domenica 1 febbraio 2015

I cambiamenti climatici e gli scettici

E' scetticismo o piuttosto presunzione?


Io di mestiere faccio il fisico delle particelle. Se parlo con un altro collega che si occupa di un settore diverso dal mio, e stiamo discutendo del suo campo di ricerca, sono perfettamente consapevole che la sua opinione è di gran lunga più rilevante della mia, e che i miei eventuali dubbi sui risultati relativi al suo settore sono pur sempre i dubbi di un incompetente in materia. E se la quasi totalità degli esperti di quel settore fosse concorde nell'affermare una certa cosa, non me la sentirei mai di dire che stanno tutti sbagliando, perché sarei ben conscio di non avere competenze sufficienti per farlo. E la stessa cosa lui farebbe con me se stessimo parlando del mio campo di ricerca. E' innanzitutto una questione di buon senso, dettato dalla consapevolezza del livello di specializzazione richiesto per fare scienza al giorno d'oggi, oltre che di umiltà e cognizione dei propri limiti.

E ancor più se sto parlando con un esperto di un settore che non è neanche relativo alla fisica, dove bene o male qualcosa ne capisco. Già mi ci vedo a insistere con un cardiologo che tutti gli studi relativi all'infarto sono sbagliati e che ho ragione invece io, che l'unico cuore che ho visto nella vita è quello del pollo arrosto.

Bene, esiste un folto gruppo di persone, mediamente colte in campo scientifico, che giustamente critica chi, privo di competenze, sentenzia in fatto di vaccinazioni, medicina, biologia, cosmologia, evoluzionismo o altri campi della ricerca che necessitano di una specifica specializzazione. Giustamente essi affermano che la parola degli esperti, in quei campi di ricerca, è ben più rilevante che non quella di chi di mestiere si occupa di tutt'altro.

Però, per motivi misteriosi, quando si parla di clima e di riscaldamento globale, la stessa gente dimentica il buon senso così ben utilizzato in precedenza e si comporta esattamente come il giornalista che sentenzia categorico su Darwin senza aver mai aperto un libro di biologia. Esiste un nutrito gruppo di "scientificamente colti" che non crede all'esistenza del riscaldamento globale, non crede alle misure che certificano l'aumento della temperatura, non crede all'aumento del CO2, e soprattutto non crede che tutto ciò abbia un'origine antropica. E adduce prove, motivazioni, ragionamenti, cita articoli, obiezioni di metodo, come se fossero esperti di quel settore. In realtà quando va bene adducono argomentazioni, ma a volte si limitano a liquidare il problema con qualche articolato ragionamento del tipo "sono tutte cazzate!".

Io, non essendo un esperto di climatologia, mi limito a constatare che, pur nella normale dialettica scientifica, la stragrande maggioranza degli esperti del settore è concorde sulla questione del riscaldamento globale. E' concorde innanzitutto nell'affermare che il problema esiste, e poi anche che non è di origine naturale. Ed è anche concorde nell'affermare che è un problema serio. Cito a questo proposito il rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, che non è un ente di ricerca, ma un'istituzione internazionale che raccoglie tutti i grandi esperti di clima del mondo e sintetizza i risultati dei loro lavori scientifici in modo organizzato e comprensibile ai non esperti. Il link si trova qui. All'interno del link sono scaricabili interessanti rapporti sullo stato del clima. Circa il consenso praticamente generale degli esperti del settore sull'esistenza del problema, potete invece leggere i dati di questa ricerca, che ha analizzato le pubblicazioni scientifiche su questo argomento degli ultimi 20 anni. Riporto una frase delle conclusioni:

"Our analysis indicates that the number of papers rejecting the consensus on AGW (Anthropogenic Global Warming, n.d.r.) is, a vanishingly small proportion of the published research."

A questo punto voglio anticipare le reazioni di tutti quelli che, come un cane di Pavlov, appena sentono nominare i cambiamenti climatici partono con la filippica che è tutta una sciocchezza.

Prima di dare sfogo alle loro reazioni da scettici, vorrei che prendessero un bel respiro e rispondessero a queste domande:

  1. Siete esperti di climatologia?
  2.  La ricerca in climatologia è il vostro lavoro?
  3. Lavorate sulla climatologia da 10, 20 o 30 anni?
  4. Avete pubblicato svariate decine di pubblicazioni scientifiche relative a studi sul clima in riviste scientifiche specializzate del settore con peer review?
  5. Partecipate abitualmente a congressi specialistici sul tema della climatologia?
  6. Avete mai presentato i risultati delle vostre ricerche a una platea specialistica?

Se avete risposto "NO" a tutte o quasi tutte queste domande, restate comunque ovviamente liberi di dire la vostra sul problema del riscaldamento globale, ci mancherebbe altro, ma abbiate la decenza di essere consapevoli che quello che direte, se partorito direttamente dalla vostra mente, sarà quasi certamente sbagliato. Perché per quanto vi siate informati e abbiate studiato sull'argomento, rispetto alla comunità internazionale degli studiosi del settore, quelli che da sempre quotidianamente dedicano il loro tempo a questo problema scientifico, restate comunque incompetenti. E questo perché la climatologia, così come la fisica delle particelle, la cardiologia, la genetica molecolare, l'archeologia, la sismologia e tutte le altre discipline del sapere, necessita di competenze che non si acquisiscono leggendo qua e là, ma soltanto dedicandocisi professionalmente a tempo pieno per anni.

Non capisco quindi tutti quelli che accusano (giustamente) gli sciachimisti di non sapere quello che dicono quando parlano di scie degli aerei, deridono (giustamente) i vaneggiamenti di Zichichi quando straparla di evoluzionismo, criticano (giustamente) Giuliani di incompetenza quando afferma di saper prevedere i terremoti usando il Radon, o accusano (giustamente) Vannoni di essere un ciarlatano quando garantisce in TV di saper guarire malattie ritenute incurabili usando intrugli non ben definiti, ma poi, quando si parla di clima, accusano l'intera comunità scientifica di sbagliare come se fossero loro gli esperti, quando invece di mestiere fanno il dentista, l'informatico o il commercialista, e tutta la loro competenza in materia deriva al massimo da qualche lettura di Scientific American.

Mettetevi il cuore in pace: per quanto abbiate studiato e vi siate informati e abbiate letto sull'argomento, rispetto a chi ci lavora da una vita restate comunque degli incompetenti, che per ovvie ragioni non hanno sotto controllo l'intero quadro della questione come invece può averlo l'insieme dei professionisti del settore. Sappiate quindi che qualunque possa essere la vostra obiezione, per quanto arguta, su come sono state fatte le misure della temperatura media terrestre, sulla precisione delle misure ottenute con i proxy, sul forcing radiativo, sulla teoria dei Cicli di Milankovic, sulle misure fatte con i carotaggi nel ghiaccio, sull'incertezza dei modelli, sulle modalità di produzione e assorbimento del CO2, sulla "little ice age", sul "warm medieval period" o su tutti i possibili aspetti che riguardano i cambiamenti del clima, GLI ESPERTI CI HANNO SICURAMENTE GIA' PENSATO PRIMA DI VOI!

Fatevene una ragione, abbiate questa certezza: non siete certamente i primi ad aver cercato di falsificare tutto ciò che si sa sul riscaldamento globale e le sue cause antropiche. Gli scienziati non sono mica stupidi! Non aspettavano mica voi per porsi tutti i possibili dubbi e per scandagliare il problema! E' il loro lavoro, sono esperti di quelle cose, e non siete certamente voi, che nella vita vi occupate di tutt'altro, i primi ad aver pensato ad un eventuale inghippo, ad aver ipotizzato l'errore, la falla nella teoria, soli contro tutti, al cospetto di un'intera comunità scientifica mondiale che secondo voi gigioneggerebbe, incapace di vedere che sta prendendo un enorme abbaglio. Un po' di buon senso, su!

45 commenti:

  1. Io posso rispondere NO a tutte le domande e non contesto minimamente l'aumento dell'anidrite carbonica. L'unica cosa che non capisco e' come si possa stabilire quali modificazioni al clima quest'aumento possa portare.

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    1. non lo capisci perchè non hai esaminato paper come questo nell'ultima decade:
      http://link.springer.com/article/10.1007/s00376-001-0036-y

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    2. pensi solo che le aveva previste Arrhenius!

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  2. @anonimo. Io sono un astronomo. Non so niente di come si cucina il pollo alla diavola. Solo non riesco proprio a capire perché nella ricetta si usino quegli ingredienti lì. E pretendo che gli chef di fama mondiale mi diano ragione, o quantomeno condividano i miei dubbi.

    O conosco molti sciachimisti che mi dan ragione su quasi tutto, ma solo non capiscono come mai le scie persistenti ci siano anche quando i radiosondaggi danno valore di umidità relativa ben al di sotto di quanto richiesto da Appleman.

    È ESATTAMENTE quel che dice il nostro ospite. Avere dubbi è lecito, non ascoltare (e se non si capisce, spesso, significa che siamo MOLTO ignoranti) chi spiega con competenza no, è presunzione.

    Io, essendo competente su diverse cose, uso un metodo euristico per cercare di capire se un dato argomento sia fuffa o meno. Altrimenti c'è il rischio di non poter parlare di omeopatia perché il 99% degli omeopati sostiene che funzioni. Ne parlo qui:
    http://giannicomoretto.blogspot.it/2010/03/negazionismo-climatico.html

    In breve, scelgo degli aspetti in cui SONO competente, ovviamente molto circoscritti, e vedo cosa ne dicono i de lati della campana. Se uno dei due è chiaramente "di fuori" un'idea di a chi credere me la faccio.

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  3. mai sentito parlare di Lindzen, giudicato uno dei massimi esperti di effetto serra e di clima? Beh... lui è un esperto, eppure è anche uno scettico! L'ignoranza è una brutta bestia, ma quella dei giornalisti tuttologi che impongono il volere dei politicanti è molto peggio!

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    1. E quindi? Cambia Qualcosa? Per uno che la pensa in un modo ce ne sono mille che la pensano al contrario. Pensa che conosco un fisico, di mestiere fisico, che non crede alla Teoria della Relatività. Pensa che un premio Nobel sosteneva che l'acqua avesse memoria! Nella scienza, al contrario della politca, il parere del singolo non conta. Per fortuna.

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    2. Beh ha ragione. La relatività in ambito microscopico non spiega una beata fava.

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    3. Si. Serve solo a ottenere l'equazione di Dirac, che prevede l'esistenza dell'antimateria e e' alla base dell'elettrodinamica quantistica, e e' anche un ingrediente portante delle teorie di campo, e quindi del Modello Standard. Irrilevante, quindi!

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    4. Lindzen è un ottimo esempio di come funzioni la scienza. Ha avanzato un ragionevole dubbio, osservando una correlazione tra raggi cosmici, nuvolosità e clima. Ha fatto un'ipotesi, e l'ha argomentata bene. Gli han dato retta, al punto da mettere insieme un esperimento al CERN dedicato a quell'ipotesi. Hanno imparato un sacco di cose, tra cui che l'effetto proposto esiste, ma è irrilevante per i cambiamenti climatici, i raggi cosmici al global warming fanno pochissimo.
      Lindzen non ha mai accettato la cosa, e continua a riproporre le sue idee, ma di fatto le sue obiezioni sono già state considerate, analizzate,e falsificate.

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    5. Io invece mi ricordo di come tutta la comunita' scientifica fosse convinta dell'esistenza dell'etere. E' solo un esempio.

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    6. io studio clima dagli anni 90' e mi sono specializzato in aeronautica e ho proseguito come ricercatore indipendente. In questo settore sono quindi esperto e competente anche perche' sono collegato alla Universita' la Sapienza di Roma scienza della Terra e con un esploratore artico. Purtroppo non e' vero che la scienza e' concorde al GW ma discorde! politicamente vi sono i seguaci del GW antropico, ma apoliticamente la scienza si e' gia' pronunciata, modelli inadeguati e nessuna prova che la CO2 stia influendo sul clima. IO ho una pubblicazione scientifica validata peer review proprio sul clima, che tratta dei cambiamenti climatici naturali comandati da Jet Stream, gravita' e parametri astronomici. La scienza viene violentata da presunti ricercatori sul clima e GW, che ad oggi non hanno mai presentato una prova scientifica ineluttabile e validata peer review che convalidi CO2 e GW in essere! modelli tutti fallaci se gli chiedi la curva termica nel passato. Il clima ha le sue regole e non e' una politica da enfatizzare. ma clima e scienza! ho parlato con vari ricercatori che mi hanno detto chiaro che non possono dire il contrario o perdono il posto di lavoro!

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    7. Certo, certo... È mi dai le referenze delle tue pubblicazioni? Così, per informarmi...

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    8. Le pubblicazioni le trovi facilmente su Google ma non credo rimarrai felicemente colpito.

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    9. Smarcell a me sembra che un pizzico di umiltà serve più che altro a te. Per le referenze di Roberto Madrigali(nome e cognome) direi che basta una semplice ricerca su google. Chiaro, poi se qualcuno invece di attaccare e vivere del proprio ego magari si informasse, certe domande non le farebbe nemmeno. Ti allego due pdf che riguardano il Madrigali, i quali sono facilmente riuscito a trovare sul motore di ricerca in appena 20 secondi. Eccoli:
      https://www.exploralimits.com/doc/cv/roberto_madrigali.pdf (CV)

      http://www.ijege.uniroma1.it/rivista/ijege-16/ijege-16-volume-01/evidence-of-a-tidal-effect-on-the-polar-jet-stream/ijege-16_01-best-madrigali.pdf (una sua pubblicazione)

      Con 5-10 minuti sono sicuro riuscirai a ricavare altre informazioni. Poi ovvio,basta volerlo.
      Saluti

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    10. In 5 o 10 minuti ho trovato solo articoli self published. Sarà un caso! Comunque conosco bene il genere, tranquilli...

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    11. Su un "ricercatore indipendente" che dice che la comunità scientifica è discorde su GW (neanche sulla causa antropica ma sul GW) il meno che si possa dire è che è un alienato schizofrenico ed ha bisogno di cure.

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    12. Ho cercato su Scopus. Madrigali ha 2 pubblicazioni e una sola citazione (la sua seconda che cita la prima).
      La prima è pubblicata su un giornale a open peer review, quindi si può vedere anche la discussione sul merito da parte di competenti del campo.
      In breve, l'articolo parla di possibili effetti della Luna sulle correnti a getto. Argomento dignitoso, ma che col clima c'entra pochino. Passare da quanto è sostenuto nell'articolo a dire che il clima è dominato da questo effetto è quantomeno azzardato.
      L'articolo ha comunque una qualità molto bassa. L'analisi statistica è molto elementare, senza un'adeguata analisi di possibili confounder (un referee nota che uno dei modi oscillatori naturali delle correnti a getto ha un periodo quasi uguale a quello lunare), senza utilizzare metodi statistici moderni. Alla fine è una ragionevole ipotesi da verificare, che però evidentemente gli esperti del settore hanno proprio preferito ignorare.
      Diciamo che ho imparato qualcosa, mi interessano le possibili influenze lunari su quasiasi cosa, non è stato tempo buttato via, ma non sono stato "felicemente colpito".

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    13. Io quando leggo "ricercatore indipendente" penso sempre che manchi "dalla realtà". Scusate eh.

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  4. Galileo, scettico della prima ora, ha osato sfidare la scienza ufficiale di allora e ha fondato il metodo scientifico. Ora ci propinate il surriscaldamento climatico dovuto all'attività antropica, può essere come il suo esatto contrario, ma non propinatemi queste come verità scientifiche intesa come l'intende Galileo: è scientifico ciò che è verificato dalla sua ripetibilità ed è soggetto alla falsificazione (direbbe Popper) che viene richiesta e sollecitata dagli scienziati che sono tali, mentre qui siamo allo ipse dixit di antica memoria. Per questo, anche se non sono specializzato nel settore, mi permetto di essere scettico perché non vedo prove scientifiche, ma solo illazioni e ragionamenti del tipo: se si va in questa direzione succederà questa catastrofe senza tener conto che il clima è un sistema complesso e che il cambiamento climatico (come ora viene chiamato dopo che i cataclismi annunciati anche da "politici", appunto, importanti non sono arrivati sono naturali da sembre avvenuti e sempre avverranno.

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    1. Infatti tecnicamente la scienza, almeno in senso moderno è cominciata con l'avvento del metodo scientifico. Se tu non vedi le prove scientifiche vuol dire che non sei in grado di affrontare un lavoro di ricerca scientifica. Non è un problema, non è richiesto a chiunque, però se si pretende di aver ragione comunque si fa una figura un po' misera.

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    2. Insomma, la solita litania. Non è certo, dunque non è vero, conclude l'opinionista poco informato. E vero, con un ragionevole margine di incertezza, ciò che può essere ritenuto provvisoriamente non falso, esordisce lo scienziato. Tutto qui.
      Aggiungerei, semmai serva ancora, una sottile puntualizzazione circa il legame fra scienza e democrazia, come sa perfettamente chi, come l'autore del blog, con la scienza ha a che fare per mestiere ogni giorno.
      La frase chiave della finta democrazia è: uno vale uno. E’ una frase che affascina l’ascoltatore e ne distrugge le difese logiche. Tutti sappiamo (tutti siamo d’accordo) che “uno vale uno” in termini di dignità; dignità che viene riconosciuta quando andiamo a votare. Ma se si tratta di riparare lo scarico del lavandino chiunque si rivolge a un idraulico e non a un giornalista; se si tratta di un problema cardiaco tutti andiamo da un cardiologo e non da un architetto. La frase “uno vale uno” ha quindi un valore molto limitato. Se si tratta di cambiamenti climatici le parole di chi ha expertise nel ramo valgono infinitamente di più di quelle di un qualsiasi altro. Questa è democrazia: il grado di fiducia che noi concediamo a una persona (gruppo) deve essere pesato sulle competenze che quella persona (gruppo) ha nella materia in questione.
      Puta caso: la stragrande e netta maggioranza di chi ha expertise nel ramo specifico di cui si sta discutendo dice una cosa. Ne consegue che questa cosa va accettata come provvisoriamente non falsa, se nel campo dell'indagine scientifica si vuole rimanere. La scienza procede così, per gradi di incertezza e in maniera cumulativa. Ogni singola teoria scientifica tende, nel tempo, ad aumentare la sua approvazione fino a raggiungere un livello di consenso, oppure viene gradualmente abbandonata. E il consenso, nella scienza (come si sa), implica un livello di concordanza e una preponderanza di evidenze atte a dare la migliore spiegazione possibile di quel che è sempre ritenuto provvisoriamente non falso, attraverso rigorosi strumenti di controllo.

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    3. Galilei non ha sfidato alcuna scienza "ufficiale". La scienza non esisteva. Galilei ha sfidato la religione e la superstizione, che erano basate su credenze, con dati ed osservazioni. Poi definire la scienza come ufficiale denota già una tendenza ad essere antiscientifici; la scienza infatti non è ufficiale, la scienza è un processo a cui può partecipare chiunque, se studia ed è qualificato. Quando una dinamica è stata verificata più volte e si ha una visione consolidata e condivisa sulla base di dati ed interpretazioni coerenti degli stessi, quella non è scienza ufficiale, è scienza e basta. Puoi sempre contraddirla, ma ti serviranno dati molto solidi, visto che quella verità è frutto di un processo molto lungo al quale hanno contribuito molte persone competenti.

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    4. Non basta citare Galileo, bisogna anche avere una certa ragione.

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  5. Quando c'è bisogno di stabilire l'ovvio, per chi non vuol capire è già troppo tardi.

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  6. Un fisico delle particelle se ne guarda bene dall'entrare nel merito dei singoli articoli ma, da esperto e utilizzatore del metodo scientifico, ha tutti i diritti di analizzare e, eventualmente, criticare o dissentire dei metodi scientifici di altre discipline. Il metodo scientifico vale per tutte le discipline, biologia, medicina, climatologia ecc. Ad esempio, mi risulta che tutte le previsioni di riscaldamento siano fatte su modelli climatici più o meno sofisticati, più o meno complessi. Ma i modelli sono scienza? Nella mia vita di sperimentale particellaio ho visto decine di modelli crollare davanti alle misure sperimentali (ricordare Feyman). Non mi risulta che esista un modello climatico testato sperimentalmente se non in qualche singola componente.
    Altro problema, un particellaio dovrebbe sapere valutare gli ordini di grandezza di un problema che affronta per la prima volta. Ora se faccio il rapporto tra tutta l'energia prodotta dall'uomo in tutte le sue forme e quella del sole, la prima corrisponde a qualche ora su un anno di energia prodotta dal sole che investe la terra. La CO2 è lo 0,04% dell'atmosfera. Quella prodotta dall'uomo, qualche percento del totale. Da valutatore degli ordini di grandezza, mi risulta difficile accettare che ci sia qualche forcing o feedback positivo che renda la CO2 principale agente del riscaldamento climatico.
    Se a questo aggiungo, da fervente credente galileano, che le MISURE SPERIMENTALI hanno dimostrato che la CO2 segue ESATTAMENTE la temperatura ma con un ritardo di 150-180 anni, se mi permetti, mangengo tutti i miei dubbi sull'origine andropologica del riscaldamento globale. Le misure hanno dimostrato che la terra è un sistema oscillante tra un max e min come molti altri sistemi. Le energie astronomiche in gioco sono infinitamente superiori a quelle gestite dall'uomo.

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    1. Certamente si può criticare il metodo. Sui modelli posso dirti che ho parlato con esperti, e ho capito che modelli diversi sono tutti concordi nelle previsioni, non solo, ma nessuna falsificazione dei modelli, tentata alterando altri parametri dei modelli, è riuscita a riprodurre la crestita attuale di CO2 e di temperatura. Sugli ordini di grandezza e sugli altri dettagli, personalmente non so rispondere, ma sono stracerto che queste obiezioni sono ben note agli esperti del campo, perché appaiono, appunto, le prime obiezioni da porre. Per il resto leggo invece molto spesso, anche da parte di premi Nobel, obiezioni del tipo "la Groenlandia una volta era calda, infatti significa terra verde", che sono patetiche, perché da un lato dimostrano di non sapere nulla delle origini del nome (le coste della Groenlandia del sud sono in gran parte prive di ghiacci, e sono appunto apparse verdi ai primi scopritori, che certamente non hanno dato il nome in seguito a una dettagliata esplorazione della Groenlandia al suo interno, da cui il nome) e allo stesso tempo ignorano che esistono banalmente i carotaggi dei ghiacci che mostrano che i ghiacciai in Groenlandia esistevano eccome 1000 anni fa (e questi ghiacci sono oggi in veloce diminuzone). E vedo anche tanta gente che, per negare la tesi del riscaldamento globale, mette sullo stesso piano il plot delle temperature delle ere glaciali, in cui il singolo bin in ascissa è llargo 1000 anni se va bene, ma spesso maggiore, con quello delle temperature annuali recenti, in cui il singolo bin è appunto largo 1 anno. Questa è incompetenza allo stato puro, altro che errore di metodo! Insomma, voglo dire che personalmente non sono in grado di entrare nel merito di alcune obiezioni, ma sono anche consapevole che le obiezioni sono tipicamente così di basso livello, nel senso che sono le prime che vengono in mente, da essere certo che siano state ampiamente prese in considerazione dalla comunità di esperti.

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    2. Ma farsi un giro sul sito skepticalscience.com prima di scrivere sesquipedali straw man pare brutto? Hey mr. Ordinidigrandezza, fatti un milligrammo di curaro in vena, che sarà mai?

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    3. Quando la mancanza di argomenti, sfocia in rabbia, maleducazione ed inciviltá. :(

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  7. "sono stracerto che queste obiezioni sono ben note agli esperti del campo" - Ehm.... questo non è un approccio scientifico - è più qualcosa che si chiama "fiducia".

    Vedi, ci sono numerosi casi in tanti settori scientifici, in cui la comunità non ha gli anticorpi verso la degenerazione in groupthink. Anche in campi dove non ci sono interessi economici mostruosi che spingono da una determinata parte.

    Ti faccio un esempio, nel tuo campo (e io sono un collega teorico :) ). Voi particellari sperimentali catalogate i risultati delle ricerche di particelle nuove, in search for "Supesymmetry" e "Exotics", e sulla supersimmetria si concentrano sforzi enormi, paragonabili al resto, di "exotics". Come se la supersimmetria non fose esotica - anzi, direi superesotica! Questo mi fa scompisciare dalle risate, se non fosse tragico, per la sproporzione.

    Per i non addetti, la supersimmetria è una teoria speculativa che è stata motivata con argomenti deboli e vaghi ("naturalezza") ma appoggiati da tutta la comunità insieme, in primis i decisori di carriere grant ed esperimenti. Sicuramente tu sai, che la supersimmetria ha centinaia di parametri, quindi non è una teoria predittiva, e questo si sapeva dagli anni 80... La comunità ha deciso di ignorare questo problema scientifico, e andare avanti puntando sulla sua scoperta - LHC stesso è stato costruito con questa scoperta in mente (non solo l'Higgs). Se eri teorico negli anni 90 queste cose non le potevi dire - non trovavi lavoro. E così, anche se non si è scoperta, la Supersimmetria ha ancora lo status privilegiato, mentre decine di altre teorie e modelli, magari pure più predittivi e motivati, sono relegati in "Exotics", cioè "le cose strane" :D ..... Alla fine la natura ovviamente chiarisce - se ci arriveremo - dov'è la verità, ma se dovessi fidarmi della comunità scientifica, ecco avrei difficoltà. (Teorici inclusi eh). In fondo gli scienziati sono uomini.

    Altri casi di degenerazione a livello mondiale delle comunità si contano (WIMP.. :D ) pure in matematica, in medicina, in chimica, in psichiatria, etc etc.

    Ora, in caso di degenerazione, io non so che pensare: anche gli esperti sono in difficoltà. Per es ho notato che nei casi che conosco bene, pure molti ricercatori non ne hanno coscienza. Fanno assunzioni o seguono l'idea mainstream "perche' lo dicono tutti", "perche' è il meglio che sappiamo fare", etc... e soprattutto ai giovani, se gli fai domande ai seminari non sanno che rispondere, non ci hanno mai pensato.

    E quindi: chi mi dice che non ci sia un fenomeno così anche nella climatologia? (E poi con gli interessi geopolitici e industriali che ci sono...) Ci sono modelli nonlineari semiempirici, validati nel passato su dati parziali, quando la CO2 non stava generando una catastrofe... Posso "fidarmi"? Il problema non è da poco secondo me, e non si può dire semplicemente "dobbiamo fidarci della maggioranza degli esperti" (senza nulkla togliere al lavoro titanico di ricerca che fanno).

    Ovviamente l'unica via d'uscita mi pare che sarebbe quella di riesaminare in pubblico tra esperti tutte le assunzioni e approssimazioni, dando spazio agli scienziati scettici, in ogni conferenza, con apertura. Una sorta di pari opportunità. (Cosa che non è, mi dicono - si sono formate comunità abbastanza separate). Noi sappiamo che è un processo doloroso e quindi molto lento (chi ha voglia di ridiscutere le basi, dopo anni di lavoro?) e quindi incompatibile con la presunta urgenza del problema.

    Insomma per me è proprio un problema di fiducia nella comunità, e non si può rispondere "fidati" - vorrei essere rassicurato meglio, da esperti.

    Perche' appunto poi la decisione è politica, il problema è di tutti e potenzialmente grave, non si tratta solo di particelle.

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    1. Certo, non saprei dire se tutto ciò che gli esperti dicono sul cambiamento climatico sia solo un abbaglio. Non so dire se è la moda mainstream del momento, come la supersimmetria, o la cold darl matter per i particellai.

      Però il punto che volevo sottolineare con l'articolo è un altro, e cioè che certamente - e di questo non ho dubbi - se dovessero esserci errori nella visione attualmente condivisa sui cambiamenti climatici da parte della comunità di addetti ai lavori, questi errori non saranno certamente individuati dai vari Zichichi, che confondono meteo con clima, e nemmeno da Rubbia, che nel suo discorso al Senato di qualche anno fa ha messo dentro una serie di inesattezze che appaiono disarmanti per chi lavora sull'argmento, né tantomeno dagli "scientificamente colti" ma tuttavia completamente incompetenti in materia, che pescano grafici a caso senza sapere come e dove sono stati ottenuti e da essi ne traggono personli conclusioni, né da chi equipara variazioni di temperatura avvenute nell'arco di decine di migliaia di anni rispetto a variazioni avvenute nell'arco di qualche decennio, né tantomeno da chi ripete a pappagallo che la Groenlandia significa terra verde e quindi mille anni fa, quando è stata scoperta non c'erano i ghiacciai, quindi faceva caldo. Non saranno certamente questi esperti della domenica a scoprire nulla che gli esperti non possano scoprire da soli. Se la visione corrente sul clima in futuro dovrà essere rivista, questo avverrà all'interno della comunità degli esperti, e non da chi, sostanzialmente a sentimento, dice che non è possibile che il clima stia cambiando per cusa umana.

      Per fare l'analogia con la fisica delle particelle, se le teorie sulla supersimmetria o sulla dark matter dovessero rivelarsi sbagliate, la risposta arriverà comunque dall'interno della comunità degli esperti del settore, e non certo da chi del settore sa poco o nulla. Non saranno geofisici a esperti di cristallografia a smentire i particellai, ma i particellai stessi. Se un geofisico, un ingegnere elettronico o un dentista adesso affermano di non credere alla materia oscura, sarai d'accordo, immagino, che il loro parere, che magari in futuro potrà anche rivelarsi vero, è comunque basato sul nulla.

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    2. Concordo in parte. E penso che qui sia la discussione. Infatti, se è chiaro che solo dalla comunità scientifica può venire il chiarimento, nei casi in cui nella comunità il conformismo metta in ombra lo spirito critico, non se ne esce in quel modo, almeno non in tempi utili, magari. In questi casi, è solo da fuori che può venire un impulso (gli scienziati delle altre discipline e la politica fecero chiudere il progetto dell'SSC a suo tempo negli usa, proprio pensato per la supersimmetria). E penso che sia giusto e democratico, che su questioni che hanno impatto sociale, sia lasciato che anche chi non capisce niente dia spazio, con presunzione, a tutti gli scienziati scettici possibili, pure se "appaiono" complottisti, o pagati da questa o quella lobby del carbone. Diciamo che è un contrappeso, o se servisse, una via d'uscita possibile, forse l'unica.

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    3. Apprezzo molto l'analisi di FNesti. Credo che l'unica maniera che ha il popolo per discriminare tra buona scienza e cattiva scienza, e "pseudoscienza" sia produrre comunità scientifiche critiche e che possano variare gli approcci adottati, uscendo dal "pensiero unico" della scienza mainstream. Le comunità dovrebbero essere dialoganti e arricchirsi vicendevolmente.
      Ora, è ovvio che il sistema di base crea bias nella mentalità scientifica mainstream ed è proprio per questo che la monoliticità è da evitare. Feyerbeard identificava nell'anarchismo metodologico il giusto anticorpo per le derive autistiche della comunità scientifica (che, se osserviamo bene, è analogo alla formazione di una mentalità autistica nella chiesa medievale, che è stata superata dal rinascimento).
      Sarebbe interessante capire come mettere in pratica, oggi, questo approccio. Gruppi di cittadini che valutano i diversi approcci conoscitivi con le tecniche del Problem Based Learning? Dare maggior risalto agli scienziati che mediano tra i diversi approcci invece di adeguarsi al modello dominante, oppure opporvisi ferocemente, in un'ottica dualistica?
      Sarebbe interessante discutere insieme questo problema.

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    4. Funziona già abbastanza così. Se hai una tesi alternativa da proporre, puoi farlo. E se la tesi è ragionevole, qualcuno che la prende in considerazione lo trovi. Il mainstream si è sicuramente arricchito dal dialogo con chi lo critica.

      Certo, il meccanismo è tutt'altro che perfetto. E' difficile far carriera se non segui qualcuno, ma se hai già una posizione puoi permetterti di proporre praticamente qualsiasi tesi. I referee giudicano più facilmente in modo positivo una tesi conosciuta che una nuova, ma difficilmente te la bloccano, se è solida.
      Comunque funziona molto meglio che in altri campi (prova a proporre una tesi alternativa in un partito politico).

      E il problema rimane il solito: se ritieni che il mainstream sia sbagliato, nessuna bocciatura delle tue tesi sarà "ragionevole", sarà sempre il "modello dominante" che non vuole uscire dai suoi schemi mentali. Halton Arp è morto convinto che la cosmologia mainstream rifiutasse ingiustificatamente le sue ragionevolissime ed ovvie teorie sui redshift non cosmologici. Oggi lo stesso lo fa Lindzen col clima. Ma non si può tenere aperto un problema all'infinito, o non si farebbe più altro.

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    5. Io non vorrei farvi notare che parte della definizione di "esperto" prevede che ci sia una certa fiducia in quel che dice.

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  8. A Roberto Madrigali
    Trovato due articoli Best, C.H., Madrigali, R., su
    Atmospheric Chemistry and Physics Discussions (2015) e su
    Italian Journal of Engineering Geology and Environment (2016)
    Entrambi i lavori parlano di effetti mareali sulle correnti a getto (che non provano NULLA riguardo all'AGW)
    L'unica citazione del primo lavoro è sul secondo (auto-citazione).

    La scienza ha le sue regole. Se pubblichi un lavoro su una rivista con il referee che te lo passa per sfinimento (le obiezioni portate sono corrette e le giustificazioni portano il lavoro appena al livello di "decente"), che nessuno ha mai considerato degno di una singola citazione, forse non hai proprio una grande tesi da proporre.
    Se poi la tesi non c'entra praticamente nulla con il clima, non ha senso proporla qui.

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    1. Gianni, mi sembra che la mia ricerca sia validata peer review da una rivista internazionale titolata quale la Sapienza di Roma. In piu' e' una ricerca unica la mondo che e' riuscita a trovare la forza che comanda le evoluzioni del jet Stream e del VP. Poiche' queste variazioni cicliche del JS nel corso del tempo costruiscono la climatologia, direi che la mia ricerca entra e come nell'argomento cambiamenti climatici naturali! tanto che la prima pubblicazione essendo su forum pubblico fu indegnamente colpita proprio dall'Italia, a tal punto che il collaboratore inglese fisico e climatologo rimase sconcertato! Alla Sapienza di Roma ci dissero che il processo sarebbe stato obbiettivo e non falsato da pregiudizi di parte! conoscevano tutta la brutta storia della prima pubblicazione, venuta fuori proprio da un ricecatore del CNR che si confronto' con me alla Sapienza e gia' conosceva l'esito! lui e non io che avevo inviato insieme a clive la pubblicazione! e qui fa capire cosa successe! il rettore della Sapienza e il prof.Alberto Prestininzi mi dissero che la ricerca era interessante e unica ma andava posta ad un giudizio scientifico internazionale> Io e CLive si accetto' di porla per la seconda volta al processo peer review ma la scelta dei referee fu fatta su luminari senza interferenze di parte! ora la ricerca e' validata mondiale e ha la svolta importante sulla ricerca cambiamenti climatici naturali

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    2. Ribadisco ancora che tu citi "Entrambi i lavori parlano di effetti mareali sulle correnti a getto (che non provano NULLA riguardo all'AGW)" e qui noto una certa sufficienza sul concetto clima! il JS ha un potere inimmaginabile sul clima ed e' proprio il JS che decide le vicessitudini climatiche in periodi di ricerca quinquennali>decennali>ventennali>trentennali e oltre! ogni variazione in persitenza del JS propone una differente causa>effetto termica e atmosferica che forgia il clima di ogni latitudine mondiale soggetta al JS polare e subtropicale! con Clive Best che ha messo un lavoro importantissimo fisico astronomico gravitazionale, abbiamo ricercato e validato tutte le variazioni del JS con il Tides, comparandole con la AO, poiche' era troppo enorme compararle direttamente al JS, L'AO altro non e' che un indice che risente della variazioni del VP e il JS e di conseguenza abbiamo potuto attuare la comparazione e la ricerca su Tides/Jet Stream che ha dato esito positivo al 99% e confermando una anticorrelazione! grazie

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  9. sulla questione della Groenlandia bisogna fare riferimento alla mitologia Norrenica, ed è appunto solo un mito. In effetti esisteva la narrazione della terra verde, o piu' precisamente della "terra con i fili d'erba che grondano di grasso", prima della scoperta della terra stessa. Vi risparmio la storia che è lunga, basti sapere che i groenlandesi non chiamarono mai con quel nome la terra. Ancora oggi infatti i locali la chiamano Kalaallit Nunaat, che significa terra della gente, o terra del popolo. Erik il rosso uso' poi il preesistente mito per scopi meramente politici (e non esisteva whatsapp per scrivere "rimani a casa che qui fa schifo")

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    1. Dove Eric fondò le sue colonie, oggi si allevano oltre 10 mila capi di ovini. La Groenlandia è grande, e alcune ristrettissime zone sono verdi, anche se non particolarmente ospitali, né oggi, né ai tempi di Eric, che per esempio doveva importare TUTTO il legname necessario dalla madrepatria.

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  10. Sono perfettamente ignorante in materia, non sono uno scienziato ma a me viene solo da dire che 1) negli anni 80 a Torino c'era un'aria irrespirabile, c'era poco da dimostrare scientificamente, la fuliggine e la puzza di carburanti vari era più che tangibile e se stendevi i panni li raccoglievo neri di fuliggine. Dagli anni 90 si è cominciato a prestare più attenzione grazie a leggi, normative e buone prassi ora Torino è un'altra cosa. Se andavi a Superga e guardavi giù vedevi smog e non riuscivi a vederla tutta perché, in piena estate sembrava ci fosse la nebbia autunnale. Ora Torino vista da Superga è uno spettacolo...nonostante restino molte problematiche che la rendono ancora una delle città più inquinate d'Italia... è poco ventilata per cui... Nonostante questo, anche nelle giornate peggiori, è decisamente meglio della Torino anni 80.
    2) non so quali delle due fazioni abbia ragione, se lo 0,6% degli scienziati negazionisti o il 99,04% di quelli che dicono che è colpa dell'uomo. Sicuramente l'uomo è responsabile almeno in gran % poiché tutto sto bruciare carburanti senza contenimento dei gas serra non ci sarebbe stato se non ci fosse l'uomo...
    Ma molto semplicemente c'è da dire che se non è responsabilelità dell'uomo tanto di guadagnato, ma se è come dice quel 99% dobbiamo correre ai ripari. Lo dobbiamo fare in ogni caso. Se poi non era necessario, poco male. Ma se si scoprirà che avean ragione loro lo scopriremo troppo tardi.
    Poi non è che dobbiamo rinunciare a produrre energia con il petrolio ecc..., ma solo contenere le emissioni e con le tecnologie attuali si può. Addirittura con il carbone si potrebbe avere energia ad impatto minimo, quindi vale la pena farlo

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    1. Sulla prima parte, cioè che negli anno 80 l'aria era irrespirabile, e adesso no, è vero. Negli anno 80 c'era l'anidride solforosa e le piogge acide, che adesso non ci sono più.

      Ma non è questo che lamentano i climatologi. Il problema del riscaldamento globale è dovuto a un eccesso di CO2, l'anidride carbonica, nell'atmosfera. La CO2 ha la capacità di assorbire i raggi infrarossi emessi dalla superficie terrestre scaldata dal sole, e riemetterli in parte verso la superficie terrestre, mantenendo il pianeta terra a una temperatura adatta per la vita. Se non ci fosse la CO2, sarebbe troppo freddo.

      Però in questi ultmi decenni il contenuto di CO2 nell'atmosfera è cresciuto in modo anomalo, a causa delle attività umane. E questo contribuisce ad un aumento anomalo delle temperature. Questo, quindi, non ha nulla a che fare con l'inquinamento dell'aria.

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  11. Apprezzo il post se non altro per i riferimenti che riporti, in particolare condivido l'approccio che distingue tra opinioni personali e ricerca scientifica ma c'è chi è
    del mestiere che tutte queste sicurezze non le ha:

    https://www.huffingtonpost.it/2019/03/15/franco-prodi-giusta-la-protesta-dei-ragazzi-ma-i-cambiamenti-del-clima-sono-ancora-tutti-da-decifrare_a_23693405/

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    1. Il parere di Prodi è ovviamente legittimo, ma rappresenta una ristretta minoranza nel panorama della comunità scientifica di riferimento, che certamente conosce molto bene "le equazioni di trasferimento radiativo in atmosfera", per citare lo stesso Prodi.

      Sottolineo, peraltro, che fino a qualche anno fa gli oppositori dell'origine antropica del riscaldamento globale sostenevano che non esisteva il problema! Ovvero che non era vero che le temperature della terra stessero aumentando! Ricordo bene la stora che, (scegliendo l'intervallo temporale ad hoc) risultava che le temperature erano costanti in un intervallo di 10 anni circa. Adesso non possono più dire che non è vero, per cui sostengono che non è colpa del CO2.

      Insomma, manca anche la coerenza di base. Non mi riferisco a Prodi nello specifico, ma in generale. E' tutto molto cherry picking. E questo ha molto poco a che fare con la scienza (quella stessa scienza che essi invocano)

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  12. Bhe però ho letto che non è solo la Co2 a causare l'effetto serra ma da un insieme di gas che vengono appunto definiti gas serra e che sono responsabili anche dell'inquinamento atmosferico. Mi sembrava di aver capito che la Co2 venga presa come riferimento, ma che si sottintenda i gas serra in generale poiché negli infiniti processi di ossidazione- riduzione vengono prodotti anche loro e che i molteplici gas sono sovente in misura minore ma pur sempre impliciti. Forse però mi han creato solo confusione...come ho già detto non sono competente ma solo curioso...

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  13. Grazie a tutti, nonostante ravveda qualche piccola tensione o rigidita' a volte negli scambi di opinioni, tuttavia che lo crediate o no il post iniziale con tutti i commenti a seguire e i riferimenti citati, e' uno dei migliori dibattiti che abbia mai letto sull'argomento. Indipendentemente da dove sia la verita', lo sapremo solo col tempo, questo scambio di opinioni ha avuto la grande capacita' di aprirmi la mente su ambedue le posizioni e sui meccanismi che le muovono. Davvero, Grazie a tutti per il contributo.

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