo cercava di rispondere era: "Scaldare con il forno a microonde aumenta il rischio di cancro?"
A questa domanda il cittadino medio si aspetterebbe una risposta chiara: si o no. E la pseudoscienza offre una risposta chiara: il forno a microonde è nocivo alla salute, non ci sono dubbi.
Alcuni esempi di siti o pubblicazioni pseudoscientifiche che danno questo tipo di risposta si trovano ad esempio qui, qui, qui, e qui, giusto per fare qualche esempio. Nell'ultimo link, in particolare, si può leggere la dichiarazione del Dott. Hans Ulrich Hertel, nutrizionista svizzero laureatosi all'Istituto Federale di Tecnologia a Zurigo, che dice testualmente: "Le
microonde generate tecnologicamente sono in contraddizione con la
natura e quindi tossiche: stiamo parlando di un’energia basata sul
principio della corrente alternata, mentre le energie naturali si basano
sulla corrente continua a impulsi”. Lo stesso dottore precisa che: "Il sole irradia la sua luce in modo continuo, creando un flusso
ininterrotto di impulsi che è in grado di portare e sostenere la vita
sulla terra; le microonde invece, in seguito alle continue inversioni di
polarità, creano un effetto di “scuotimento” e di separazione che
causano nei tessuti biologici e anche in quelli inorganici un processo
di decadimento. L’effetto di questo è il cancro" (il neretto è nell'originale).
Faccio veramente fatica a trattenermi di fronte a questa montagna di puttanate epocali. Però oggi mi sento Gandhi, e passo oltre, perché in realtà voglio prendere spunto da questo articolo dell'Airc per sottolineare come la pseudoscienza sia sempre molto netta nelle sue affermazioni (il microonde fa male), mentre la scienza, coerente al suo metodo e al suo modo di trattare i problemi, non lo è mai. Anzi, spesso appare addirittura ambigua nelle sue affermazioni, tanto da farti dire "se non lo sai, dillo chiaramente, non ci girare intorno!" Il risultato è che se non si conoscono il metodo scientifico e il linguaggio della scienza, quest'ultima, in un confronto con la pseudoscienza, ne uscirà sempre sconfitta, se la posta in palio è ottenere la fiducia dei cittadini.
Leggiamo quindi cosa dice l'Airc, e facciamogli il contropelo come se fossimo pseudoscienziati. Come se ragionassimo come il Dottor Hans Ulrich Hertel, anche se è una cosa che non auguro a nessuno, perché avere un cervello simile sarebbe veramente una bella sfiga.
L'Airc, già nel sottotitolo, scrive:
"Non vi è alcuna dimostrazione che l'uso del forno a microonde
aumenti il rischio di cancro e ancor meno che il cibo scaldato con
questo elettrodomestico possa essere meno nutritivo di quello cotto o
riscaldato in altro modo."
Notate dove sta il problema? Percepite l'ambiguità della frase? "Non vi è alcuna dimostrazione che l'uso del forno a microonde
aumenti il rischio di cancro". Non dice "il forno a microonde non aumenta il rischio di cancro". Quella sì che sarebbe stata un'affermazione categorica. No, l'Airc, cioè la scienza, dice "non vi è alcuna dimostrazione che aumenti il rischio di cancro".
Cioè sostanzialmente ci dice che finora, per quanto abbiamo provato a cercare, non abbiamo mai trovato nessun indizio che la cottura a microonde possa causare il cancro. Che è la risposta scientificamente corretta, perché per un problema del genere la scienza non può escludere in assoluto che il fenomeno avvenga, anche se teoricamente non ci sono motivi perché avvenga, ma può solo porre un limite a quanto al massimo può essere frequente, in base al fatto che non è mai stato osservato nulla. Per capirci, leggete questo articolo sui dadi truccati (pubblicità occulta al mio blog).
Quindi, il fatto che "non vi è alcuna dimostrazione" non vuol dire che si sta brancolando nel buio, ma che, proprio in virtù del fatto che sono state
fatte tante misure, tutte con esito negativo, un eventuale effetto
nocivo del forno a microonde, ammesso che esista, sarà certamente
estremamente piccolo. Altrimenti ce ne saremmo accorti. Questa affermazione dovrebbe tranquillizzarci, se
si conosce il linguaggio della scienza.
Se invece non lo si conosce, questa affermazione ci
mette ansia, oltre ad apparirci veramente molto deludente, perché viene da pensare che la scienza non sappia dare una risposta chiara, e che magari un domani si potrebbe scoprire che il microonde causi effettivamente il cancro in quantità. Ti aspetteresti un bel no, e invece ti trovi di fronte questo vorrei ma non posso. E rispetto alla risposta pseudoscientifica, che se ne fotte dei dubbi e afferma categorica e sprezzante, non c'è storia! Se non conosci il linguaggio della scienza, scegli il Dott. Hans Ulrich Hertel, che almeno ha parlato chiaro!
Ma continuiamo a leggere quello che dice l'Airc: "I forni a microonde scaldano il cibo grazie all'azione di radiazione a radiofrequenza, dotata di una bassa quantità di energia."
Notate il problema? La parolina "radiazioni"! Una parola che la maggior parte della gente solo a sentirla pensa subito a Hiroshima e Nagasaki. Le radiofrequenze si chiamano radiazioni a radiofrequenza. Anche i raggi infrarossi, quelli che escono dal telecomando della tv, si chiamano radiazioni. E anche la luce che viene dal sole, quella che invece piace al Dott. Hans Ulrich Hertel perché non è alternata - dice lui - si chiama radiazione. Radiazione elettromagnetica, per la precisione. Queste radiazioni non hanno niente a che vedere con la bomba atomica, e nemmeno con la radioattività, ma nel linguaggio scientifico si chiamano allo stesso modo. Solo che se non conosci queste cose, se non hai il minimo rudimento di scienza, dici: "ecco, visto? Te lo dicevo che il forno a microonde usa le radiazioni! Lo dice anche l'Airc!" E magari concludi che quindi anche il cibo diventa radioattivo quando lo scaldi. E da lì a concludere che causa il cancro è un attimo!
E poi l'Airc continua con una frase che vorrebbe essere rassicurante, ma che invece sortisce, anche questa, l'effetto opposto: "Solo le radiazioni ad alta energia hanno potere
ionizzante, cioè sono in grado di modificare la struttura subatomica
della materia e quindi di indurre alterazioni del DNA che possono
aumentare il rischio di cancro".
Come interpreta questa affermazione chi non sa nulla di scienza? Interpreta dicendo che alla fine è solo una questione di lana caprina, e che non c'è una distinzione così netta fra microonde e Hiroshima, e che sotto sotto, alla fine, sono la stessa cosa. Metti che ti scappa una microonda un po' più energetica del normale, e ecco che modifichi il DNA e ti viene il cancro!
Più in basso l'Airc spiega bene questo aspetto, ma a quel punto chi è attratto dalla tesi pseudoscientifica ha già chiuso il cervello. Ha già preso la sua decisione. Eh sì, perché tutto quello che necessita approfondimento è in antitesi alla pseudoscienza. La pseudoscienza offre scorciatoie facili e confortanti. Si o no, buono o cattivo, bianco o nero. La pseudoscienza ti da risposte brevi, sintetiche e apparentemente chiare, senza ambiguità. La pseudoscienza non ti richiede sforzi di comprensione. La scienza invece, per sua natura, contestualizza, analizza, distingue, e addirittura mette in dubbio se stessa. La scienza si preoccupa di essere onesta, la pseudoscienza no.
Quando ci si trova al cospetto di una possibile scoperta, l'approccio scientifico impone innanzitutto di scoprire se e dove si è sbagliato, ovvero si cerca di falsificare quella scoperta. E fare questo richiede impegno mentale e consapevolezza delle cose, oltre che voglia di capire. In contrapposizione la pseudoscienza cerca conferme delle proprie tesi preconcette, utilizzando veloci scorciatoie: "come hai detto? Ci sono le radiazioni? Allora vedi che fa male!"
Per questo è assolutamente fondamentale insegnare a scuola lo spirito
critico e il modo che ha la scienza di affrontare i problemi, molto più
che insegnare nozioni di scienza. La cultura scientifica non è sapere di
atomi, ossidoriduzioni e piani inclinati, anche se saperne può aiutare, ma è innanzitutto sapere come
funziona la scienza, i suoi meccanismi, e i suoi apparenti limiti, che in realtà ne rappresentano la forza. Insegniamo quindi a scuola il metodo scientifico. Magari poi nella vita quegli studenti faranno tutt'altro, ma avremo comunque contribuito a creare cittadini più critici e più consapevoli.
PS: anche fra gli scienziati esistono i disonesti, ovviamente. Anche fra gli scienziati c'è chi, per soldi o gloria, può falsificare i dati e i risultati di un esperiemento, e inventarsi scoperte inesistenti. Ma anche qui c'è una differenza con le pseudoscienze: la scienza per sua natura si preoccupa di verificare le scoperte, soprattutto se sono importanti e rivoluzionarie, perché in generale di una singola osservazione non si fida. E quindi la scienza è capace di smascherare e isolare gli impostori al suo interno. La pseudoscienza, invece, degli impostori non se ne preoccupa proprio.
PS: anche fra gli scienziati esistono i disonesti, ovviamente. Anche fra gli scienziati c'è chi, per soldi o gloria, può falsificare i dati e i risultati di un esperiemento, e inventarsi scoperte inesistenti. Ma anche qui c'è una differenza con le pseudoscienze: la scienza per sua natura si preoccupa di verificare le scoperte, soprattutto se sono importanti e rivoluzionarie, perché in generale di una singola osservazione non si fida. E quindi la scienza è capace di smascherare e isolare gli impostori al suo interno. La pseudoscienza, invece, degli impostori non se ne preoccupa proprio.
Volete un campione del livello culturale medio dell'italica progenie? Assistete, all'ora di cena, alla trasmissione "L'Eredità": un rosario di risposte allucinanti, fuoriuscite dai circuiti neuronali di fior di laureati, quando non anche professori. Ieri sera uno psicologo, alla domanda: "Qual è una famosissima poesia di Leopardi alla sua amata?", ha risposto, sicuro: "La Vispa Teresa". Settori di profondissima cultura sono, invece, il gossip, la musica leggera e il calcio: non ne sbagliano una.
RispondiEliminaLa risposta al perché di questo scempio sta nella Scuola, che sforna diplomi a gente totalmente immeritevole ed indegna di fregiarsi, poi, del titolo conseguito. Quid agendum? Non fatemelo suggerire, per favore: verba volant, scripta manent e non vorrei che qualche magistrato, figlio di tale cultura, mi incrimini per sedizione o terrorismo.
articolo meraviglioso.
RispondiEliminaPurtroppo verrà letto e apprezzato soltanto da chi, già, la pensa come te.
Stefano, grazie per il lavoro di divulgazione che fai.
RispondiEliminaSono d'accordissimo con ciò che scrivi: "la pseudoscienza sia sempre molto netta nelle sue affermazioni (il microonde fa male), mentre la scienza, coerente al suo metodo e al suo modo di trattare i problemi, non lo è mai. "
A titolo di esempio, ti porto un articolo di tale Dr.ssa Antonella Ronchi (presidente FIAMO - dei medici omeopati italiani):
"Sappiamo bene che la principale resistenza al riconoscimento del valore dell'Omeopatia viene dalla sua asserita impossibilità: le soluzioni così diluite non possono avere un'azione biologica perché sono acqua fresca. Ma negli ultimi 10 anni proprio gruppi italiani quali quello di Paolo Bellavite all'Università di Verona e di Andrea Dei all'Università di Firenze hanno condotto ricerche scientifiche pubblicate in letteratura internazionale che dimostrano *incontrovertibilmente* l'azione del medicinale omeopatico sull'espressione a livello dei geni."
FONTE: https://www.libriomeopatia.it/articoli/omeopatia_fiamo_scrive_di_segni.php?fbclid=IwAR1vzpVWOV0VBeagBrP6wHyMrncwbfPwf4VyPgi5ycylkUN6PXeLR0Q_PHA
Purtroppo un cittadino medio, con una cultura scientifica media (leggi: scarsa) che strumenti ha per valutare una frase del genere?
Se anche soltanto una persona, leggendo questo articolo, capisse il problema e migliorasse la sua condizione, sarebbe valsa la pena scriverlo. E credo che ogni articolo ben fatto di divulgazione valga sempre la pena. :) Grazie per averci investito del tempo! :)
RispondiEliminaLa scienza perderà sempre contro la pseudoscienza perché la prima si fonda sul dubbio e la seconda sulla certezza. Come diceva Voltaire ad un religioso, in dibattito pubblico sul valore della ragione come strumento per orientarsi nella vita, "Ha ragione lei: il naso ha questa forma per adattarsi meglio agli occhiali".
RispondiEliminaComplimenti per il post. Scritto bene e si lascia leggere... e che altro dire? Bravo.
RispondiEliminaSono d'accordo, anche se è un po' più complicato.
RispondiEliminaQualche esempio flash:
- scie chimiche. La scienza ti dice "sono una cagata pazzesca, quello è ghiaccio". Non ci sono dubbi. La pseudoscienza risponde che occorre diffidare di chi non ha dubbi. Evidentemente c'è qualcosa sotto, essere certi è sospetto.
-astrologia. La scienza si è persino presa la briga di verificare se ci sia sotto qualcosa. Non c'è. E la pseudoscienza ti risponde "eh, ma non avete verificato nel modo giusto", o "occorre tenere la mente aperta", o "la scienza non spiega tutto".
E non sempre la pseudoscienza deve "dimostrare" nulla. Basta metta un ragionevole dubbio. "Forse il microonde fa venire il cancro" basta ed avanza. E' alla scienza che si chiede la certezza.
Si ma il metodo scentifico impone che chi fa un affermazione ha l'obbligo della prova Quindi se non si è in grado di dimostrare le proprie affermazioni o si producono prove non documentabili, dimostrabili o ripetibili sarebbe meglio tacere... Questo è quello che fa chi porta avanti il metodo scientifico
EliminaRimbalzato su IxE. Grazie.
RispondiElimina[https://goo.gl/8qDKoV]
Questo pezzo è un fulgido esempio di pseudoscienza, sia nelle argomentazioni che nei modi. Debunker piaga della società.
RispondiEliminaIl suo commento è un fulgido esempio di lucidità, sia nelle argomentazioni che nei modi. Documentato, argomentato ed esaustivo.
EliminaSaluti.
"Gastrosofia"... Ma vedi di farti furbo... Piaga della società sono proprio le persone come te. Ce ne stiamo ben accorgendo oggi, ai tempi del covid. Caproni ignoranti...
EliminaIn questo caso l'operazione è infondere terrore nella popolazione sull'uso dei forni a microonde forse per colpire l'attenzione e poi richiedere l'obolo in favore della associazione, ma non scordiamo anche gli orrori della fisica, e non parlo di quelli atomici ma di quelle strane teorie matematiche che avevano la pretesa di spiegare tutto il mondo fisico, la famosa teoria delle Stringhe che per 30 anni è stata propagandata come la fine della fisica,parallelamente qualcuno in campo storico aveva parlato di fine della Storia forse per adeguarsi al mondo fisico, senza un briciolo di prova sperimentale; quindi siamo ancora al "chi è senza peccato scagli la prima pietra", comunque al di là di queste osservazioni e della fatidica materia oscura che ci deve essere ma non si vede ma che va di moda, leggo volentieri i suoi post
RispondiEliminaCaro Tiberio, mi fa piacere che legga volentieri il mio blog. Mi permetto un paio di commenti sulla teoria delle stringhe e sulla materia oscura. Infatti penso sinceramente che chiamarli "orrori della fisica" sia un po' fuori luogo.
EliminaLa teoria delle stringhe nasce come tentativo di "spiegare tutto", per così dire (non è proprio così, e i fisici ne sono ben consapevoli, ma facciamo a capirci). A parte la pretenziosità della cosa, il punto che la distingue dalle pseudoscienze, e che a mio parere la rende parte della scienza, nonostante il dibattito aspro in questi ultimi tempi, è che la teoria delle stringhe ambisce a poter essere falsificabile. Ovvero quello che chi ci lavora ambisce a ottenere sono previsioni teoriche su parametri e quantità osservabili, in modo da poter testare i modelli, e eventualmente falsificarli. Al momento questo non avviene (non so se avverrà mai) ma questo è l'intento.
Sulla materia oscura, che vada di moda o meno, è un'interpretazione di un dato osservativo incontrovertibile. Anche in questo caso l'interpretazione è falsificabile: se la materia oscura non si trova, è probabile che l'interpretazione sia sbagliata, e è quelo che da un paio di decenni la comunità scientifica sta cercando di fare.
Di nuovo, il punto importante è che tutto questo nasce all'interno della scienza. Ovvero la scienza cerca di falsificare se stessa. Fa parte del normale processo scientifico quello di fare ipotesi, e poi testarle. Non credo esistano esempi nemmeno lontanamente simili in qualunque settore pseudoscientifico. Poi siamo tutti esseri umani, e chi più chi meno ci innamoriamo delle nostre teorie, e magari a volte ci ostiniamo nell'accanimento terapeutico per tenerle in vita quando dovremmo lasciarle andare.
Un po' di ottimismo non deve mancare, perché, da Galileo ad oggi, alla fine, le teorie scientifiche, una volta solidamente comprovate, nonostante tutte le opposizioni possibili, hanno spinto trionfato. Di fronte a certa gente bisogna, a volte, semplicemente fare come disse Dante: "...guarda e passa e più di lor non dimandare...".
RispondiEliminaNon sono assolutamente ottimista; le teorie scientifiche hanno trionfato appunto in ambito scientifico; qui abbiamo a che fare con una massa che (imbeccata da opinion leaders, influencers, cantanti, calciatori, nani e ballerine) decide indirettamente col voto delle politiche nazionali nel campo dell'istruzione, della pianificazione energetica e nelle scelte strategiche a lungo termine che abbiano a che fare col mondo scientifico/della ricerca.
RispondiEliminaPoi ci si meraviglia del perchè esistano i terrapiattisti... maledetti ciucci mannari.
RispondiEliminaCiao a tutti.
RispondiEliminaComplimenti a Smarcell per il blog e l'articolo.
Mi chiamo Joe e ho aperto da poco un blog dove cerco di fare satira e comicità non banale, o comunque di scherzare su dibattiti importanti e controversi come questo tra scienza e pseudoscenza. Il prossimo post che voglio scrivere è appunto sulle Pseudoscenze e i danni derivanti dal 5G e le microonde, e sono ancora in fase di ricerca. Quello che punto a fare (e a essere) è di essere Neutro il più possibile, e tu Smarcell sei certamente d'ispirazione per chi cerca di fare un buon lavoro, anche se a mio parere, sembra che il tuo articolo, per quanto ben dettagliato, sia un po' di parte e gridi "Go Scienza Go", e giochi un po' troppo sulla presa in giro degli pseudoscienziati, preda facile per chi ha un pubblico di scienziati (o lo si crede) che cerca appoggio nella propria scienza, un po' come le battute sugli ebrei fatte dai nazisti.
E basta un video (di pratica) per mettere in discussione la teoria esposta da te, e chi come te sostiene che le microonde e il wi-fi non siano dannosi per l'uomo. Questo video è stato girato in classe:
https://www.youtube.com/watch?v=eMu53s-lL8I&fbclid=IwAR3KOGS1TeBUXcn9PIs5k1et4LifjZsiBikJIaT2PdTyNb_YpuQhhyRcbFE
Questi alunni non sono certo scienziati o pseudoscienziati, e la loro aula non è un laboratorio; ma le immagini parlano da sole:
- Wi-fi off: cresce la vita.
- Wi-fi on: non cresce niente.
Non bisogna aver studiato la fisica delle particelle elementari per capire che a lungo andare, gli effetti delle radiazioni, non possono che peggiorare. Come non bisogna essere un genio di Harvard per capire che a lungo andare, se MANGIAMO roba scaldata con microonde, poi non possiamo lamentarci se ci viene un tumore all'apparato digerente.
E ce ne sono molti altri di video semplici e homehade, simili a questo. Ad esempio l'effetto di una chiamata sulle formiche:
https://www.youtube.com/watch?v=UpfqP0aZSPM
Anche se si parla di radiazioni diverse, di casi diversi, di uomini e non scienziati, il succo è quello.
Ripeto: non bisogna essere scienziati o pseudo-scienziati per capire che qualcosa nelle radiazioni non torna.
E non sarebbe la prima volta che un prodotto (vedi l'amianto) venga dichiarato dannoso solo dopo anni, o che l'autore di un male diventi noto solo con il tempo (vedi le ammissioni dei medici dell'Aids)
Detto questo, posso tornare alle mie ricerche web da freelancer, e a rovinarmi vista e cervello, per un pezzo di verità: perché la comicità seria merita informazione seria e non deve prendere posizione, ma deve fare domande.
Con questi due semplici video, spero di aver fatto le domande giuste. Vorrei sapere la vostre risposte.
PS: Caro Stefano Marcellini, tra l'altro esistono diversi libri anche Contro il Metodo Scientifico, e che uno forse dovrebbe leggere (o almeno citare) prima di scrivere articoli Pro Scienza; è anche vero che chiedere a un ricercatore di fisica di leggere un libro contro il metodo scientifico, è come per un cattolico di leggere il fumetto Jenus.
Stammi bene.
E bel blog.
Caro Joe P. Szyslak, ti ringrazio per i comlimenti al blog. Però mi incuriosisce molto sapere cosa potrebbe esserci scritto su un libro contro il metodo scientifico, ma aspetto di conoscere qualcuno che accetti di volare su un aereo costruito utilizzando i suggerimenti di quel libro.
EliminaPerò la cosa curiosa è che proprio la non conoscenza del metodo scientifico porta a prendere cantonate come quelle del video che mostrerebbe che il wifi impedirebbe la crescita delle piante.
Infatto cosa fanno gli autori del video (l'insegnante, che dovrebbe insegrare scienze!)? Ricoprono con la carta stagnola la cassa con le piantine, con l'intento di schermarla dal wifi. Dimenticando il metodo scientifico.
Infatti innanzitutto non hanno minimamente controllato che la stagnola schermasse effettivamente il wifi, come invece richiederebbe il metodo scientifico. Il mio cellulare (ho appena provato) vede perfettamente il wifi anche se lo avvolgo dentro la stagnola! Questo significa che quell'insegnante CREDE di aver tolto l'effetto del wifi avvlgendo la scatola nella stagnola, e invece non lo ha fatto! Sarebbe invece bastato semplicemente fare l'esperimento spegnendo il wifi, come insegnerebbe il metodo scientifico.
Ma non basta, il non conoscere il metodo scientifico significa non tenere in considerazione tutti gli effetti che si possono introdurre all'interno di una scatola avvolgendo quest'ultima con della stagnola. La stagnola, infatti, è ben noto che riflette i raggi infrarossi. Questo significa che all'interno della scatola avvolta da stagnola (e con una lamadina accesa all'interno) la temperatura, e presumibilmente anche l'umidità, è significativamente superiore che nella scatola senza stagnola proprio a causa dell'avvolgimento metallico, che non ha tolto il wifi ma ha modificato le condizioni all'interno, rispetto alla scatola senza stagnola.
Il risultato finale è che la differenza di crescita delle piantine nei due casi non è imputabile alla presenza/assenza del wifi, ma ad altri fattori. Conoscendo il metodo scientifico si sarebbero evitati quest errori.